Continuiamo la masterclass del regista Ettore Scola, Presidente del BIF&ST 2015. Dopo aver parlato della prima parte della sua carriera da sceneggiatore, in questa parte ha spronato i giovani a diventare pionieri di un rinnovamento politico e morale anche grazie al cinema che deve avere un ruolo molto importante.
Ettore Scola – La crisi dei valori in Italia: un’Italia difficile da amare
Nel video che segue Ettore Scola parla della crisi dei valori e di quanto sia difficile oggi amare l’Italia
Il film che ha scritto e che avrebbe voluto dirigere ed il giovane Sordi pazzo che amava fare paura
Ci sono tanti registi per i quali Ettore Scola ha scritto o con i quali ha lavorato: pensiamo a Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli che ha sceneggiato, o Il soprasso di Dino Risi, o anche Un americano a Roma. Sono tanti, per fortuna per noi i film a cui Ettore Scola ha collaborato. Ci sono degli aneddoti di questi tre film così diversi? Nel video il regista parla di questi film e racconta un aneddoto su Alberto Sordi:
I giovani del festival di Bari
Ettore Scola: Si continuiamo a parlare di cinema che mi annoia un po’…io in realtà volevo parlare del pubblico di Bari che quello veramente mi interessa e mi colpisce ogni anno e per questo ci torno.
Qui a Bari c’è un autentico tesoro, caratteristica unica del festival. E’ veramente un festival più frequentato da giovani, dalla mattina alle 8.30 (si svegliano anche presto!), fino all’1,00 di notte. E’ difficile vedere qualcuno della mia età in giro, sia la mattina che la notte. E invece questi ragazzi sono qui, ho visto che tra una proiezione e l’altra restano in zona anche, non perdono l’osso! Al cinema ci sono una decina di sale e sono sempre piene. Ieri ho visto due film (uno buono, uno meno buono) e tra una sala e l’altra c’è questo tessuto connettivo di giovani che restano lì, non vanno via, quasi per timore di perdersi, non la prossima proiezione, ma la contemporaneità con le proiezioni che stanno avvenendo in giro.
E’ una curiosità che non c’è altrove, è una sorta di ricerca, di osmosi, di influenza da proiezioni cinematografiche che è veramente singolare e non c’è in altri festival. Il festival di Roma ha 9 volte i contributi di quelli di Bari, ma non è un vero festival perché manca questa adesione di pubblico.
La vita di un film
Ettore Scola: Quando un film è bello si rivede tante volte ed è questo il suo segreto. Il mio film ha 30 anni ma si rivede sempre perché un film è giovane e finisce soltanto quando il regista lo ha licenziato dopodiché non appartiene più al regista ma diventa del pubblico. Ecco perché si vede gente che dice: ho visto il tuo film 10 volte. Come si fa a vedere un film 10 volte? Che rottura di palle! Invece accade che ogni volta è diverso, ogni volta lo spettatore se lo crea a suo modo. Anche sentendolo raccontare. Mi è capitato di recente di ascoltare un mio film raccontato da un altro: sembra che abbiano visto un altro film.
Certo resta la pellicola così com’è e poi resta sul DVD ma la qualità sostanziale e quindi creativa della cosa cambia continuamente in ognuno di voi ma anche da voi a voi, se vedete lo stesso film in diverse condizioni d’animo o diverse situazioni familiari: questa è la grande forza del cinema. I grandi film restano tali proprio perché se vedete per la ventesima volta 8 e mezzo troverete sempre un film nuovo, che non avete mai visto perché lo state vedendo diversamente, perché voi siete cambiati 8 volte e mezzo se non di più da quando l’avete visto la prima volta. Pensate che responsabilità ha un film. Uno dice ‘faccio un film’: no pensaci bene perché la cosa poi va avanti, dura!
La responsabilità dei giovani
In questo video Ettore Scola parla ai giovani, chiedendo loro di assumersi la responsabilità di costruire il futuro:
Cinema e politica: La terrazza
Ci sono dei film di Ettore Scola che hanno fatto molto incazzare alcuni politici che erano molto diversi da quelli di ora. La terrazza per esempio è, senza averne il tono pomposo una lezione di Storia Italiana così come tanti altri suoi film. Quando i suoi compagni di partito hanno visto La terrazza, soprattutto uno, si è arrabbiato a morte. In questi video Ettore Scola racconta l’accaduto e spiega come, secondo lui, tutti i film sono politici:
Ettore Scola: Sandro Pertini e ‘La famiglia’
Che cosa non era piaciuto al presidente della Repubblica Sandro Pertini de La famiglia?
Ettore Scola: Pertini fu molto duro. Chiedeva lui di vedere i film, 4 o 5 l’anno, c’è una sala proiezione al quirinale e chiese di vedere La famiglia. Si incazzò molto per questo professore protagonista interpretato da Gassman che attraverso la sua vita non prende mai posizioni né politica (il fratello è fascista e lui non lo è, non si espone, non lo dice), ama una certa donna ma ripiega sulla sorella perché non ha il coraggio di dichiararsi alla donna che ama quindi sposa una donna senza amarla ma che si rivela migliore di lui e lo capisce solo quando muore. Ecco Pertini si arrabbiò parecchio perché disse di non aver trovato nessun valore nel film.
Termina qui la la seconda parte della masterclass di Ettore Scola al BIF&ST 2015. Continua a leggere la terza ed ultima parte.