Reflection in a dead diamond

Reflection in a dead diamond

Reflection in a dead diamond (Reflet dans un diamant mort in originale) è un film del 2025 diretto dal duo belga Hélène Cattet e Bruno Forzan

Di Antea Cukon

Reflection in a dead diamond

Reflection in a dead diamond – Ipnotico thriller-spy

Reflection in a Dead Diamond è un film del 2025 diretto dal duo belga Hélène Cattet e Bruno Forzani, noti per il loro stile visivo unico e per la capacità di trasformare il linguaggio cinematografico in un’esperienza sensoriale. Si tratta di un thriller psicologico e sperimentale, ambientato nella scintillante ma inquietante Costa Azzurra. La storia ruota attorno a John D., un ex agente segreto settantenne che vive ritirato, interpretato da Fabio Testi. La scomparsa di una misteriosa vicina riapre per lui vecchie ferite e lo trascina in un labirinto mentale dove passato e presente, realtà e allucinazione si fondono.

Il trailer del film

La trama

La trama, volutamente frammentata, alterna flashback, sogni e momenti di paranoia. Il racconto si sviluppa come un enigma visivo e simbolico, più che come una narrazione lineare. Reflection in a Dead Diamond, infatti, gioca sul concetto di memoria e sulla percezione soggettiva, facendo emergere un mondo dominato da sensualità, violenza estetizzata e simboli ambigui. La tensione narrativa non deriva tanto dagli eventi quanto dall’atmosfera che si crea, lasciando lo spettatore in uno stato di costante sospensione.

Reflection in a dead diamond – Ritorno al vecchio stile degli anni ’60

Visivamente, il film Reflection in a Dead Diamond è una vera e propria opera d’arte. Ogni inquadratura è costruita con cura estrema, usando colori accesi, luci artificiali, giochi di riflessi e composizioni geometriche. Il linguaggio visivo ricorda tanto il cinema giallo italiano quanto il pop-art cinematografico degli anni ’60. Anche il montaggio contribuisce a questa esperienza visiva: è rapido, frammentario, spesso interrotto da effetti grafici, freeze-frame e cambi repentini di ritmo. Questo stile esalta l’alienazione del protagonista e rafforza l’idea di un mondo dove il tempo è instabile e la realtà sfuma nell’immaginazione.

Reflection in a dead diamond

La colonna sonora

Il sonoro ha un ruolo cruciale. La colonna sonora alterna momenti di silenzio assoluto a suoni taglienti o atmosferici, e utilizza la musica in modo espressivo, a volte quasi ironico. Anche questo contribuisce a rendere l’opera più simile a un’esperienza sensoriale che a un film tradizionale. Gli attori, a partire da Testi, offrono interpretazioni intense e misurate. Interessante la scelta di usare attori diversi per rappresentare lo stesso personaggio in età differenti, creando un doppio temporale che amplifica il senso di sdoppiamento.

Reflection in a dead diamond – Una pellicola ipnotica

Il film Reflection in a Dead Diamond è una coproduzione europea (Belgio, Italia, Francia e Lussemburgo) e si presenta come un prodotto sofisticato, pensato per un pubblico cinefilo e amante del cinema d’autore. Tuttavia, la sua struttura complessa e il rifiuto della linearità possono risultare ostici per chi cerca una storia più tradizionale o un thriller con colpi di scena e una risoluzione chiara.
In definitiva, Reflection in a Dead Diamond è un film che privilegia lo stile sulla sostanza narrativa. È una pellicola ipnotica, carica di suggestioni visive e sonore, capace di affascinare chi è disposto a lasciarsi trasportare in un viaggio astratto e onirico. Non è un film facile, ma è sicuramente memorabile per il suo approccio unico e la sua estetica fortemente riconoscibile.

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