Fly Me to the Moon- Le due facce della Luna è un film del 2024 di genere commedia diretto da Greg Berlanti con protagonisti Channing Tatum e Scarlett Johansson. La pellicola uscirà solo in sala a partire dall’11 luglio distribuito da Eagle Pictures.
Fly Me to the Moon
In prossimità dello storico allunaggio dell’Apollo 11 la ragazza prodigio del marketing Kelly Jones (Scarlett Johansson) viene assunta dalla Nasa per rilanciare l’immagine pubblica. Ella si troverà a scontrarsi con il direttore del programma di lancio Cole Davis (Channing Tatum) creando forte scompiglio in un’operazione già complicata di suo.
Successivamente la Casa Bianca incaricherà Kelly di inscenare per sicurezza un finto allunaggio mettendola ancora più in difficoltà e in qualche modo dovrà riuscire nell’impresa mentre Cole tenterà di compiere il vero sbarco sulla luna.
Il trailer del film
La commedia dell’allunaggio
Il cinema da sempre ci mostra l’allunaggio dal punto di vista degli astronauti e con genere di pellicole biografiche, al contrario in questo lungometraggio il regista Greg Berlanti decide di stravolgere le carte in tavola inventandosi due personaggi protagonisti di questo evento storico inserendoli in una buona commedia.
Fly Me to the Moon ribalta lo stereotipo del classico film visto e rivisto sull’allunaggio mostrandoci tramite personaggi di fantasia punti di vista diversi dal solito unendo al plot predominate da commedia romantica un’ottima sotto trama da thriller politico che si concede addirittura un colpo di scena nel finale.
Essa è la componente più interessante della pellicola, attraverso il personaggio interpretato da Woody Harrelson il regista analizza le contraddizioni interne che da sempre ha il sistema statunitense usando in questo caso come pretesto quel famoso 20 luglio del 1969. Il film riflette costantemente in modo brillante sui pochi lati postivi dello stato americano e sui molti negativi distruggendo per certi versi il tanto decantato sogno americano, mostrandoci due personaggi ai quali gli Stati Uniti hanno dato ma sopra tutto tolto tanto.
Fly me to the Moon: welcome to USA
I due protagonisti nelle loro singolarità sono rappresentati ottimamente, le criticità sono nelle loro interazioni durante le quali la pellicola cade nei classici e fastidiosi cliché del genere. Greg Berlanti è stato tanto originale nel presentarci l’allunaggio da diversi punti di vista quanto banale nel rappresentare la storia d’amore. Peccato dato che i due avevano una potenziale ottima chimica, nonostante l’interpretazione mono espressiva di Chaning Tatum sfiguri affianco ad una grande Scarlett Johansson.
Se dal versante politico l’America non ne esce bene al contrario abbiamo la massima esaltazione della cultura pop statunitense, ci sono tante citazioni alle figure iconiche dell’epoca e un occhio di riguardo alla moda del tempo mostrata attraverso il vestiario ricercato dei protagonisti. Vestiti color pastello tipici delle donne benestanti di quel periodo per lei, polo e particolari maglioni monocolore con righine sul collo per lui, look esaltati dalla regia e destinati ad entrare nell’immaginario collettivo.
Perché vedere il film
La comicità è un altro elemento grandioso nel film, sempre ben dosata, battute tanto sottili quanto geniali e una satira politica di fondo costante.
Per quanto riguarda il comparto tecnico era necessario osare di più con il montaggio che risulta estremamente sterile, ed è un peccato vista la trama del film un’utilizzo maggiore nella parte centrale del montaggio alternato avrebbe giovato alla pellicola. Mentre la regia è buona, regala anche qualche inquadratura potenzialmente iconica.
Rammarico che oltre al montaggio si estende alla colonna sonora, bene quando utilizza brani non originali di quegli anni, male quando entrano in campo i temi originali totalmente anonimi e che non riescono mai ad esaltare i momenti in cui sono inseriti.
Nel complesso Fly Me to the Moon è una commedia intelligente che riesce ad analizzare temi interessanti con espedienti e una messa in scena, di un evento storico che poteva risultare già visto, originali, che però purtroppo cede nella componente romantica ricca di stereotipi e cliché.