Esce nelle sala italiane il 24 ottobre 2019 Finché morte non ci separi, il film diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett e interpretato da Samara Weaving e Adam Brody.
Finchè morte non ci separi
Famiglia Le Domas, una ricchissima famiglia che deve la sua fortuna ai giochi da tavolo, una fortuna iniziata con il nonno, che avviò una piccola tipografia per stampare mazzi di carte da gioco…
In questa famiglia abbiamo una tradizione. La prima notte di nozze, il nuovo membro delle famiglia deve giocare a un gioco. A che gioco dovrà giocare, chiedete voi? Semplice, estrarrà da un antica scatola, tramandata da generazione in generazione, una carta su cui sarà scritto a che gioco giocheremo. E a quello giocheremo, tutta la notte, finché non ne rimarrà uno solo. Benvenuta in famiglia Grace, pesca la tua carta. E Grace pesca, e la carta dice: Nascondino.
Tutti sbiancano, più del vestito della sposa. Il neosuocero di Grace spiega: “le regole sono semplici Grace. Tu ti nascondi fino all’alba. Se ti troviamo perdi. Se non ti troviamo hai vinto. Ora mettiamo questo disco inquietante (canzoncina di bambini che cantano le regole del nascondino) e tu ti nascondi… Tre, due uno… Pronta o no, noi arriviamo!” (Ready or not, che sarebbe poi il titolo orignale del film, molto molto più azzeccato di Finché morte non ci separi).
Già Grace, corri a nasconderti perché non è che se ti trovano perdi. Se ti trovano ti ammazzano. Esatto, morta, proprio come la cameriera che hanno ammazzato scambiandola per te, quel tipo di morte. E Grace, dopo una crisi isterica, dopo pianti e lacrime, ci prova a nascondersi, in tutti i modi.
Il trailer del film
Famiglia che vai, usanza che trovi, e in Finché morte non ci separi di usanze e tradizioni ce ne sono a bizzeffe. Avete presente il matrimonio di Beatrix Kiddo (Kill Bill per intenderci)? Ecco, anche il matrimonio di Grace è un pò così… Inizia col bianco, finisce col rosso sangue degli intestini umani cavati a forza da un corpo ancora pulsante. I matrimoni sono così eccitanti. Bello dalla sigla in poi (sigla a tema gioco, ovviamente). Bello bello bello. Splatter ma buon splatter non mente.
Tutto il sangue che vediamo ha un suo perché. Non ci si ferma mai in Finché morte non ci separi, si è sempre col fiato sospeso per vedere chi o cosa altro salterà fuori. Tipo una sorella fatta come una pigna, una zia totalitarista vecchia e gobba, un cognato nella famiglia per caso, due nipoti satanici…. Insomma cosa mai potrebbe andare storto nel tuo giorno più bello?! Voi non pensate, ma in questo film riderete pure. Ma di gusto. Orrore, sangue, risate, famigliari ingombranti…
Tutto alle dosi perfette per ottenere un film davvero ma davvero ben fatto! Non credete a chi vi dice che è un horror, perché non lo è davvero. Splatter si, thriller un pochino… ma horror proprio no. E ve lo dice una che di horror se ne intende.
Samara (Grace nel film) è davvero spaventosamente brava. Somiglia pure in modo inquietante a Margot Robbie, non solo fisicamente, ma anche nelle espressioni, nella postura nella vena di follia. Insomma, Harley Queen ha trovato una degna gemella.
Ah e per chi non lo sapesse…. È stato il maggiordomo, con un accetta nella biblioteca.