#RomaFF12 – Nelle sale italiane dal prossimo 1° Novembre, è stato presentato oggi in anteprima alla 12esima Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città il film d’animazione Capitan Mutanda, tratto dall’omonima famosa serie di libri per bambini che ha spopolato in giro per il mondo, scritta da Dav Pilkey a partire dal 1997.
Capitan Mutanda
La 20th Century Fox (insieme alla Dreamworks), casa di produzione del progetto, forte della trasposizione di due anni fa del lungometraggio di Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts (2015), decide di seguire quelle stesse regole estetiche e di struttura narrativa per non tradire il materiale di partenza né il pubblico di riferimento, andando ad adattare/aggiornare soltanto la messa in scena e alcuni dialoghi e mantenendo l’estetica e le situazioni oramai vintage che rendono questo progetto, come quello sopracitato, fuori dal tempo e in un certo senso vintage, tanto da suscitare uno strano fascino tanto nei piccoli spettatori quanto negli accompagnatori.
Capitan Mutanda
Se però lo Snoopy di Schultz ha un background storico e culturale più ampio ed è legato ad una generazione più lontana nel tempo (nasce nel 1950), la proposta commerciale della Dreamworks su Capitan Mutanda potrebbe non avere lo stesso riscontro, dal momento che i piccoli che lo leggevano oggi hanno tra i 20 e i 30 anni e che, se non genitori, difficilmente andrebbero a vedere un prodotto fortemente indirizzato ad un pubblico di bambini.
A Nicholas Stoller (già sceneggiatore degli ultimi film sui Muppet) l’arduo (e abbastanza riuscito) compito di trasportare dalle pagine al grande schermo il mondo di Pilkey e a David Soren (già regista di Turbo per la stessa casa di produzione) il compito di dirigerlo.
Con un risultato riuscito nell’insieme ma che tradisce una certa ripetitività sul piano comico a sfavore di una morale e dei sentimenti a cui si lascia giusto lo spazio dell’epilogo e poco più.
