Sono passati sei anni da quando sbarcò nelle sale il tanto atteso Alice in Wonderland, diretto da Tim Burton. Film che mantenne le alte aspettative al box office, un po’ meno la critica. Ora si ritorna con il secondo capitolo, Alice attraverso lo specchio. Questa volta la direzione però è affidata a un nuovo regista. A raccogliere la pesante eredità è James Bobin, noto esclusivamente per i film sui Muppets. Burton invece è rimasto dietro le quinte nei panni del produttore.
Alice attraverso lo specchio
Alice (Mia Wasikowska) è cresciuta e dedica il suo tempo ad inseguire i suoi sogni, ad accettare le sfide più impossibili navigando per il mare aperto. E’ infatti capitano della nave lascatagli dall’ormai defunto padre. Ma al suo ritorno a Londra ecco che gli si paventa nuovamente l’opportunità di ritornare nel Sottomondo. E coglierà al volo l’occasione visto che l’attuale realtà non gli si presentava così rosea, tutt’altro. E così, attraversando uno specchio, ritornerà a trovare i suoi vecchi amici: il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto, Pinco Panco e Panco Pinco, il Cappellaio Matto (Johnny Depp). Quest’ultimo però non sembra più essere lo stesso. E’ tormentato dall’idea di trovare la sua famiglia e così si chiude in se stesso. Alice sembra essere l’unica che potrà aiutarlo. Come? Tornando indietro nel tempo ed indagando sul passato del Cappellaio. E le sorprese non mancheranno affatto.
Una classica mega produzione disneyana che soddisferà il target dei più giovani
Tra le novità di questo Alice attraverso lo specchio nel cast c’è l’eccletico Sacha Baron Cohen che veste i panni del Tempo, una specie di Minotauro a metà tra un uomo e un orologio. Senza dubbio uno dei personaggi più indovinati di tutto il film. Lascia sicuramente più il segno rispetto a Depp, confinato c’è da dire in un ruolo meno dominante della storia. E ritroveremo nuovamente la sempre furiosa regina rossa (Helena Bonham Carter) e sua sorella minore, la regina bianca (Anne Hathaway) .
Alice attraverso lo specchio è tratto (seppur con molte licenze) dal seguito del libro “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll, ovvero Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, romanzo fantastico del 1871. Ma seppur catalogato come sequel la storia, proprio per la sua natura di viaggio a ritroso nel tempo, può anche essere visto come un prequel. Infatti saranno diversi gli aspetti di molti personaggi che verranno a galla. E così potremo capire alcuni aspetti curiosi dei vari protagonisti come ad esempio il motivo di quella testa così enorme della regina rossa.
Il film è visivamente godibile, con una stupenda perfezione cromatica. Gran parte del girato è basato sulla CGI anche se il regista ci ha tenuto a sottolineare come abbia voluto riprodurre realmente diversi set. Il risultato è appunto un mondo spettacolare e variopinto, contornato da personaggi deliranti. Si allinea alla perfezione con quello che è in fondo il target della Disney, tanta semplicità narrativa, storia abbastanza lineare e atmosfere fantastiche. Abbandonando i toni un po’ più gotici del primo capitolo burtoniano. I giovanissimi apprezzeranno con ogni probabilità, forse un po’ meno gli adulti. Da vedere senza grandi pretese.
Per l’occasione la colonna sonora porta la firma di un famosissima pop-star, è P!nk infatti ad aver scritto e interpretato l’inedito Just Like Fire.