L’addio alla Signora del Teatro italiano..
Lo scorso venerdì 11 gennaio, alle prime ore del mattino, Mariangela Melato, una delle più grandi attrici del nostro Teatro del secondo Novecento, ci ha lasciati.
Milanese di nascita, romana di adozione, pugliese per amore.
Mariangela Melato debutta giovanissima nella compagnia di Fantasio Piccoli nel 1960 e da qui ha avuto inizio la sua folgorante carriera che l’ha portata ad essere diretta e a recitare con alcuni dei più grandi mostri sacri della Storia del nostro Spettacolo: Luchino Visconti, Dario Fo, Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Lina Wertmüller, Gian Maria Volonté, Elio Petri, Giancarlo Giannini…solo per citarne alcuni.
Non è il luogo giusto per elencare tutti gli spettacoli della Melato che alla Storia del Teatro ha teneramente regalato il suo inestimabile talento: basti ricordare la sua viva e forte presenza interpretando Medea, Madre Coraggio, Nora.. ma si è anche lasciata andare a spettacoli e personaggi più vivaci, più allegri, decisamente più ironici cambiando assolutamente registro come nel suo one woman show “Sola me ne vo” (di cui è stata anche autrice dei testi) o nel musical firmato dalla premiata ditta Garinei e Giovannini “Alleluja brava gente”.
Mariangela Melato canta “Sola me ne vo per la città”
È stata donna dotata di grande intuito, di una profonda cultura e di un altrettanto profonda umiltà. Sapeva recitare, ballare (come non ricordarla danzare e scatenarsi in una tutina nera, in un programma Rai condotto da Pippo Baudo, e poi ..farsi chiudere in una valigia!)..e cantare seppur con quella profonda e inconfondibile voce che a teatro sapeva superare ogni barriera arrivando sin nei loggioni.
È stata una convinta antidiva certa di essere una seria e tenace lavoratrice. Non c’è stato ruolo che non avrebbe potuto affrontare. Donna di spettacolo non particolarmente bella ma di una bellezza che lei stessa amava definire “strana”.. eppure Lina Wertmüller ha saputo ritrarla al meglio e far risaltare alla perfezione la sua bellezza di donna e, quindi, di meravigliosa Attrice..come non ricordarla in “Mimì metallurgico ferito nell’onore” e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto”?
Certo è che Mariangela Melato lascia nel mondo del vero Spettacolo italiano (cinematografico e teatrale) un vuoto incolmabile fatto di talento, professionalità, serietà e di vero amore verso il proprio mestiere..e come si dice delle più grandi: “mai nessuna potrà minimamente pensare di prendere il suo posto o di sostituirla”..ed è proprio questa la bella unicità dei “grandi talenti e delle grandi menti”.
Personalmente ho avuto il grande onore e la grande fortuna di incontrare e di lavorare per Mariangela Melato un paio d’anni fa, anche se è stato per un tempo brevissimo. Questa esperienza resta per me, comunque, una delle più belle e delle più emozionanti. Ho incontrato una donna non un’attrice: Mariangela Melato in casa non recitava..ti accoglieva in tuta, sempre allegra, sempre divisa tra le migliaia di cose da fare e di impegni da rispettare..e lo studio! I libri! Quanto studiava..e quanto amava farlo! E i suoi libri..tutti in perfetto ordine, tutti vissuti ovvero letti..e tutti con una propria collocazione, con una propria storia non solamente quella raccontata al loro interno.
Una donna che amava il suo lavoro, che amava condividerlo e viverlo.. sempre attenta alla gente, alle persone, al suo pubblico e non solo.. una donna – attrice di rara umiltà.
Questo è il mio ricordo che avrò sempre di lei… che quando mi riceveva sempre mi chiedeva “vuoi un caffè?”, “hai bisogno di qualcosa?”.. una grande, grande donna.
È vero..dopo di lei nessun’altra ma noi possiamo non fare il nostro solito dispetto: quello di dimenticare.. sarebbe come uno schiaffo, ingiusto e per di più scorretto.. I veri talenti – non importa a quale “ambiente” appartengono – non meritano di essere dimenticati..ma vanno ricordati con partecipazione e rispetto.. una piccola parte di ciò che siamo e sappiamo…è anche merito loro..
Ciao, Mariangela Melato…