Per la rubrica dei registi emergenti ritroviamo oggi Lorenzo Sepalone, già nostro ospite per il suo precedente cortometraggio L’altra parte. Oggi parliamo con lui di La luna è sveglia il suo ultimo cortometraggio con Totò Onnis e Nadia Kibout.
Lorenzo Sepalone, regista foggiano, classe 1989, pur giovanissimo è già arrivato al suo quarto cortometraggio: La luna è sveglia.
La luna è sveglia
Tutto accade in una notte: Raul (Totò Onnis), cantautore entrato nel dimenticatoio lasciato dalla compagna perchè violento, e Laura (Nadia Kibout), di origini africane prostituta per necessità, si incontrano e, complice la luna, capiscono che non è ancora tardi per cambiare rotta…
Interamente girato a Foggia in un’unica notte, La luna è sveglia è prodotto dalla casa di produzione Movimento ArteLuna fondata da Sepalone stesso con il sostegno dell’Apulia Film Commission.
Intimista e profondo, La luna è sveglia è un cortometraggio di una maturità e pofessionalità straordinaria, ancora di più se si pensa alla giovanissima età del suo regista. Bravissimi i due protagonisti, professionisti del cinema italiano ed europeo, le cui espressioni sono esaltate da profondi primi piani, sapienti movimenti di macchina e da un’intensa fotografia ricca di colori caldi che accentuano l’intimismo della situazione e del contesto temporale.
Molto coraggiosa anche la scelta del tema della prostituzione sul quale Sepalone indugia non poco con immagini inusuali per un cortometraggio. Infine sono sicuramente da citare anche le musiche originali di Alessandro Pipino, polistrumentista dei Radiodervish che, con Lorenzo Sepalone, ha anche composto la commovente canzone omonima che chiude il cortometraggio.
Le domande al regista
Ciao Lorenzo e bentornato su cinemio. La prima domanda sorge spontanea. Essendo tue soggetto e sceneggiatura del corto, come sei arrivato a questa storia così intima?
Dopo alcune riflessioni mi sono reso conto che tutti gli eventi che mi hanno profondamente cambiato si sono manifestati in orari notturni. Così ho deciso di raccontare il mio rapporto con la notte attraverso i personaggi di Raul e Laura, rispettivamente un cantautore dimenticato dal pubblico ed una prostituta di origini africane.
In particolare il personaggio di Laura è come se mi avesse cercato. Nel 2010, in una notte estiva, passeggiando in un vicolo della mia Foggia, ho incontrato casualmente una ragazza straniera. Abbiamo dialogato per alcune ore e mi ha confessato che faceva la prostituta. Sono ritornato a casa ed ho iniziato a scrivere…
La Luna è sveglia segna sicuramente una svolta nella mia carriera artistica, rappresenta l’inizio di un nuovo cammino cinematografico. Dopo diversi cortometraggi, con questo progetto credo di aver identificato la strada stilistica e poetica che mi interessa percorrere.
Il corto termina con una dedica: alla mia Luna. Puoi svelarci chi è?
Per i due protagonisti del cortometraggio, la Luna è la rinascita, è la speranza, è la luce da cercare nel buio della notte, è l’utopia che a volte diventa sogno realizzabile. Per quanto riguarda la dedica “alla mia Luna” presente nei titoli di coda, probabilmente si tratta di una donna ideale, eterea, una musa che vive nei miei sogni o forse mi riferisco ad una donna che ho incontrato realmente o che presto incontrerò. Qualcuno potrà attribuire la dedica semplicemente alla Luna intesa come satellite naturale. La verità? Non voglio svelare troppo. Lascio ad ogni spettatore la libera interpretazione.
Il corto vede come protagonisti Totò Onnis e Nadia Kibout. Come sei arrivato alla scelta di questi attori? E com’è stato lavorare con loro?
Mentre scrivevo la sceneggiatura immaginavo frequentemente il volto della protagonista femminile, Laura, fino a quando ho visto, per caso, su Facebook una fotografia di Nadia Kibout, meravigliosa attrice francese di origini algerine. In seguito ad alcune ricerche, ho guardato attentamente le sue interpretazioni e sono stato rapito dal suo modo di recitare. Successivamente ci siamo incontrati ed è nata una bellissima sintonia tra noi due.
Per quanto riguarda il personaggio di Raul, avevo pensato ad una serie di attori del cinema italiano. Dopo diversi mesi mi è venuto in mente Totò Onnis. Avevo già visto quasi tutti i suoi lavori apprezzando la sua recitazione sempre sincera e mai eccessiva. Leggendo la sceneggiatura Totò era molto stupito dal fatto che a 22 anni volessi raccontare una storia così matura, una storia più adatta ad un cineasta adulto. Totò infatti, in diverse occasioni, mi ha definito ironicamente “un giovane regista di 60 anni”.
Nonostante l’intenso lavoro notturno sul set si respirava un’atmosfera magica. I due attori protagonisti sono stati emozionanti, disponibili, pazienti sopportando i miei tanti ciak, le mie ossessioni, il mio essere Luna-tico. Con tutti i membri del cast è nato un bellissimo rapporto di amicizia. Ad esempio Ugo Lo Pinto, direttore della fotografia del cortometraggio ed artista straordinario, è diventato per me un fratello maggiore.
Il testo della canzone che dà il titolo al corto è tua. Come hai collaborato con Alessandro Pipino autore delle musiche originali, alla sua composizione?
Dopo le riprese della “Luna” cercavo l’autore delle musiche originali del cortometraggio. La mia segretaria di edizione, Silvia Scarpello, mi ha parlato di Alessandro Pipino, suo amico nonché polistrumentista dei Radiodervish, band che ammiro moltissimo. Mi sono recato a casa di Alessandro, a Bari, e gli ho mostrato un premontato del film. Alessandro ha immediatamente improvvisato la colonna sonora suonando un’infinità di strumenti.
Ha eseguito alcuni brani con strumentini a me sconosciuti che inizialmente pensavo fossero soprammobili. L’unico oggetto, presente nella sua dimora, che non ha suonato credo sia stato il divano. Così è nata la collaborazione, ed anche una profonda amicizia, con Alessandro Pipino. Ogni strumento utilizzato nella colonna sonora ha un’affinità, soprattutto simbolica, con le immagini.
Il film inizia con un brano musicale, Danza Scura, che descrive le solitudini dei due protagonisti e termina con la canzone La Luna è sveglia mostrando i due personaggi cambiati in seguito al viaggio (interiore) che intraprendono nel corso della pellicola. L’emozione più grande riguardante la fase di post-produzione del cortometraggio è stata sicuramente la nascita della canzone. Ho scritto il testo e poi Alessandro ha composto la musica ed arrangiato il brano donando ad ogni parola un’atmosfera notturna, intimista, luminosa.
E ora cosa ti aspetta? Puoi anticiparci alcuni dei festival a cui il corto parteciperà?
Abbiamo presentato il cortometraggio in anteprima nazionale a Foggia, lo scorso 10 dicembre dinanzi ad una calorosissima platea, ed a Gravina in Puglia in occasione della Festa del Cinema. Adesso aspettiamo le risposte dei primi festival sperando di far girare il cortometraggio sia in Italia che all’estero.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Un lungometraggio nel cassetto?
Il lungometraggio non rientra nell’agenda dei miei impegni imminenti. Ho appena compiuto 23 anni e voglio proseguire il mio percorso di regista e sceneggiatore di corti. Per me il cortometraggio è una realtà autonoma, non è soltanto una palestra per il primo lungometraggio. Il cortometraggio è una straordinaria forma di cinema che mi permette di raccontare, in pochi minuti, il mio sguardo. La produzione de “La Luna è sveglia” mi ha portato a sacrifici economici, fisici ed emotivi. Ora sto scrivendo un nuovo corto sperando di intraprendere una strada più facile dal punto di vista produttivo.
E noi allora facciamo un grande in bocca al lupo per il percorso di questo giovane e promettente regista.
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