Les Infidèles: meglio tradire o restare fedeli?

È una delle domande che hanno tormentato, tormentano e tormenteranno sempre milioni di uomini e donne in tutto il mondo per motivi e situazioni diverse ed il solo pronunciarla può portare a mille dubbi ed incertezze, per non parlare delle inevitabili conseguenze.

di Luca Arcidiacono

Un film pieno di carisma brillante e soprattutto politicamente scorretto…

locandina del film

locandina del film

Si parte con questa domanda nel brillante e scorrettissimo prologo de “Gli infedeli”, commedia firmata da ben sette grandi registi francesi tra cui Michel Hazanavicius e Jean Dujardin, entrambi vincitori durante l’ultima notte degli Oscar, rispettivamente come miglior regia e miglior attore protagonista per The Artist.

E proprio con questo film è stato riscoperto (o scoperto) il talento effervescente di Dujardin, che qui ritroviamo impossessarsi della parola e in veste, oltre che da protagonista accanto ad un ottimo Gilles Lellouche, di co-sceneggiatore, co-produttore e co-regista.

“L’idea del tema mi è venuta dopo aver sentito la storia di un tizio che, per tradire la propria moglie, andava al cinema, comprava un biglietto e staccava il telefono prima di andare a spassarsela. Quando tornava a casa, alla moglie che gli chiedeva perché non fosse raggiungibile sul cellulare, esibiva il biglietto del cinema come prova… Ho trovato questo espediente molto interessante. Il tema dell’infedeltà offriva un terreno di gioco appassionante.”

dice il protagonista.

Una commedia…a episodi!

Per coloro che, insomma, non sono ancora stati totalmente attratti dalla sua bravura ed intuizione, qui avranno una positiva conferma del suo essere fascinosamente poliedrico, oltre a poterlo vedere duettare con sua moglie, Alexandra Lamy in “La domanda”, uno degli episodi più scottanti del film. Esatto, avete capito bene. Questo è un film a episodi. Ma, credetemi, non è di certo un punto a sfavore.

Impostato con un prologo che si risolverà poi nell’episodio finale, questa pellicola si espleta in vari episodi in cui i due protagonisti assoluti, i Dujardin e Lellouche già citati, si scambiano ruoli, situazioni, imprevisti, battute e prospettive diverse attorno a questo scottante argomento.

“Ogni film risponde ad un altro. […] Ogni segmento termina in qualche modo dove inizia il segmento successivo.”

afferma Gilles Lellouche.

Un film, insomma, che tra gag irresistibili, episodi tragicomici (La coscienza pulita) o quasi drammatici (Lolita) ed un’ottima sceneggiatura impostata in modo eccellente su ognuno degli attori, giunge al suo apice con l’episodio “Gli infedeli anonimi”, dove li ritroviamo tutti riuniti insieme.

Una sfida da affrontare di certo sarà stata lo scegliere e quindi calibrare il tono del film.

“Abbiamo cercato di accantonare la paura di essere troppo seri o troppo duri. […] Il nostro desiderio era dire certe cose, giocare con i cliché oppure scalfire i preconcetti.”

confessa Jean.

“Ognuno di noi come spettatore ha voglia di essere sorpreso da una storia diversa, piena di inventiva e vivace.”

prosegue il collega, Gilles.

E di certo è un obbiettivo che questo film corale raggiunge in tutti i sensi: pieno di carisma, provocante, devastante, sorprendente, brillante e soprattutto politicamente scorretto, Gli infedeli conferma assolutamente le aspettative di un pubblico curioso di scoprire il “post – The Artist” di Hazanavicius e Dujardin ma soprattutto di un pubblico alla strenua ricerca di qualcosa di migliore e diverso dalle canoniche commedie o drammi cui siamo ormai costretti.

E, prima ancora che iniziate ad andargli contro per l’evidente inclinazione maschile nella storia, vi prego di attendere. Perché questo brillante gruppo di artisti potrebbe avere l’intenzione, in futuro, di creare un secondo capitolo su questo tema totalmente al femminile. E anche lì ci sarebbe tanto da dire. Sembra sia, quindi, solo questione di tempo. Ci daranno ancora molti spunti su cui poter discutere. Of course.

N.B: Vi consiglio vivamente di non lasciare troppo di fretta la sala, non appena inizieranno i titoli di coda!

Video: clip dal film

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