Cinemio incontra i registi emergenti: intervista ad Alessio Giannone

Il regista di oggi, Alessio Giannone, è il primo dei cinque registi che hanno partecipato al Progetto Memoria finanziato da Apulia Film Commission. Con lui parliamo di Binari, il cortometraggio che ha come protagonista il noto editore pugliese Vito Laterza.

Alessio Giannone ha 31 anni ed oltre ad essere regista è anche esperto in comunicazione nei new media ed ideatore di spot per il web. Dopo alcune esperienze televisive in emittenti locali, nel 2009 gira il film autoprodotto La loggia di Pilato (di cui è regista e sceneggiatore) ed il documentario Favorite, storie di ebrei nel Salento.

Binari

Binari racconta il viaggio onirico di Vito Laterza, in un treno che, come dice il protagonista, “congiunge le due vite della mia casa editrice”. Qui, tra consiglieri che cercano di farlo desistere, giovani pieni di ideali e contadini alla ricerca di un lavoro e di una vita migliore, Vito Laterza insegue, senza demordere, il suo sogno di editore.

Davvero molto bella l’idea di Alessio Giannone, di girare il cortometraggio in un vagone di un treno, luogo sicuramente significativo per Laterza che, proprietario della nota casa editrice Barese, è stato il primo a cercare di uscire dai confini della Puglia aprendo anche una sede a Roma.

Ben studiati anche gli incontri del protagonista, quasi a voler dimostrare la sua intenzione di abbattere ogni tipo di barriera culturale, cercando di avvicinare il mondo contadino e popolare a quello intellettuale, e la materializzazione, nei due personaggi alle sue spalle, di quelli che devono essere stati i dubbi che lo hanno perseguitato, fomentati forse anche dai suoi concittadini, spesso ostili a qualsiasi tipo di apertura o novità.

Molto bravi tutti gli attori, in particolare il protagonista Renato Curci e molto particolare il finale a sorpresa, di cui chiedo dettagli al regista nell’intervista.

Le domande al regista

Ciao Alessio. Grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. In quanto facente parte del Progetto Memoria il corto doveva ispirarsi alla biografia di Vito Laterza. Come sei arrivato alla sceneggiatura? Quali scelte hai fatto allontanandoti, se l’hai fatto, dalla biografia dell’editore?

Alla sceneggiatura sono arrivato ascoltando i dipendenti Laterza e soprattutto coloro che hanno avuto un rapporto stretto con lui. Mi sono allontanato dall’editore tentando di capire l’uomo, il meridionale e soprattutto il barese Vito Laterza.

Impostare un lavoro di fiction sulla vita di un personaggio storico non è facile se non vuoi narrare la sua vita ma le sue emozioni. Così mi sono sforzato di narrare le emozioni di un uomo che si allontana dalla sua terra per continuare un lavoro lasciatogli dalla sua famiglia e al quale lui teneva molto.

Avendo girato altri lavori in precedenza avrai sicuramente notato la differenza legata ad una produzione con maggiori fondi. E’ stato tutto più semplice? O hai avuto altre difficoltà non strettamente legate al budget?

Venendo da lavori indipendenti è chiaro che lavorare con un budget è stato meglio. Poter avvicinare il prodotto filmico alla tua idea è una cosa meravigliosa che solo l’uso di alcuni mezzi può permetterti. Le difficoltà? Non credo ce ne siano state, certo l’apprensione rispetto alle scelte tecniche e artistiche ci sono sempre, la tensione fa parte del lavoro sul set ma credo sia anche questo il bello.

Com’è avvenuta la scelta del cast, in particolar modo del protagonista Renato Curci?

Gli attori vengono quasi tutti da esperienze teatrali, tranne Nicola Valenzano che ha fatto cinema, ma soprattutto avevo bisogno di alcuni volti particolari che si confacevano alla mia idea di viaggio onirico. Per quanto riguarda Renato, la scelta è avvenuta rispettando due criteri, il primo la sua indiscutibile maestria nell’arte della recitazione e poi le sembianze abbastanza riconducibili a Vito Laterza.

Alessio Giannone durante le riprese di Binari

Questa domanda è invece una mia curiosità riguardo il finale. Perchè il treno in realtà è un vagone fermo?

Il vagone fermo rappresenta la Puglia, una terra pronta a partire con tante ambizioni con tante potenzialità ma troppo spesso ancora ferma, che poi è il pensiero di Vito Laterza che condivido pienamente.

Com’è stata l’aria sul set? Hai degli aneddoti da raccontarci?

Si respirava un’aria molto bella, tutti giovani, tutti pronti a questa sfida e tutti che credevano nel progetto che credo sia la cosa che faccia andare a termine bene il lavoro. Un aneddoto? ero in una nota libreria di Bari e consultavo il web sul mio telefonino, apro il sito dell’Apulia Film Commision e leggo le tracce, chiudo la connessione…e mi rendo conto che di fronte a me c’è la gigantografia di Vito Laterza!

Quali sono invece i tuoi progetti futuri? C’è un lungometraggio nel cassetto?

A settembre girerò un cortometraggio scritto con i detenuti della casa circondariale di Bari, abbiamo scritto un cortometraggio che parla di un pranzo di un matrimoni all’ italiana in cui cerchiamo di mettere in mostra pregi e difetti di quel momento.

Lungometraggio nel cassetto? c’è! Per il momento non trovo il carica batterie del mio cellulare e non ricordo in quale cassetto si trovi…

Il regista Alessio Giannone

E con questa simpatica risposta si conclude l’intervista ad Alessio Giannone che ringrazio dandogli appuntamento a presto per un suo nuovo lavoro. Invito invece i lettori di cinemio a non perdersi l’interessante DVD del Progetto Memoria che contiene anche Binari.

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