Non so se si era capito ma Gomorra non rientra fra le nomination all’Oscar di quest’anno.
Io ho letto, come molti credo, il libro di Roberto Saviano e oltre ad essermi piaciuto parecchio mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto riflettere su tante realtà che a dire la verità ignoravo profondamente.
Mi ha fatto capire che la mafia c’è esiste ed è radicata in tante di quelle situazioni che non avrei mai potuto immaginare, la storia delle discariche ne è un esempio lampante ma ce ne sono molti altri.
Il film appena è uscito sono corsa a vederlo e devo dire che rispecchia a pieno lo squallore (presente nel libro) oltre che la desolazione di quartieri abbandonati a se stessi comandati a pieno da famiglie mafiose che arrivano a fare la spesa agli abitanti della zona a seconda del clan a cui appartieni o pagano lo stipendio alle mogli che hanno i propri mariti in carcere per reati mafiosi. Inutile dire che si tratta di quartieri nei quali lo Stato non esiste o meglio si guarda bene dall’essere presente (poi si parla tanto di sicurezza pubblica e del fatto che la presenza dell’esercito in piazza dovrebbe farla aumentare…).
La bellezza di questo film è stata quella di utilizzare, accanto ad attori famosi e bravi come Toni Servillo, dei veri e propri non addetti come i due ragazzi nella famosa scena che oramai non ce la faccio più a guardare in televisione (quella nel quale sono in un mutande con un mitra per mano) Marco Macor e Ciro Petrone. Chi meglio di loro conosce quella realtà ed è in grado di trasmetterla agli altri?
Ora con questo non voglio dire che la mafia e l’illegalità siano presenti solo a Napoli, in Campania ed in generale nel Sud, ma leggendo il libro ci si accorge che sono tante le aziende dell’efficiente Nord Italia che hanno fatto (e credo purtroppo fanno tuttora ricorso) ad attività e come dire servizi forniti da organizzazioni mafiose.
Il film Gomorra può essere capito ed apprezzato a pieno solo dalla nostra mentalità, quella italiana voglio intendere ed il fatto che il film non rientra fra le nomination all’Oscar di quest’anno non significa nulla secondo me, o meglio non diminuisce affatto il valore del film, come invece qualcuno vorrebbe far sembrare.
Questo mio articolo vuole essere una sorta di sfogo personale perchè mi sono veramente stufata di sentir dire “il film Gomorra non è entrato a far parte delle nomination all’Oscar diquest’anno”, basta! Gomorra è e resta un bellissimo film e non ce ne frega nulla se non prende la statuetta e credo di aver spiegato il perchè.
Altra cosa che non capisco è: ma perchè dobbiamo sempre sminuire i bei lavori che vengono fatti dagli italiani? Mi ripeto ma anche Gomorra è un film realizzato con un budget molto basso e questo si vede, ma l’idea che c’è dietro non ha bisogno di budget stellari e tutto ciò dovrebbe farci apprezzare ancora di più la bravura non solo del regista ma anche di tutto il cast degli attori.
Ciao, complimenti per l’articolo e per lo sfogo che, mi viene da dire, “ci sta tutto”.
Hai aperto una discussione che meriterebbe da sola un intero blog, che è quella “sull’italianità” e suoi pregi/difetti.
Sono anni, tanti, troppi, che l’italia guarda all’estero come modello: quando avevo io 14 anni in testa alla hit parade c’erano i complessi inglesi. Eppure avevamo Battisti, Baglioni, Lucio Dalla, Bennato, Guccini, c’era De Andrè che sfornava capolavori e noi? dietro ai Police e i Duran Duran.
Non ce’è nulla da fare: l’italiano finisce sempre per guardare fuori dal cortile di casa, per andare a cercare ciò che invece avrebbe, eccome…
Solo che a lungo andare questo atteggiamento svilisce chi arte vera ne vorrebbe ancora (e potrebbe) produrre, a (s)favore della massificazione, del capitalismo made in USA, e della facile fruizione.
Oggi come oggi, penso che un film come Gomorra sia destinato all’oblio proprio per colpa degli italiani, che continuano a preferire la proposta estera. Non sappiamo cullare la nostra arte, la nostra tradizione. E’ qui da vedere, anche nella politica.
Per cui, non ci resta che sperare che i cinema d’essai continuino a vivere, grazie all’opera di pochi volenterosi che fanno beneficienza. E a quelli come voi di questo sito, con articoli come il presente, dove si possa leggere che c’è ancora una italianità vera, fiera e consapevole del proprio valore.
p.s. l’avete visto “la sconosciuta”?
@ Nicola Boschetti: ciao Nicola e benvenuto su Cinemio.it.
Non sai quanto mi fa piacere il tuo commento, almeno non sono l’unica a pensarla in questo modo!!
Questo aspetto dell’italianità l’avevo già accennato nell’altro articolo sul film di Muccino, ma “purtroppo” sono stata costretta a ripetermi…
Il film “La sconosciuta” di Tornatore l’ho visto ben due volte e mi è piaciuto entrambe, anzi forse l’ho capito meglio la seconda che la prima (no è solo che la prima volta l’avevo beccato su Sky quando già era iniziato e non ci avevo capito granchè).
L’ho apprezzato soprattutto per l’atmosfera che era riuscito a creare oltre che la storia abbastanza geniale devo dire.
Spero di riparlare con te!!
Sono daccordo anche io con il tuo “sfogo” e sono un’estimatore sempre più dei nostri a discapito delle solite americanate…
Credo anche che dobbiamo essere in grado di voler guardare film di riflessione come Gomorra e rinunciare agli inutili pandori e panettoni di Natale (i soliti di De Sica e Boldi per intederci)… un film deve lasciarci qualcosa…
@OmarCaf: infatti Omar è proprio questo il messaggio che sto cercando di trasmettere con questo blog.
Non si tratta nè di essere moralisti e neanche troppo “seri” secondo me; io fondamentalmente quando vado a vedere un film osservo ed ammiro i contenuti che è in grado di trasmettermi, poi possono diversi i canali attraverso i quali questi vengono trasmessi.
Ci può essere anche e mi fa piacere se c’è quello comico ma sotto deve esserci una base a sostenere la storia, altrimenti rimane sterile e a me, sinceramente non fa neanche ridere.
Spero non siamo gli unici a pensara così, non credo, ma purtroppo credo siamo una minoranza.