Arriva nelle sale italiane da oggi, Giovedì 15 Marzo, il reboot della saga cinematografica tratta da uno dei videogame più famosi degli anni ’90 e direttamente adattato dal videogame reboot del 2013 Tomb Raider. Per la regia di Roar Uthag, è nelle sale Tomb Raider.
Tomb Raider
Lara Croft (Alicia Vikander; The Danish Girl, La luce sugli oceani) è una ragazza indipendente che combatte giornalmente con i problemi economici e contro l’accettazione della morte di suo padre Richard (Dominic West; The Square, Money Monster). Quando la ragazza trova però un indizio che potrebbe fare chiarezza sulla scomparsa del genitore, si accende in lei una sete di sapere e di avventura che la porterà fino su un’isola misteriosa in Giappone.
Tomb Raider – Il trailer
Restyling
Dopo i due capitoli cinematografici del 2001 e del 2003 con protagonista il Premio Oscar Angelina Jolie, adattamenti dei primi episodi della saga videoludica di Tomb Raider (il secondo è stato un flop in termini di incasso rispetto al buon risultato del primo), la Warner Bros ci riprova pescando direttamente dal gioco reboot del 2013 e mettendo in scena un totale restyling del personaggio, perfettamente in linea all’opera d’origine.
Lo script, fedele alla struttura narrativa del gioco, diventa quindi coerente alla contemporaneità costruendo un clima di avventura a tratti retrò (e per questo ricco di cliché) che riprende direttamente da una saga come Indiana Jones, strutturando l’arco narrativo del personaggio protagonista ai toni dark tipici del cinema post-nolaniano per renderlo tridimensionale e sfaccettato e ponendo in ultimo l’opera come prologo alla Lara Croft che conosciamo, quella sorridente e determinata con un paio di uzi in mano: la nascita di una supereroina, da una ragazzina arrabbiata e sola che vive nella Londra di oggi alla ricca e benevole eroina archeologa che deve salvare il mondo… non prima di aver scoperto per bene chi è lei e aver appianato i conti in sospeso con il passato.
Risulta dunque sufficiente, nel suo insieme, questa rischiosa operazione per la regia del semi-sconosciuto Roar Uthag che riesce a destreggiarsi bene nelle sequenze action per lasciarsi poi totalmente affossare da tutti i (prevedibili) plot twist e lasciando al lavoro di post-produzione (editing e commento musicale) una presenza disturbante che rende l’opera a tratti quasi un videogioco.
Questo ci porta quindi a riflettere sul confine labile tra film e videogioco e su quanto il secondo, almeno nel mercato mainstream hollywoodiano, stia ormai prendendo possesso creativo e di messa in scena ogni giorno di più (a livello di botteghino, d’altronde, Michael Bay regna).
Alicia Vikander nei panni di Lara Croft riesce a rendere verosimile (e non era di certo semplice) e credibile il personaggio riempiendo di spessore i propri primi piani e compiendo (senza controfigure) scene action di non facile portata, trovandosi a favore uno script che, diversamente da quelli con la Jolie, le viene a favore in termini di Woman Power ma che risulta carente proprio nella forza innovativa che messa in scena ed estetica del progetto nel suo insieme tentano di proporre.