Il trionfatore del Festival di Cannes: The Tree of Life di Terrence Malick

Oggi parliamo di un film che non puoi non aver almeno distrattamente sentito in questi giorni.

The three of life di Terrence Malick, lo conosci bene?

La recensione del film

di Davide Cinfrignini

locandina ufficiale del film

Un film che crea concetti con i silenzi, scuote i sensi con immagini e suoni.

Terrence Malick dirige il primo grande capolavoro del nuovo decennio, supportato da attori e tecnici in stato di grazia.

“The Tree of Life” è il racconto dell’uomo solo nell’universo in bilico tra grazia e natura, tra il proprio essere contemporaneo e le proprie origini universali, tra amore ed odio.

Malick si rifiuta di esprimere il suo cinema nei canoni standard della narrazione, rendendelo anarchico, simbolico e filosofico.

Il regista di “La sottile linea rossa” scopre tutte le connessioni esistenti tra natura e uomo. Una natura maligna che dispensa e toglie indifferentemente e irrazionalmente e un puntino nell’universo, un esserino compresso in una casuale bolla temporale, un uomo spinto verso il male e la morte, il fallimento e il processo inarrestabile di autodistruzione.

Realismo e metafisica si alternano compenentrandosi, viene rigettata una lettura convenzionale e assolutizzante della vicenda.

Malick ricerca, si interroga ed esplora senza tirarsi indietro, portando all’estremo la sperimentazione registica, arrivando allo stesso tempo a livelli di perfezione a livello di scrittura narrativa e dialogica.

Emotivamente paralizzante e visivamente impeccabile, “The Tree of Life” reinventa il modo di mostrare le origini dell’esistenza di un uomo qualsiasi e dell’universo intero, compiendo un viaggio irripetibile nel quotidiano e nello straordinario

3 Comments

  1. franca

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