Warfare – Tempo di guerra – La nuova opera di Alex Garland

Warfare – Tempo di guerra è un film del 2025 scritto e diretto da Ray Mendoza e Alex Garland, con protagonisti lo stesso Ray Mendoza e Charles Menton. La pellicola di A24 uscirà solo in sala a partire dal 21 agosto distribuito da I Wonder Pictures.

-Articolo di Michele Scarperia

Il lungometraggio si basa sui racconti dello stesso Mendoza della guerra Iraq, più in particolare su quello che è successo al suo plotone di Navy Seal il 19 novembre 2006 dopo la battaglia di Ramadi.

Nel ricco cast di comprimari troviamo nomi di spicco come Joseph Quinn, Noah Centineo, Will Poulter e tanti altri.

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Warfare – Tempo di guerra

L’unità Navi Seal capitanata da D’Pharaoh Woon-A-Tai (Ray Mendoza) si insedia nella casa di una famiglia irachena, utilizzandola come base militare per monitorare i movimenti delle forze statunitensi.

Il trailer del film

Un film di guerra unico

Garland dopo aver diretto recentemente l’incredibile Civil War e scritto l’altrettanto bello 28 Anni Dopo, qui in collaborazione con il soldato Ray Mendoza nuovamente e fondamentale per la ricostruzione, ci regala l’ennesima perla della sua carriera.

Se nelle sue incredibili opere precedenti Garland aveva utilizzato la finzione per mandare in modo potente messaggi reali, qui il regista fa tutto il contrario. Ricostruisce alla perfezione, grazie al racconto di Mendoza, quello che successe ad uno squadrone di Navy Seal nel 2006 a Ramadi.

Di fatti più che un vero e proprio lungometraggio, è un docufilm recitato. I due registi ci portano dentro l’inferno vissuto dal plotone, per 95 minuti si ha la percezione di non respirare, di essere soffocati dalla situazione che stanno vivendo. Ci viene mostrata, senza alcuna esclusione, tutta la cattiveria del conflitto. La regia tanto cruda quanto claustrofobica è perfetta nel riportare queste sensazioni, quasi senza montaggio e senza colonna sonora lo spettatore è lasciato solo di fronte all’orrore della guerra.

I protagonisti sono eccezionali, per quanto i visi si vedano poco (coperti da caschi e bende) riescono a mostrare tutta la paura e l’ansia di quei momenti. Un cast corale perfettamente amalgamato, che ci mostra lo spettro emotivo dei soldati durante gli assedi.

Il sonoro, come spesso accade nei film di guerra, è straordinario. Anch’esso contribuisce a portare lo spettatore di fianco ai soldati. Non posso non citare il geniale inizio dell’opera.

Warfare – Conclusione

Il film, come si vede nei titoli di coda, è tra le altre cose un commovente omaggio a Elliot Miller. Un militare ferito la cui audace evacuazione è proprio al centro della narrazione.

Il realismo di Warfare è tanto viscerale quanto autentico, vicino al reportage ma con degli straordinari attori. Senza montaggio, senza musiche, senza voci fuori campo, Garland e Mendoza spogliano il film di qualsivoglia artifizio cinematografico per lasciare lo spettatore solo, spalla a spalla con i soldati, per vivere ogni singola emozione.

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