“The wedding party”: può un matrimonio trasformarsi in tragedia ?

Esce domani al cinema The wedding party, una nuova commedia dedicata al ‘giorno più bello della vita‘ con un cast all star tutto al femminile, compresa la regista.

di Jessica Di Paolo

Regan (Kirsten Dunst), Gena (Lizzy Caplan), Becky (Rebel Wilson) e Katie (Isla Fischer) sono migliori amiche sin dai tempi del liceo. Anche se molto diverse tra loro hanno sempre cercato di aiutarsi nelle difficoltà e hanno gioito insieme degli eventi più importanti della loro vita. L’amicizia comincia a frantumarsi quando Regan scopre che la “faccia di maiale del gruppo”, Becky, sta per sposarsi con un ricco newyorkese. Le ragazze non la prendono bene: come è possibile che l’anatroccolo cicciottello del gruppo si sposerà prima di tutte le famosissime e sexy “scoppiate” ? Becky chiede aiuto proprio alla combriccola per organizzare il matrimonio ma il risultato non sarà dei migliori.

 Matrimoni ed altri disastri…

“The Wedding party”, ultimo film di Leslye Headland, è una commedia divertente e assolutamente non impegnativa. Il punto forte della trama non è di certo l’originalità: la migliore amica si sposa, le altre amiche sono gelose e fanno di tutto per mandare all’aria il matrimonio. Poi si pentono, cambiano e cercano di riparare i danni fatti attraverso scene comiche e surreali. Niente di nuovo fino a qui. La differenza sta nei personaggi; la regista presenta diversi tipi di donna americana della società contemporanea analizzandone e criticandone indirettamente le contraddizioni e svelandone le fragilità.

Per esempio Regan, interpretata brillantemente da Kirsten Dunst, è la tipica donna americana in carriera: affascinante, intelligente e perfezionista. Le piace comandare gli altri (in primis le sue amiche) e cerca sempre di apparire la migliore, la più forte, quella che sa cosa fare e cosa dire in ogni situazione. In realtà non è così: Regan ha sofferto per anni di bulimia, ossessionata dall’idea della bellezza e della perfezione. Nel momento in cui viene a sapere che una delle sue migliori amiche, tra l’altro la pià brutta, si sposerà prima di lei, è come se crollassero tutte le sue certezze di “miss donna in carriera”. è proprio qui il punto di rottura che darà inizio ad una serie di cattiverie con l’obiettivo di far saltare il matrimonio della povera Becky.

La stessa analisi può essere fatta per Katie: tremendamente sexy e bella ma totalmente stupida. La tipica donna oggetto che vive nella convinzione che un bel seno e un bel corpo siano la chiave del successo; ma, in realtà, dietro la superficialità di Katie, si nasconde una profonda mancanza di auto stima che la portano a dubitare di sè stessa e della sua intelligenza.

Il personaggio che rappresenta in un certo senso la morale del film è Becky: brutta e grassa, non di certo una sex symbol, si sposa prima delle altre belle scoppiate che credono che la bellezza sia l’unico modo per ottenere qualcosa nella società di oggi. “Faccia di maiale” va contro corrente e stravolge lo stereotipo della bella americana in carriera sposata con figli; un bel corpo non è l’unico motivo per cui un uomo sposa una donna. Ci sono altre qualità che devono essere valorizzate e apprezzate in una persona come l’intelligenza, il sarcasmo, l’intraprendenza, tutte caratteristiche che valgono molto di più di un bel seno e di un tondo fondo schiena. è la rivincita di Becky e di tutte le ragazze un pò in carne e insicure. Qualche chilo e brufolo in più non sono certo un problema se hai una personalità brillante e interessante.

Consigliato per passare una serata rilassante in compagnia di amici, fidanzati o familiari senza crearsi troppe aspettative. L’intento della regista non è quello di far riflettere sulla società contemporanea o sul concetto di donna, quanto quello di regalare qualche risata dopo una dura giornata di lavoro.

Clip dal film

 

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