Venezia 79: Tár

Se Cate Blanchett non avesse accettato il ruolo, questo film non avrebbe mai visto la luce. Non lo nasconde Todd Field che dirige, scrive e produce Tár, in concorso all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. La diva australiana è stata una delle protagoniste in laguna aggiudicandosi anche la Coppa Volpi, un premio tanto meritato quanto prevedibile. Altamente probabile sarà anche la sua presenza nella cinquina delle migliori attrici agli Oscar 2023: riuscirà a vincere la terza statuetta?

Tár
Poster Tár

Tár

Il film, ambientato nel mondo internazionale della musica classica, è incentrato su Lydia Tár (Cate Blanchett), considerata una delle più grandi compositrici viventi e prima donna in assoluto a dirigere un’importante orchestra tedesca. La sinfonia che si appresta a registrare rappresenterà l’apice della sua arte e carriera. Tuttavia, quando il destino sembra essere contro di lei, trova conforto solo in Petra, la sua figlia adottiva.

Tár
Regista e protagonista presentano il film a Venezia 79

Trailer ufficiale

Trailer ufficiale rilasciato da Universal Pictures International Italy

Un ritorno in grande stile

Dopo 16 anni circa, Todd Field è tornato dietro la macchina da presa per raccontare la storia di Tár, un personaggio di fantasia scritto talmente bene che in molti hanno creduto esistesse davvero. Il film si concentra sull’affermata musicista per raccontare tutto quello che sta dietro le quinte: partendo dagli abusi di potere. La Blanchett offre un’interpretazione ottima, il suo personaggio è molto complesso ma riesce a darle tutte le sfaccettature necessarie, grazie anche al lavoro svolto sopra infatti, per prepararsi ha dovuto studiare il tedesco, imparare a dirigere un’orchestra e a suonare il piano.

Lydia è una donna dispotica e fredda ( solo superficialmente?) che sfrutta il suo potere per raggiungere quello che vuole non preoccupandosi delle ripercussioni che le sue azioni possono avere sugli altri. Assistiamo alla rappresentazione contraria del MeToo: la donna qui comanda senza farsi troppi scrupoli. L’unica con cui riesce ad ammorbidirsi un po’ è la figlia, verso di lei non mancano attenzioni anche se su alcuni punti non transige, lascia un sorriso amaro ad esempio la scena in cui ricorda alla bambina che l’orchestra non è una democrazia….

Todd Field
Una scena del film
Conferenza stampa a Venezia 79 con il cast completo

Il film forse è un po’ troppo lungo, dura oltre due ore e mezza, ma riesce a coinvolgere lo spettatore e far si che i momenti in cui l’attenzione leggermente cala siano ridotti all’osso. Nonostante gli attori comprimari siano all’altezza dei ruoli assegnati, vengono quasi coperti dalla Blanchett: questo è il suo film ed è praticamente impossibile distogliere lo sguardo da Lydia (apprezzate sono le inquadrature dal basso verso l’alto, quasi a rimarcarne la superiorità e autorevolezza).

La sceneggiatura è molto curata, racconta bene questo momento cruciale della vita di una delle donne più influenti della musica classica. Da una parte assistiamo alla gloria e alla soddisfazione massima nel lavoro mentre nel privato tutto si inizia piano piano a sgretolare e al termine, si rimane con qualche perplessità e domanda a cui noi dovremmo dare una risposta (le opinioni muteranno diverse volte durante la visione!). Un’opera di qualità sicuramente impegnativa, che richiede di essere metabolizzata e forse la si apprezza in pieno in un secondo tempo.

Tár ha fatto e farà ancora parlare di sé, non perdetelo prossimamente al cinema.

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