Presentato alla stampa in una videoconferenza il 30 luglio e sugli schermi per soli tre giorni dal 10 al 12 agosto e su Sky a partire dal 20 agosto, Nour con Sergio Castellitto protagonista parla di Pietro Bartolo, medico, eroe dei nostri tempi.
Nour: Storie di tutti i giorni
Parafrasando una vecchia canzone vittoriosa a Sanremo Nour diretto da Maurizio Zaccaro non nuovo a pellicole sul sociale ( vedasi Il sindaco pescatore e O’ professore entrambi con Sergio Castellitto interprete) parla di storie di tutti i giorni perché a Lampedusa, isola di confine un tempo famosa per essere un feudo di Tomasi di Lampedusa, principe e immortale autore de Il gattopardo, gli sbarchi di clandestini per un lungo periodo avvenivano pressoché quotidianamente e ogni giorno il medico Pietro Bartolo accorreva per accertare le condizioni di salute di ognuno, per dare un valido contributo contro tutto e contro tutti, cocciuto e implacabile eroe dei nostri tempi.
Nour ha una trama piuttosto semplice e soprattutto nelle prime lunghe sequenze ha un piglio quasi documentaristico nel mostrare con voce e immagini il quotidiano dello sbarco, I medici e le forze dell’ordine che arrivano, i profughi stretti nella loro coperta termica, la concitazione mista a uno strano ordine.
L’ordinario cambia quando la piccola siriana Nour, che in arabo vuol dire luce, una ragazzina di circa dieci anni dai lunghi e ricciuti capelli scuri fugge disperata. Lei sa che sua madre è in Sicilia e non vuole finire come gli altri in un centro di assistenza destinata chissà a che grama permanenza.
Bartolo, interpretato con grande compenetrazione da Sergio Castellitto, si assume l’onere di ospitare la ragazzina e cercare di rintracciare la madre e la sua ostinazione incontra pure spesso la ribellione proprio di Nour, sola in una nazione che non conosce, con le insormontabili difficoltà determinate dalla lingua.
Tratta da una vicenda che è realmente accaduta, Nour potrebbe essere una fiaba ma riassume il quotidiano che spesso non è compreso da chi, come scriveva Primo Levi, seduto nelle calde e comode case non riesce a comprendere che chi affronta l’inferno di uno sbarco è un essere umano.
Pietro Bartolo tra realtà e verosimiglianza
Medico, europarlamentare ed autore di diversi libri di cui uno, Lacrime di sale è stato tradotto in molte lingue, Pietro Bartolo ha 64 anni. Per anni ha fornito ai profughi sbarcati a Lampedusa, la sua isola, il primo soccorso arrivando a volte a scontrarsi con le altre realtà locali poco propense o meno convinte del suo slancio umanitario.
Nel film Castellitto si cala completamente nelle vesti del suo personaggio e interpreta un uomo che potrebbe quasi essere un cavaliere contemporaneo pronto a tutto per difendere la causa.
Spiccano nella pellicola i confronti tra Bartolo e il sacerdote del luogo, don Giovanni che spinto dal medico ospita molti profughi in chiesa ma è recalcitrante perché di fatto la casa di Dio è interdetta ai fedeli e ha dei dubbi, spiccano i dialoghi tra i profughi , rigorosamente in arabo, spicca il confronto serrato e duro con lo scafista senegalese Sandy, cinico e rassegnato che mostra a Bartolo il suo punto di vista anche se opinabile.
Tra realtà e verosimiglianza il film non è manicheista ma offre uno spaccato di un quotidiano che troppi di noi leggono svogiatamente sui giornali o ascoltano di sfuggita senza realmente soffermarsi sulle ragioni degli uni e sullo slancio di uomini come Bartolo.