Arriva finalmente in sala Il Centenario che saltò dalla finestra e scomparve, adattamento cinematografico dell’omonimo best seller di Jonas Jonasson, una irriverente e grottesca storia sulla senilità: dal 24 Aprile al cinema.
di Edoardo Marco Aversa
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Allan Karlsson (Robert Gustaffson) è un anziano signore che vive stancamente in una casa di riposo. Il giorno del suo centesimo compleanno, stufo di passare il suo tempo nella la noia e nella nullafacenza, decide di scappare dalla finestra della propria stanza e intraprendere un’ultima grande avventura. Allan si ritroverà quindi coinvolto in una lunga serie di eventi comici e inaspettati…
Trailer del film
Una vita esplosiva
Il Centenario che scappò dalla finestra e scomparve, ultima fatica dello svedese Felix Herngren, utilizzando in parte la narrazione tipica delle biopic, racconta le assurde storie di Allan e dei personaggi da lui incontrati attraverso una lente grottesca e satirica, rispettando perciò i codici che avevano portato al successo il romanzo omonimo. Il regista, attraverso le vicissitudini accadute al protagonista nell’arco del suo secolo di vita, non risparmia critiche nei confronti della società moderna, addirittura ridicolizzando figure importanti della storia del XX secolo (esilarante in questo senso la rappresentazione della Russia comunista).
La formula adottata da Herngren funziona, grazie soprattutto all’ interpretazione di Robert Gustaffson, non a caso considerato il comico più divertente della Svezia, che tratteggia un personaggio a metà tra il Tom Hanks di Forrest Gump e il Rowan Atkinson di Mr. Bean, in grado di divertire non per le sue battute graffianti, bensì per le sua ingenuità e le sue movenze in stile slapstick comedy. Allan, piromane e bombarolo, è infatti un personaggio più profondo di quanto la sua idiozia lasci pensare, poiché saggio e temprato da cento anni di avventure mirabolanti.
Il richiamo a un tipo di comicità classica è ben riuscito e si amalgama ottimamente alle classiche situazioni composte da equivoci della commedia moderna: il vero punto di forza del film è però il ritmo registico, che sballotta lo spettatore da una gag all’altra, non perdendo quasi mai il filo del discorso. Un plauso infine al trucco del protagonista, assolutamente credibile sia da giovane che da vecchio.
Voto 3/5