Bussano alla porta è un film di genere thriller del 2023 per la regia del visionario M. Night Shyamalan con protagonista l’ex wrestler ormai affermato attore Dave Bautista. Il lungometraggio uscirà solo in sala il 2 febbraio 2023 distribuito da Universal Pictures.
La pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo del 2018 intitolato La casa alla fine del mondo scritto dallo statunitense Paul Tremblay.
Bussano alla porta
Durante la loro vacanza in una baita fuori città, una bambina con i suoi genitori vengono presi in ostaggio da quattro estranei che chiederanno loro di compiere una scelta folle ai fini di salvare l’umanità.
Il film si basa sul credere a tutto ciò e di conseguenza se fare questa folle scelta.
Il trailer del film
Un ottima riflessione sulle paure dell’essere umano
Cosa fareste se degli sconosciuti vi entrassero in casa chiedendo di sacrificare un membro della vostra famiglia per salvare il mondo? Questo è l’incipit del nuovo film del regista indiano M.Night Shyamalan, autore di successi come Il Sesto Senso (1999), Unbreakable (2000) o del più recente Split (2016). La risposta alla domanda posta in precedenza è nella maggior parte dei casi rifiutare credendo che chi ti dica queste cose sia solamente un sadico fuori di testa. Ed è proprio su questo giustificato scetticismo che il regista basa la sua nuova pellicola.
Inizialmente i protagonisti si comportano esattamente come abbiamo detto, fino a quando accendendo la tv al telegiornale vedono effettivamente che sta accadendo quello che gli assalitori avevano predetto, e in uno dei due inizia a nascere il dubbio che non stiano mentendo. Ed è da questo momento che nel film inizia a svilupparsi la tematica principale, ossia sacrificare una persona che si ama per il bene di tutti o vivere con la propria famiglia in un mondo che non esiste praticamente più?
Questo è il dubbio che ci terrà incollati allo schermo fino alla fine, con i due protagonisti che incarano le diverse scuole di pensiero uno che vuole sacrificarsi, l’altro che preferisce che si salvi la sua famiglia. Nel mezzo troviamo la povera Wen (Kristen Cui) la loro bambina che rappresenta l’innocenza, l’essere umano puro per il quale uno dei suoi padri vorrebbe sacrificarsi per farla crescere nel mondo che conosciamo.
Bussano alla porta è un film che riflette sulla paura che all’uomo di morire o di rimanere da solo in relazione all’egoismo puro, quanto si è disposti a spingersi oltre per il bene di se stessi e delle persone che ami questo si chiede costantemente il regista all’interno del film.
Il cast funziona, Dave Bautista, ormai ex wrestler, si conferma un attore in rampa di lancio che riesce ad interpretare un personaggio diverso in maniera ottima. Porta sullo schermo un personaggio che va in netto contrasto con il suo aspetto fisico discostandosi dalle interpretazioni muscolari alle quali era abituato, come l’iconico Drax dei Guardiani della Galassia. Anche il resto degli assalitori riescono a portare delle buone interpretazioni, tra l’altro dopo il successo del suo Ron in Harry Potter vediamo tornare sugli schermi Rupert Grint.
I due protagonisti, Jonathan Groff e Ben Aldridge, sono molto bravi a rappresentare tutte le sensazioni che provano i loro personaggi, il dubbio, la paura, l’egoismo e l’amore. Menzione d’onore alla piccola Kristen Cui che risulta sempre estremamente credibile nel suo ruolo e adorabile.
La regia di Shyamalan è come al solito ottima, si adatta al soggetto riuscendo a non risultare troppo statica e noiosa nonostante la mono ambientazione, con delle inquadrature che restituiscono tutta la tensione e i dubbi che stanno vivendo e avendo i personaggi.
Il film intrattiene per tutta la sua durata facendo uscire lo spettatore con dei dubbi sulle sue paure e sulla sua vita, sicuramente un thriller meritevole di una visione in sala.