Blonde – La drammatica vita di Marilyn Monroe

Blonde è una pellicola del 2022 per la regia di Andrew Dominik con protagonista Ana De Armas. Il film uscirà il 29 settembre solo su Netflix. Nel cast di comprimari troviamo nomi importanti come il premio Oscar Adrien Brody e Bobby Cannavale. Il lungometraggio è stato presentato in concorso alla 79esima edizione della Mostra del cinema di Venezia.

Blonde
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Il film, basato sull’omonimo romanzo di Joyce Carol Oates, edito in Italia da La Nave di Teseo, racconta l’ascesa di Norma Jean Mortenson nel mondo dello spettacolo americano, mondo che la porterà a usare il nome d’arte Marilyn Monroe, fino al suo inesorabile declino.

Ci viene mostrato il personaggio di Marilyn Monroe a 360 gradi, dalle sue prime apparizioni su schermo ai suoi problemi d’amore e tossicodipendenza.

Il trailer del film

Blonde: il quadro dell’estrema fragilità di Marilyn Monroe

Il film si apre con una Norma Jean bambina che vediamo subire abusi dalla madre che la incolpa per la perdita di questo marito e padre di cui non si saprà mai la vera identità. Con queste sequenze di abusi capiamo già la direzione che vuol far prendere alla pellicola il regista Andrew Dominik, mostrare allo spettatore tutta la tragicità della vita di Norma Jean.

Il lungometraggio si concentra sulla ricerca di Norma di una figura maschile di riferimento, non rendendosi conto del mondo maschilista e misogino in cui vive, vediamo parecchie sequenza in cui lei viene usata solamente come oggetto per il piacere sessuale, come viene sottolineato da lei stessa prima dell’incontro con il presidente Kennedy “come un pezzo di carne”.

Le scene di sesso sono sempre girate in modo disturbante, proprio per ritrarre il disagio che provava Marilyn in quei momenti tutt’altro che piacevoli. Purtroppo però Dominik se per certe scene riesce a rendere bene questo disagio in altre sfocia nel grottesco e in esercizi di stile assolutamente non necessari.

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Ana De Armas in una scena del film

Ed è proprio questo il problema principale del film, il regista ha voluto girare un lungometraggio sospeso tra sogno e allucinazione per ritrarre l’estremo dramma della vita di Norma, il risultato però è estremamente fallace. Da questo intento scaturiscono immagini esageratamente surreali e grottesche che provocano distacco emotivo dalla pellicola.

Un’altra critica da rivolgere alla gestione del soggetto è il quadro generale che viene fuori dalla figura di Marilyn Monroe, il film esalta solamente le tragedie accadute alla protagonista, purtroppo sono cose realmente accadute ma in una pellicola di quasi tre ore avrei voluto vedere anche altro della sua vita.

Ana De Armas al suo primo ruolo da protagonista assoluta non sfigura, la somiglianza a livello estetico c’è, l’interpretazione anche riesce a dare la giusta enfasi nei giusti momenti.

Dal punto di vista tecnico è un buon film, da sottolineare il 4:3, eccezion fatta per un alternanza tra bianco e nero e colori completamente priva di un senso logico.

Blonde è un film difettoso , Dominik utilizza la figura di Norma Jean come pretesto per fare una critica sociale allo star system e a tutta l’America di quel tempo infarcendo il tutto di inutili virtuosismi, dimenticandosi però di tutte la bellezza che portò al mondo dello spettacolo la splendida Marilyn Monroe.

Il libro da cui è tratto il film

Blonde, edito da La Nave di Teseo. Foto di Paola

Marilyn, Monroe.
Uno pseudonimo che nasconde una donna. Un nome inventato che diventa mito. E, nel libro edito da La Nave di Teseo, e scritto da Joyce Carol Oates, possiamo leggere di lei a 360°.
Più voci che parlano di lei, con lei. Una finzione talmente reale da prendere il posto del vero. Quanto di Marilyn esisteva, e quanto di Norma ha dovuto perdere e dimenticare, per creare un mito eterno?
Un libro scorrevole, tra presente e passato, che vi consigliamo, per approfondire cosa si nasconde dietro la patina di un sorriso scattato per i posteri.
Marilyn, una figura che pochi hanno capito, ma tanti cercano di intuire.

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