Antrum è un film del 2018 diretto da Michael Laicini e David Amito. Tra gli attori principali figurano Nicole Tompkins e Rowan Smyth.
Dopo la presentazione in anteprima mondiale al Brooklyn Horror Film Festival, i diritti dell’opera sono stati acquisiti dalla Uncork’d Entertainment per la distribuzione on demand. Collocato su Prime Video e apparso sul catalogo italiano a partire da giugno 2020, il progetto ha riscosso successo grazie al passaparola generale.
Antrum
Un documentario informa gli spettatori circa alcuni fatti di cronaca collegati a una produzione: Antrum. Il suddetto è un lungometraggio del 1979 e narra la storia di Oralee e Nathan, due giovani che decidono di avventurarsi in un bosco per rievocare il cagnolino passato da poco a miglior vita. Tuttavia, i protagonisti si ritroveranno ben presto avvolti dall’orrore.
Descensus ad inferos
30 secondi prima di scendere all’inferno assieme ai characters. Un disclaimer che sa di marketing e provocazione (The_Blair_Witch_Project insegna), eppure, efficace nell’incuriosire il cinefilo! Il mockumentary che precede il conto alla rovescia denota una certa perizia nella messinscena, tanto da introdurre un corollario d’interviste, giornali e nozioni specialistiche che vanno a formare la tela sulla quale i nostri andranno a dipingere i macabri eventi. Il low budget si riflette sul minimalismo della sceneggiatura, ma anziché inficiare il prodotto, tale caratteristica imprime un’aurea intimista allo stesso: trasformando un limite in un punto di forza. Fratello e sorella si armano di pala da scavo e tenda, guidati da un libro misterioso che ne scandisce il percorso verso le viscere della terra. Più le porte degli inferi s’avvicinano e più la psiche dei malcapitati si sgretola: contaminata da allucinazioni e sagome sibilline.
Pochi ma buoni
Ed è proprio attraverso tali meccanismi di suggestionabilità che il sound design si fa man mano più corposo, intenso e inquietante. Oltre a quest’ultimo, è l’ambientazione a ricoprire un ruolo importante: non per niente le fronde degli arbusti sembrano esplicitare/celare nello stesso tempo il pericolo circostante. La foresta è in perenne trasformazione e, alterata dai colori della notte o del giorno, esercita un dominio psicofisico nei confronti dei personaggi. L’emergere dei pochi oggetti di scena enfatizza i segmenti cruciali del film: bastano una pistola, una statuetta e una catena a produrre il terrore nell’animo del fruitore.
Il perenne stato d’ansia è accentuato sia dalla dilatazione dei tempi che dalle incursioni metafisiche impresse su pellicola. In fase di montaggio, i messaggi subliminali seguono figure geometriche definite da un perimetro appena accennato, anticipando o posticipando la progressiva impressione di un filmino in bianco e nero che narra vicende estranee. Il tutto è sorretto da un’estetica che mima, non sempre brillantemente, la grana in stile ‘70. Il finto deterioramento della pellicola si amalgama intelligentemente allo strato di patina vintage, la quale sostiene attentamente la fotografia volutamente bruciata (a volte). Nonostante le suddette peculiarità richiamino l’utilizzo della macchina a mano, i cineasti s’avvalgono di panoramiche e dettagli, per poi concludere in inquadrature fisse su primi piani dilaniati.
Metacinema
Nathan è lo spettatore, mentre la sorella è la regista alla quale sfugge il controllo del lungometraggio. I nostri adoperano il metacinema e, oltre a sublimare la teatralità dell’impianto, centellinano innesti di opere provenienti da un passato quasi primordiale: L’Inferno (film 1911 Milano Films) o L’Inferno (film_1924) tra gli altri. Il lascito di maestri del calibro di Tobe Hooper e Wes Craven viene raccolto con capacità di contestualizzazione, al fine di edificare una matrioska che tratteggi i medesimi meccanismi del linguaggio della settima arte. Ciò che andrà a comporsi sarà un dialogo tra il testo filmico e chi guarda: sempre che costui disponga di abbastanza elementi per scorgerne le sfaccettature.
Antrum: essenziale
La fatica della coppia sottrae fino all’essenziale. Il passato coesiste col presente per dar sfogo al male in tutte le sue forme, sottolineando come, viscidamente, il succitato alberghi nella mente per poi esplodere violentemente mediante materiche vesti. Sotto il profilo formale i cambi di registro combaciano con le repentine invasioni demoniache, annebbiando i sensi e sconvolgendo il rapporto di causa effetto. La razionalità perderà poco a poco la propria valenza, mutando l’audiovisivo in disorientante esperienza sensoriale. Non ricercate alcuna linearità nella trama. State al gioco e fatevi suggestionare. Antrum è, prima di tutto, immaginazione!
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