Dopo un anno passato insieme con noi di cinemio, un anno pieno di interviste a giovani registi emergenti italiani, anteprime, festivals, recensioni, la nuova stagione cinematografica tenta farsi largo tra la miriade di offerte multimediali e l’incombenza claustrofobica della tv;
e così, dopo i cinepanettoni, che hanno avuto scadenza breve, proviamo a dare uno sguardo a qualche film per il 2011 che, il forse è d’obbligo, vedremo sul grande schermo.
Drammi familiari e bambini in pericolo, caratterizzeranno una parte delle nuove uscite al cinema; Nicole Kidman e Aaron Eckhart ci fanno entrare nel loro dramma di coppia; il film “Rabbit Hole” di John Cameron Mitchell, di prossima uscita, narra infatti della scomparsa prematura del figlio dei due protagonisti e della ricerca di un nuovo bene comune che non porti la coppia allo sfaldamento. Film intimo e ben recitato, “Rabbit Hole” apre la strada ad un filone che sicuramente il cinema americano sfrutterà a dovere.
Il thriller “Cherry Tree Lane”, diretto da Paul Andrew Williams, invece utilizza situazioni familiari per raccontarci la violenza di un’aggressione da parte di un gruppo di giovani ad una tranquilla famigliola inglese. Girato tutto all’interno della casa dei protagonsti, il film risulta claustrofobico e spiazzante, fino ad arrivare all’inevitabile tragico finale.
“Inhale”, del regista Baltasar Kormákur, e “Hierro” di Gabe Ibáñez sono due pellicole che spostano l’asse sul rapporto genitori-figli; “Hierro”, ambientato in Spagna, racconta il travaglio di una madre alla ricerca del figlio scomparso (rapito?) su un’isola che nasconde inquietanti segreti. “Inhale” ci trascina invece in Messico, dove una coppia disperatamente ed illegalmente cerca un trapianto di organi per la figlia non potendo contare sulla burocrazia della sanità americana. I due film, anche se diversi per storia e ambientazione, hanno però in comune una trama accurata, una sceneggiatura solida e calibrata, protagonisti credibili e nessun intento melodrammatico.
Graditissimo ed ottimo ritorno in scena di Kevin Kline in “The extra man” della coppia di registi Shari Springer Berman e Robert Pulcini; il film racconta il rapporto tra un giovane solitario che si trasferisce nei sobborghi americani dall’Inghilterra ed un pazzoide uomo di mezza età che gli fa da mentore; divertente e dissacrante, la pellicola sfodera un Kline in grande ed una galleria di personaggi (quello di John C. Reilly è fenomenale) veramente azzeccati.
Ritorna anche Matt Dillon nel poliziesco “Takers” di John Luessenhop; è la storia di un gruppo di rapinatori che abilmente mette fuori strada la polizia con una serie di rapine perfette. Il compito di smascherare la banda è affidato al personaggio di Matt Dillon, ruvido e scontroso come sempre; un’ora e mezza che scorre liscia senza imperfezioni con un personaggio, quello di Dillon, sempre pronto ad esplodere.
Due film in uscita prossimamene portano alla luce complesse relazioni morbose a due. In “Black Swan”, di Darren Aronofsky, Natalie Portman e Vincent Cassell sono rispettivamente una ballerina di classica e il suo coreografo alle prese con una particolare riedizione de La morte del Cigno. Aronosfky mescola bene ossesione e psicologia in un film dai doppi risvolti; la straordinaria messa in scena del balletto, le musiche originali e i due interpreti, fanno di “Black Swan” un film assolutamente da vedere.
Il canadese Svetozar Ristovski ed il suo “Dear Mr. Gacy” ci mostra la cronaca di una relazione epistolare tra uno studente di criminologia ed un serial killler, oggetto della sua tesi scolastica. Ottimo thriller ossessivo, grazie soprattutto all’interpretazione di William Forsythe (ricordate il capo famiglia dei Carringhton in Dinasty?) e Richard Harmon, il film abilmente va in crescendo fino all’incontro faccia a faccia dei due protagonsti, da brivido.
Sarà quasi impossibile vederlo al cinema (ma non si sa mai): arriva da Hog Kong “Dream Home” di Pang Ho- Cheung; un horror ben fatto, una trama stupefacente, effetti splatter veramente innovativi (quasi un primissimo Dario Argento); la pellicola narra le peripezie di una giovane donna alla ricerca disperata di un’abitazione da comperare; ma come fare per spiazzare gli altri pretendenti all’acquisto? Semplicemente uccidendoli barbaramente.Follia urbana, cementificazioe, sogno, sicurezza economica, sadismo, sarcasmo, tutto questo è “Dream Home” e se siete amanti del genere non potete lasciarvi scappare questo film , magari reperendolo in dvd.
In attesa di parlare più diffusamente dei titoli citati, e nella speranza di vederli al cinema, auguro a tutti i “cinefili di cinemio” un anno fatto di buon cinema e di ossessive visioni.
Luigi Coccia
italiani, anteprime, festivals, recensioni, la nuova stagione cinematorafica tenta farsi largo tra la miriade
di offerte multimediali e l’incombenza claustrofobica della tv; e così, dopo i cinepanettoni, che hanno avuto
scadenza breve, proviamo a dare uno sguardo a qualche film per il 2011 che, il forse è d’obbligo, vedremo sul
grande schermo.
Drammi familiari e bambini in pericolo, caratterizzeranno una parte delle nuove uscite al cinema;
Nicole Kidman e Aaron Eckhart ci fanno entrare nel loro dramma di coppia; il film “Rabbit Hole” di John
Cameron Mitchell, di prossima uscita, narra infatti della scomparsa prematura del figlio dei due protagonisti
e della ricerca di un nuovo bene comune che non porti la coppia allo sfaldamento. Film intimo e ben recitato,
“Rabbit Hole” apre la strada ad un filone che sicuramente il cinema americano sfrutterà a dovere.
Il thriller “Cherry Tree Lane”, diretto da Paul Andrew Williams, invece utilizza situazioni familiari per
raccontarci la violenza di un’aggressione da parte di un gruppo di giovani ad una tranquilla famigliola
inglese. Girato tutto all’interno della casa dei protagonsti, il film risulta claustrofobico e spiazzante,
fino ad arrivare all’inevitabile tragico finale.
“Inhale”, del regista Baltasar Kormákur, e “Hierro” di Gabe Ibáñez sono due pellicole che spostano l’asse sul
rapporto genitori-figli; “Hierro”, ambientato in Spagna, racconta il travaglio di una madre alla ricerca del
figlio scomparso (rapito?) su un’isola che nasconde inquietanti segreti.
“Inhale” ci trascina invece in Messico, dove una coppia disperatamente ed illegalmente cerca un trapianto di
organi per la figlia non potendo contare sulla burocrazia della sanità americana.
I due film, anche se diversi per storia e ambientazione, hanno però in comune una trama accurata, una
sceneggiatura solida e calibrata, protagonisti credibili e nessun intento melodrammatico.
Graditissimo ed ottimo ritorno in scena di Kevin Kline in “The extra man” della coppia di registi Shari
Springer Berman e Robert Pulcini; il film racconta il rapporto tra un giovane solitario che si trasferisce
nei sobborghi americani dall’Inghilterra ed un pazzoide uomo di mezza età che gli fa da mentore;
divertente e dissacrante, la pellicola sfodera un Kline in grande ed una galleria di personaggi (quello di
John C. Reilly è fenomenale) veramente azzeccati.
Ritorna anche Matt Dillon nel poliziesco “Takers” di John Luessenhop; è la storia di un gruppo di rapinatori
che abilmente mette fuori strada la polizia con una serie di rapine perfette. Il compito di smascherare la
banda è affidato al personaggio di Matt Dillon, ruvido e scontroso come sempre; un’ora e mezza che scorre
liscia senza imperfezioni con un personaggio, quello di Dillon, sempre pronto ad esplodere.
Due film in uscita prossimamene portano alla luce complesse relazioni morbose a due.
In “Black Swan”, di Darren Aronofsky, Natalie Portman e Vincent Cassell sono rispettivamente una ballerina di
classica e il suo coreografo alle prese con una particolare riedizione de La morte del Cigno.
Aronosfky mescola bene ossesione e psicologia in un film dai doppi risvolti; la straordinaria messa in scena
del balletto, le musiche originali e i due interpreti, fanno di “Black Swan” un film assolutamente da vedere.
Il canadese Svetozar Ristovski ed il suo “Dear Mr. Gacy” ci mostra la cronaca di una relazione epistolare tra
uno studente di criminologia ed un serial killler, oggetto della sua tesi scolastica.
Ottimo thriller ossessivo, grazie soprattutto all’interpretazione di William Forsythe (ricordate il capo
famiglia dei Carringhton in Dinasty?) e Richard Harmon, il film abilmente va in crescendo fino all’incontro
faccia a faccia dei due protagonsti, da brivido.
Sarà quasi impossibile vederlo al cinema (ma non si sa mai): arriva da Hog Kong “Dream Home” di Pang Ho-
Cheung; un horror ben fatto, una trama stupefacente, effetti splatter veramente innovativi (quasi un
primissimo Dario Argento); la pellicola narra le peripezie di una giovane donna alla ricerca disperata di
un’abitazione da comperare; ma come fare per spiazzare gli altri pretendenti all’acquisto? Semplicemente
uccidendoli barbaramente.Follia urbana, cementificazioe, sogno, sicurezza economica, sadismo, sarcasmo, tutto
questo è “Dream Home” e se siete amanti del genere non potete lasciarvi scappare questo film , magari
reperendolo in dvd.
In attesa di parlare più diffusamente dei titoli citati, e nella speranza di vederli al cinema, auguro a
tutti i “cinefili di cinemio” un anno fatto di buon cinema e di ossessive visioni.
Luigi Coccia
Salve,
ottima recensione, i complimenti sono d’obbligo.
Volevo sapere se “Dream Home” è reperibile.
Grazie Hiro
Sarà estremamente difficile vedere Dream Home nei normali circuiti cinematografici; presentato al Far East di Udine del 2010, il film è passato attraverso rassegne e piccoli circuiti, ti consiglio di recuperarlo in DVD, che per ora è disponibile con i sottotitoli in inglese negli store on line; per la versione italiana temo bisognerà aspettare…grazie per i complimenti.
Luigi Coccia