Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Giuseppe Boccassini

Giuseppe Boccassini è un regista barese trentenne che dal 2004 ha prodotto numerosi corti. Insieme a Domenico De Ceglia ha fondato il Gruppo FARFA – Cinema Sociale Pugliese, finalizzato all’alfabetizzazione, diffusione e produzione mediatica sostenibile. Il suo ultimo corto Eidola, è stato selezionato in numerosi festival internazionali. Continua a leggere tutti i dettagli nel mio articolo.

Laureato al D.A.M.S. di Bologna con una tesi su Elio Petri, Giuseppe si è diplomato in regia cinematografica nel 2007 alla Nuova Università del Cinema e della Televisione di Roma. Dopo aver prodotto alcuni suoi corti si è trasferito in Spagna (come il suo collega Antonello Novellino), dove ha continuato a lavorare come aiuto regista e poi come regista in vari progetti.

Eidola

Il cortometraggio, di poco più di sei minuti è stato girato con un budget molto ridotto. Rifacendosi al concetto di Eidola, secondo la definizione di Democrito, immagini che si producono dall’incontro tra gli organi di senso e gli atomi che fluiscono dai corpi, il film è tutto un caleidoscopio di immagini microscopiche colte sulla Murgia, unite a vecchie immagini super 8 con un sottofondo musicale, del tarantino Fabio Orsi, molto particolare e perfettamente in sintonia con il fluire dei fotogrammi.

Vista la particolarità e l’originalità del lavoro, ho chiesto delucidazioni allo stesso regista.

Giuseppe, com’è nata l’idea di Eidola?

L’idea dei miei corti nasce quasi sempre da un’immagine che può essere legata ad un concetto o ad una sensazione. Lo scenario che più mi interessa è la natura poichè è nella pura materialità di quei luoghi che ritrovo misteriose alchimie spirituali. Per Eidola non avevo un’idea precisa, come anche per Anacromorfosi, un mio precedente corto.

L’ossessione che mi ha spinto a riprendere delle cose invece che altre è stata la volontà di filmare la terra, il terreno, le radici. La spiritualità ha sempre uno sguardo verso il cielo, io volevo partire dal suolo. Ho cercato di indagare liberamente i microcosmi del luogo servendomi di una camera digitale leggera e automatica. In questo modo ho reso la camera libera di fluttuare anch’essa in tali microcosmi e la mia ricerca si è liberata dal peso di essere al servizio della sceneggiatura.

Un fotogramma di Eidola

Un fotogramma di Eidola

Dico questo perchè ho girato un altro corto The yo yo man durante gli anni della scuola di cinema al N.U.C.T. (Nuova Università del Cinema e della Televisione n.d.r.) e in quel lavoro ho scritto una sceneggiatura e ho usato gli story board, come ogni corto che si rispetti.

Al di là comunque delle due scuole di pensiero sono consapevole del fatto che un’opera deve essere fatta dall’autore per se stesso e non per il pubblico. Questo atteggiamento che superficialmente potrebbe sembrare snobistico, in realtà è molto più rispettoso nei confronti del pubblico stesso, poichè l’autore è stato più onesto con se stesso durante la creazione dell’opera e successivamente condivide con il pubblico una parte di sè, non la parte che al pubblico piacerebbe vedere.

Questo aspetto credo sia l’essenza del mio lavoro al di là delle metodologie. Credo inoltre che il montaggio audiovideo rappresenti un altro aspetto decisivo del mio linguaggio. Infatti curo la regia e il montaggio, le due cose sono complementari per me. Infine per Eidola volevo aggiungere che la fase di post produzione è stata molto importante, poichè ho potuto sperimentare molto il mio linguaggio, sopratutto ho utilizzato della tecniche molto artigianali per creare degli effetti visivi.

Un fotogramma super 8

Un fotogramma super 8

Ad esempio ho animato delle vecchie pellicole super 8 che possedeva mio padre, attaccandole fisicamente sulla lente della mia camera digitale e ho fatto interagire dei punti luminosi con la trasparenza della pellicola. In tal modo ho ottenuto dei filtri artigianali molto interessanti. Inoltre la collaborazione con il compositore tarantino Fabio Orsi ha ulteriormente restituito al lavoro quella dimensione onirica e spirituale che appartiene al luogo in cui ho effettuato le riprese, ovvero la Murgia.

quali sono state le difficoltà che hai avuto durante la lavorazione?

Le difficoltà maggiori sono legate alla circuitazione dell’opera. I festival da questo punto di vista mi sembrano un’ottima cosa. Per ora Eidola sta avendo numerosi riconoscimenti. Vedere in una sala austriaca sul grande schermo una mia opera, costata pochissimo inoltre, rappresenta per me una grande soddisfazione. Spero continui il viaggio di Eidola per il mondo. Gli ultimi due festival in cui è stato selezionato sono Canada e Australia. In Italia a Milano e Roma. Ora ho appreso di essere stato selezionato all’Ecologico Film Fest il 18 e 19 agosto a Ostuni (BR), il 26 agosto a Galatone (LE) e dal 16 al 19 settembre a Nardò (LE).

Il regista Giuseppe Boccassini

Il regista Giuseppe Boccassini

In attesa di sapere i vincitori dei festival a cui Eidola partecipa, auguro, a nome di cinemio, un in bocca al lupo a Giuseppe per i suoi lavori futuri invitando a leggere tutti gli altri articoli sui registi emergenti.

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