Il calcio nel cinema italiano: il pallone sugli schermi è solo nazional popolare?

Sarà un film dal richiamo calcistico a rappresentare l’Italia ai prossimi “Academy award” 2022.

L’ultimo film di Paolo Sorrentino, infatti, è stato selezionato dopo aver vinto il Leone d’argento e il premio “Marcello Mastroianni” al Festival del Cinema di Venezia.

Uscito nelle sale recentemente e su Netflix da dicembre, il lungometraggio del regista napoletano deve il titolo al famoso appellativo (la mano di Dio) dato a Maradona in occasione del goal di mano segnato dal “Pibe de oro” durante la partita del Mondiale 1986 contro l’Inghilterra.

Nel film “È stata la mano di Dio” il protagonista Fabietto si salva la vita proprio per la sua passione per il calcio.

Nonostante il forte richiamo sportivo, il film è tuttavia la biografia di Sorrentino, che col pretesto di raccontare un evento calcistico, apre il suo cuore agli spettatori trascinandoli nella Napoli degli anni ‘80.

Gli altri successi “calcistici” su Netflix

Non è quello di Sorrentino il primo film prodotto da Netflix che si ispira alle vicende del football nostrano.

Il Divin Codino” è un altro prodotto della piattaforma streaming che racconta la storia di uno dei campioni più amati dagli italiani: Roberto Baggio.

Critica e pubblico sono divisi tra chi ha amato il film e chi lo ha trovato limitato nella rappresentazione di uno dei calciatori più amati al mondo.

Tra le critiche più ricorrenti c’è quella di rappresentare le maggiori debolezze del grande campione che, come tutti gli uomini, attraversa momenti di gloria e momenti bui.

Entrambi i lungometraggi rappresentano una realtà completamente diversa rispetto a produzioni cinematografiche italiane come “Tifosi”, “L’allenatore nel pallone” e “Al bar dello sport”.

Tali commedie dalla risata facile raccontano vizi e virtù dei tifosi nostrani, mentre “Al bar dello sport” si svolge intorno a un’altra passione tutta italica, quella per la “schedina”.

La trama è semplice, ma efficace: il protagonista, Lino, dopo anni di tentativi finalmente riesce a fare tredici, ma viene improvvisamente travolto dalle attenzioni di tutti gli avventori del locale, che intuiscono la grande vincita che porterà a casa.

Questo film ci riporta a un mondo che non esiste praticamente più perché ora si punta sulle partite quasi unicamente online su siti specializzati dove, nella sezione scommesse calcio si possono piazzare giocate su partite in ogni parte del globo, scegliendo semplicemente il paese e le squadre sulle quali puntare o le competizioni preferite.

Tutta un’altra storia rispetto a quella del povero e un po’ sfortunato Lino che doveva recarsi ogni volta al “Bar dello sport” per compilare la sua schedina, e le cui vicende sono disponibili sul piccolo schermo per chi ha un abbonamento Amazon Prime.

L’evoluzione del calcio passa anche per la TV

Dato che il mondo intorno al calcio si evolve, anche il modo di raccontarlo deve cambiare di conseguenza. 

Se la commedia era il classico genere con cui si parlava di calcio tra gli anni ‘80 e gli inizi del 2000, nei tempi recenti le cose sono cambiate.

Persino Sorrentino può prendere spunto da un avvenimento calcistico per raccontare la sua storia e quella della sua Napoli e Letizia Lamartire può investigare il Baggio uomo (con i suoi pregi e difetti) e non solo le sue grandi giocate.

Che finalmente si possa parlare di calcio nel cinema, senza doversi rifare necessariamente a obsoleti stereotipi?

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