Esce il 4 luglio (e spero presto dalla programmazione) nelle sale italiane il film Ti presento Patrick, con Patrick, Beattie Edmondson ecc.
Ti presento Patrick
Se davvero siete convinti, se davvero volete andare a vedere questo film (spero per voi che vi stiano costringendo e che non sia una vostra libera scelta), armatevi di paletta e sacchettini raccogli pupù. Perché ne raccoglierete tanta, tantissima di pupù in questo film.
Sarah, la protagonista del film, riceve dalla nonna (dal suo testamento, visto che è morta), Patrick, un cane carlino viziato all’inverosimile e super coccolato. E già questo dovrebbe bastare per farvi alzare e uscire dalla sala. Sarah non vuole un cane, non vuole l’impegno di doverci pensare, non le piacciono nemmeno i cani. Quindi, cara nonnina, ma perché diavolo obblighi una persona a doversi occupare del tuo cane? Non potevi trovare una persona che si volesse prendere cura del cane? Una persona motivata e che ci tenesse alla bestiola? No, Patrick, ne più ne meno che un vaso viene assegnato a Sarah.
E poco importa che nel suo palazzo ci sia il divieto di tenere animali, poco importa che Sarah abbia un lavoro che la tiene lontana da casa tutto il giorno, Patrick è suo e ciao.
Che poi, scusate. Ma la lettura del testamento fatto su un foglio di carta volante in cui tutti hanno ricevuto ori, incensi e mirra, e a Sarah tocchi il cane di cui nessuno voglia occuparsi… Ma sul serio si accetta così? Patrick quindi, per forza di cose, va a vivere nell’appartamento di Sarah, e non nel maniero inglese dei genitori di Sarah, che non sia mai, loro hanno già un gatto.
Il trailer del film
Il cast di animali presenti nel film è la schiera degli animali meno carini e coccolosi della terra. Sono tutti, cani e gatti, gli animali più asettici e senza pathos visti al cinema. Ma anche il cast umano non brilla per capacità recitative o simpatia.
Ti presento Patrick è la fiera della scontatezza, banalità e ovvietà. luoghi comuni come se piovesse. Si va dal confronto tra sorelle (una super avvocato, perfetta, l’altra semidiscoccupata e senza una relazione), alla madre che tartassa la figli affinché si sposi, all’uomo sposato che non dice di esserlo, al figo di turno che invece è tutta apparenza…Adolescenti macchiette stupide messe a caso.
Sarah (insegnante di letteratura) che spiega diligentemente Jane Eyre ai suoi scolari, spiega il perché e il percome dell’importanza del matrimonio, e il rinunciare a stare con un uomo sposato, anche se lo si ama, fa tutta una filippica su quanto Jane sia un modello, e poi se ne dimentica completamente andando con un fedifrago niente fosse.
Le battute del film poi, sono proprio momenti di imbarazzo. Proprio le tipiche battute che non fanno manco sorridere, e che lasciano quel silenzio colmo di imbarazzo che difficilmente si riesce a superare.
Finito il film, non sono riuscita a capire, in tutta onestà, a chi si volesse rivolgere. Ma per chi è questo orrendo film, più orrendo dell’orrendo carlino viziato?
Io non lo farei passare manco il sabato pomeriggio di un giorno di agosto.
In più momenti ho avuto la voglia matta di alzarmi e andare via, e in più momenti la trama è talmente forzata che anche gli attori fanno fatica a stare nel personaggio. In generale la recitazione è da cani, e quella dei cani non è pervenuta. Vi ho già parlato dell’orrendo carlino che, per giunta, in scena proprio non sa stare?
Orrendo orrendo orrendo, in tutto e per tutto. Non andate, fuggite sciocchi!