Puoi leggere qui sotto la recensione di “This is England”, film drammatico dell’Inghilterra degli anni ’80, uscito nelle sale il 26 agosto.
Recensione del film
di Davide Cinfrignini
“This is England” è la narrazione del cuore pulsante dell’Inghilterra Thatcheriana, tra la guerra per il possesso delle Falklands e le “battaglie” sociali dei lavoratori mal pagati e sfruttati.
Il Trailer del film
Shane Meadows è l’artefice di un film scevro da manierismi stilistici, ma denso di squarci di vita reale, che conta di costruire attorno ai suoi personaggi, per quanto siano violenti, privi di una corretta educazione famigliare e fuori dalle regole di una serena convivenza civile, un percorso empatico, mostrandone i loro lati più umani, i legami affettivi e le fragilità che li caraterizzano.
Gli Skinheads non sono “la malattia”, di cui si ricercano le cause scatenanti ma nemmeno vittime passive degli abusi del potere, sono un motore inquieto, constantemente pronto ad esplodere, di un meccanismo distorto che è la democrazia inglese dell’epoca Thatcheriana.
Meadows non espone tesi originali sulla formazione di certi tipi di malcontento sociale, ma ne affronta con rigore oggettivo le varie conseguenze private e pubbliche, come il dilagare di un crescente nazionalismo che sfocia nella violenza più atroce ma anche nella componente apparentemente positiva, quando avere la “testa rasata” significa poter affermare una diversità all’interno di un gruppo eterogeneo.
Per questo “This is England” oltre che un affresco struttuale sul ceto sociale dei sottoproletari inglesi, è anche un film sul fenomeno delle aggregazioni di massa.
Meadows costruisce attorno al microcosmo degli skinheads, una dimensione umana fatta di sinceri affetti, di particolarità caratteriali ma anche di una rabbia proletaria mai così vera, necessaria, condivisibile e accettabile da tutti.
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