La recensione di The Equalizer – il vendicatore: Da una vecchia serie TV, una storia d’azione con Denzel Washington nei panni di un vendicatore dalla mano fatale.
di Mauro Tucci
The equalizer – il vendicatore
Cosa uscirebbe fuori se unissimo la moralità e gli atroci giochi di Jigsaw con la forza e determinazione di Bryan Mills (ovvero Liam Neeson in Io vi troverò)? E’ presto detto, il risultato è l’ultimo Denzel Washington e il suo The equalizer – Il vendicatore. Il film è basato su una vecchia e omonima serie televisiva degli anni ’80, in Italia conosciuta come Il giustiziere di New York.
Il protagonista, Robert McCall, è un ex agente speciale che dopo aver dovuto simulare la sua morte, si ritrova a vivere una nuova vita, a Boston, nei panni di un semplice commesso di magazzino. Sempre imperturbabile, spesso cronometra le sue azioni e molto abitudinario. Abitudini che lo portano a frequentare sempre il medesimo bar dove conosce una ragazza russa, Teri (Chloë Grace Moretz) costretta a prostituirsi dalla mafia sovietica. I due, incontrandosi ogni giorno, stabiliscono un rapporto formale. Ma nonostante Robert abbia voluto ricominciare una nuova vita per evitare di invischiarsi in situazioni pericolose, di cui il suo passato è stato ricco, non potrà fare a meno di ricadere nella sua indole di fronte ad un sopruso subito da Teri. Da qui comincerà il suo lungo percorso che lo porterà a fare una mattanza di tutti gli aguzzini e relativi superiori.
Una forza quasi sovrumana e una sorprendente meticolosità nel pianificare il tutto (perfino nell’anticipare le mosse dei suoi antagonisti) trasformano quest’agente in una specie di supereroe. Ma non il solito personaggio con poteri speciali e ultraterreni, qui siamo di fronte ad una vera macchina da guerra ma totalmente umana. A volte si tende ad esagerare con la mitizzazione del personaggio, con frequenti scene al ralenty e lente passeggiate su uno sfondo da apocalisse. Ma inutile negare che il risultato ottenuto è altamente cinematografico e di intrattenimento puro. Difficile non rimanere attratti e divertiti dal seguire le vicende di questo apparentemente pacato signore di mezz’età. Un fermo Denzel Washington che sa come bucare lo schermo.
I protagonisti
Alla regia troviamo Antoine Fuqua, dopo un solo anno dal suo ultimo lavoro Attacco al potere. E l’ultima volta che il regista e il nostro protagonista hanno lavorato insieme è stato con Training day, pellicola che ha permesso a Washington nel 2002 di vincere l’oscar come migliore attore protagonista. Questa volta però si cimentano in un genere leggermente diverso, a detta dello stesso Fuqua qui siamo di fronte all’ “hardcore action”. Proprio a testimoniare quanto peso sia stato dato alla teatralità delle gesta. Nonostante i suoi soli 17 anni, ritroviamo un’attrice già navigata come Chloë Grace Moretz che ha dalla sua una lunga filmografia alle spalle. Ricordiamo tra i tanti titoli Kick-ass, Lasciami entrare, Hugo Cabret.
Colonna sonora di gran peso che si sposa alla perfezione con il ritmo del film. Tamburellante, energica, rock. Brano di punta è l’inedito pezzo di Eminem, con il featuring di Sia Furler.
Tacitamente si parla già di un potenziale sequel ma naturalmente è presto per parlarne, soprattutto perché non ha ancora parlato il sommo giudice: il box-office. E poi ci sarà da convincere Washington, che è sempre stato restio ad associare la sua immagine per più volte ad uno stesso personaggio.