…questa settimana andremo in vacanza nella costa bretone, in Francia, in compagnia dell’originale e divertente Monsieur Hulot.
La trama
Monsieur Hulot (Jacques Tati, che del film è regista, sceneggiatore e protagonista) arriva con la sua auto (letteralmente..scoppiettante!) presso uno stabilimento balneare della costa bretone. Alloggia in una pensione e da questo momento il film, che scorre senza una vera e propria sceneggiatura, diventa un susseguirsi di gag che molto ricordano quelle di Charlie Chaplin, di Buster Keaton e del contemporaneo Mr Bean (Rowan Atkinson).
Vediamo Monsieur Hulot alle prese con gli altri ospiti della pensione, con i bambini della spiaggia, con gli altri villeggianti provenienti da ogni parte del mondo. E lui, già solo con la sua presenza (con i suoi pantaloni sempre troppo corti) e la sua mimica così esasperata ed esauriente non può che attirare l’attenzione di tutti suscitando curiosità e ilarità.
Proprio come l’odierno Mr Bean Monsieur Hulot parla in un modo quasi incomprensibile: sono la sua mimica e i suoi gesti a dargli veramente la parola. Tutto ciò che fa diventa una gag e non si può che continuare a ridere e sorridere fotogramma dopo fotogramma come quando utilizza il crick per cambiare la ruota dell’auto e al sollevarsi di quest’ultima si sollevano anche le signore che vi siedono. Oppure, quando decide di andare a pescare e la sua imbarcazione si spezza a metà affondando con lui nel mezzo.
Insomma, Hulot non passa davvero inosservato: tutti si accorgono della sua presenza nel bene e nel male rimanendone affascinati e divertiti. Tutto ciò che fa porta, in un certo senso, scompiglio nell’ordine generale delle cose che vengono scomposte e ricomposte secondo la sua logica.
Il trailer
Ancora come Mr Bean Monsieur Hulot è come se vivesse in un suo mondo candido e fatato dove sono gli altri che non seguono il suo stesso modo di vivere e di affrontare gli eventi (anche i più banali e più semplici) ad avere qualcosa che non va e ad essere anche un pochino più felici..proprio perché così tanto ordinari e monotoni.
Ovviamente il linguaggio mimico e corporeo di Jacques Tati riesce perfettamente a sostituire quello verbale. Questo film può benissimo essere visto senza l’audio e osservarlo come fosse un film muto.. il risultato non cambia ma, anzi, ne acquista di valore! E questo si deve al grande talento di un artista del calibro di Tati.
Le vacanze di Monsieur Hulot, che Tati gira nel 1953, è un film per tutta la famiglia, può divertire grandi e bambini per l’universalità e la semplicità – ma non scontata – della sua comicità condotta con toni puliti, garbati, educati, senza “gridare” e senza agitarsi, senza muoversi troppo. La comicità di Tati è la sublimazione dell’essenzialità e dell’ermetismo.. bastano pochi gesti, pochi movimenti a rendere bene l’idea di ciò che Hulot ha intenzione e il coraggio di fare!
È anche doveroso ricordare che il film ottiene il Premio Louis – Delluc nel 1953, che ottiene una nomination agli Oscar per il Miglior Soggetto e Sceneggiatura. Inoltre l’anno seguente, nel 1954, il National Board of Review of Motion Pictures (un’organizzazione statunitense in cui i cinefili di ogni età ed estrazione, senza scopo di lucro, decidono i migliori film dell’anno) lo inserisce nell’elenco dei migliori film della stagione.