Esce oggi nelle nostre sale il film Ouija, horror ispirato alla famosa tavoletta da anni venduta come gioco dalla Hasbro…
“O-u-i-j-a” pare che fu la risposta ricevuta dalla famosa tavoletta ai due impresari che decisero di produrre in larga scala questo particolare gioco. Sempre se di gioco si può parlare. Tavoletta che la Hasbro continua a vendere tutt’oggi. Questo piccolo preambolo per informarvi sullo spunto che ha permesso la nascita di questo film low-budget. Tra i produttori infatti figurano la stessa Hasbro ed altre vecchie volpi come Michael Bay.
Ouija: la trama
La trama di Ouija è molto semplice e lineare. Dopo il decesso inaspettato di Debbie (Shelley Hennig), viene ritrovata nella sua stanza una tavoletta Ouija. Insospettiti da questo ritrovamento, l’amica di infanzia Laine (Olivia Cooke) e il suo ragazzo Pete (Douglas Smith) decidono di usare il misterioso oggetto per mettersi in contatto con l’ormai trapassata amica.
A loro si uniranno altri amici così da formare un classico gruppo da film horror, di teenager. Il tentativo di contattare l’aldilà non solo andrà a buon fine ma rivelerà che dietro la morte di Debbie, si nascondono dei terribili segreti. Da qui una serie di spaventosi eventi colpiranno i malcapitati. E se non riusciranno a chiudere presto questo varco ormai aperto, anche loro rischieranno di fare la fine della loro cara amica.
Ouija: il trailer del film
Niente di nuovo all’orizzonte
Il giudizio finale si potrebbe riassumere prendendo in prestito il titolo di un romanzo di Erich Maria Remarque, “Nulla di nuovo sul fronte occidentale”. Ed infatti questo film sembra essere un’operazione a cui gli studios americani ci hanno ormai abituati da tempo. Bassi costi di produzione, e l’horror è uno dei generi che meglio si presta a questo fine, che faccia guadagnare tanto e a rischio minimo di insuccesso economico.
Ed infatti i numeri parlano chiaro. Costato circa cinque milioni, Ouija ne ha incassati sul solo suolo di casa, dieci volte tanto. Quindi a livello prettamente economico, un grande successo senza nessun dubbio. Ma a livello qualitativo, non c’è granché da essere soddisfatti.
Soprattutto per i navigati del genere, l’assenza di originalità balza subito all’occhio. Una serie di clichés prettamente rispettati, con la sequenziale mattanza di inermi ragazzi. Rari salti dalla poltrona ce ne sono ma fini a sé stessi. La storia non convince e non cattura, seppur una trama sia stata abilmente tessuta. Ma lo schema seguito risulta così didattico che in molti potrebbero tranquillamente prevedere in anticipo l’evolversi del film.
Alla regia di questo thriller soprannaturale troviamo il debuttante Stiles White, già sceneggiatore di altri titoli horror minori come The Possession. “Noi siamo attirati dagli elementi psicologici dell’orrore – approfondisce il regista in merito – Sia Juliet (la moglie, ndr) che io siamo stati sempre attratti dalle storie che hanno a che fare con relazioni interpersonali, o con dinamiche familiari, che sono messe alla prova di fronte ad una forza sovrannaturale.
Qualunque ambiente sia, cerchiamo sempre di creare una situazione avvincente centrata su gente che si scontra con qualcosa di molto più grande. E questo è proprio quello che abbiamo fatto con Ouija”.