Intreccio nel surreale mondo dei sogni: Mulholland Drive

Niente è come sembra. Mulholland Drive è un film enigmatico di David Lynch. Impiegherete del tempo a comprendere la trama, anzi l’intreccio della storia. Si inizia con la storia delle de protagoniste: Rita (Laura Harring) che in seguito ad un incidente stradale sulla Mulholland Drive perde la memoria, e Betty (Naomi Watts) un’attrice appena giunta dall’Australia in cerca di fama e successo. Le due protagoniste cercano di comprendere le cause dell’amnesia di Rita ma la storia inizia a complicarsi.

Nel frattempo le due si innamorano. Le due donne, dopo aver visto uno spettacolo teatrale entrano in possesso di una scatola blu che misteriosamente scambia i loro personaggi. Labirinto sensuale e ambiguo per una storia degna di essere entrata a far parte della classifica dei film più belli della storia. “Una storia d’amore nella città dei sogni e una storia di sogni nella città dell’amore”

Critica

La trama si svolge in un mondo intriso di sogni. David Lynch è davvero il mago dell’intreccio. La scatola blu amplifica il distacco tra sogno e realtà, rivelando l’inconscio opposto delle due protagoniste.  Affoghiamo nella trama e nei personaggi.

La chiave di lettura è nella scatola blu, strumento che alimenta il sogno. Film astratto, con una straordinaria potenza visiva, è nello stesso tempo affascinante e disturbante. Difficile trovare una chiave di lettura razionale. E difficile descriverlo. Seguendo il linguaggio dei sogni voluto dal regista, bisognerebbe evitare di perdersi nella trama e affogare nelle emozioni dei personaggi.

Sospensione e incredulità ci rendono un po’ difficoltosa la chiave di lettura del film. Ma il cinema è la scrittura del sogno, quindi se la prendiamo così allora dopo aver visto il film saremo soddisfatti. Non agitatevi se non riuscite a comprendere trama, personaggi e intrecci. È del tutto normale la confusione.

D’altronde il surrealismo è sempre stato l’essenza del cinema di Lynch. Guardatelo dopo una giornata non troppo stancante, e non concentratevi troppo. È inutile cercare di comprendere i viaggi mentali del regista. Fatevi dei viaggi vostri e attribuite al film una vostra interpretazione. È proprio questo il bello dei suoi film. Non essendoci un’interpretazione universale, possiamo attribuire una visione tutta nostra. Buona visione.

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