Il sapore del successo: se debole la ricetta…

Arriva in sala il nuovo film con protagonista Bradley Cooper che, chiusa la parentesi delle nottate da leone e in attesa di tornare ad essere un procione interstellare, indossa i panni di Adam Jones in Il sapore del successo, per la regia di John Wells.

Il sapore del successo

Il sapore del successo

Il sapore del successo

Adam Jones (Bradley Cooper; Una folle passione, I guardiani della Galassia) è uno chef da due stelle Michelin che ha mandato in aria il sogno della terza stella in passato e, dopo anni lontano da quel mondo, decide di darsi una nuova opportunità. In suo aiuto interviene l’amico e albergatore Tony (Daniel Bruhl; Woman in gold, Il quinto potere) e Helene (Sienna Miller; American Sniper, Foxcatcher – Una storia americana).

Trailer del film:

Questione di carattere

John Wells è un regista e produttore molto prolifico in quel di Hollywood: tra cinema e serie tv, recentemente si era fatto notare persino agli Oscar con “I segreti di Osage County” e il più recente, passato con successo dal Festival di Toronto “Love and Mercy”, ancora inedito in Italia.

Il fulcro che accomuna entrambi i film, però, non è la direzione d’insieme, né tanto il quadro stilistico, quanto la struttura narrativa e la forza degli interpreti. Problema che nasce quindi in questo Il sapore del successo o più giustamente Burnt in originale, dove troviamo non tanto un minore Bradley Cooper, faccia tosta hollywoodiana che si è saputo in passato prestare a diverse sfumature di personaggi e generi, quanto in una sceneggiatura, quella scritta dallo Steven Knight del pessimo Il settimo figlio o il confuso Redemption – Identità nascoste, che è dilatata da assenza di ritmo, dialoghi prolissi e assoluta noncuranza per la psicologia dei personaggi, benché mai tutti coloro che ruotano attorno al protagonista.

Cast, e poi?

Il sapore del successo

Una scena de Il sapore del successo

Ne Il sapore del successo Troviamo comunque un cast ricco e variopinto, seppur mal distribuito ed utilizzato, come Daniel Bruhl nei panni dell’amico omosessuale Tony; una Sienna Miller naturale, convincente e ritrovata; Omar Sy, spalla di Adam in cucina e vecchio compagno di disavventure; Riccardo Scamarcio appena uscito di prigione e ancora Uma Thurman e Emma Thompson.

Quest’ultime due, più di tutti gli altri, sono assolutamente da sfondo e la loro presenza non salva nulla, di un prodotto che cerca ma non trova la sua identità, che ci mostra solo di striscio il suo protagonista e ancor meno l’ambiente e la vita che gli ruota attorno, non facendoci aggrappare alla fine al suo successo o insuccesso, per quanto chiaro rimane l’intento tematico delle seconde possibilità e apprezzabile l’idea di non spingere sull’acceleratore emotivo e, in ciò, ritrovare coerenza in una fotografia (di Adriano Goldman) di una solita Londra grigia, cupa ma anche opaca, asfissiante, chiusa, fatta più di sobborghi e vicoletti che di Tamigi e Big Bang.

Il sapore del successo

Bradley Cooper ne Il sapore del successo

Intervista a Sienna Miller e Bradley Cooper

a cura di Elena Tenga

Bradley, come è stato lavorare con Emma Thompson?

Bradley Cooper: Per me è stata una bellissima esperienza. E’ una delle mie attrici preferite ed ho avuto la fortuna su questo set di essere l’unico a fare delle scene con lei, perché interpretava la mia psicologa.

Ci sono state scene improvvisate sul set?

Bradley Cooper: In verità si. Soprattutto le scene dove siamo in cucina. A parte io, Riccardo Scamarcio, Sienna Miller e Omar Sy, gli altri erano tutti cuochi professionisti. Abbiamo cucinato davvero seguiti da un vero chef, che ci ha dato modo di approfondire meglio i ruoli del personaggi.

Un altro momento di improvvisazione è stata la scena della torta, con la bambina. Lei non riusciva a ricordarsi bene le battute e siamo andati ad istinto ed è venuta molto bene alla fine perché il regista si è fidato di noi.

Sienna Miller: a parte le scene in cucina, come ha detto già Bradley, non ci sono state occasioni di improvvisare sul set, anche perché i dialoghi erano scritti molto bene, e non amo troppo lasciarmi andare. Poi quando ci si trova a recitare con attori bravi si può anche farlo perché ti fidi dell’altro. Anche a me piace.

Sienna come è stato lavorare con Lily James, la bambina che interpretava tua figlia Sara?

Sienna Miller: Mi sono trovata molto bene. Si dice sempre che sul set è difficile lavorare con i bambini e gli animali perché hanno quel fattore di imprevedibilità per cui non puoi mai sapere come reagiranno. In questo caso è stato amore a prima vista, ci siamo trovate in sintonia da subito, è una bambina molto dolce e non ho avuto grandi difficoltà ad interagire con lei.

Nella vita amate cucinare?

Bradley Cooper: Nella vita amo molto cucinare. Seguo anche i programmi di cucina in televisione e quando ne ho la possibilità mi piace sperimentare nuovi sapori.

Sienna Miller: Si anche a me piace molto il cibo. Ho imparato da piccola, mi mettevo a fianco di mia nonna, che era una cuoca eccezionale e mi insegnava tutti i segreti di famiglia. A me piace preparare pranzi per molte persone, il momento della tavola lo vivo come una condivisione con le persone a cui voglio bene, un momento di accoglienza.

Clip e featurette dal film

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