Il regista di The Artist torna al cinema raccontando… la Storia del Cinema! Michael Hazanavicius con Il mio Godard porta nelle nostre sale uno dei più grandi registi francesi raccontato attraverso gli occhi di una donna che lo ha amato.
Il mio Godard
Parigi. 1967. Jean Luc Godard sta lavorando al suo ultimo film dal titolo La cinese attraverso il quale può esporre in totale libertà le sue idee maoiste, comuniste, sulla guerra del Vietnam… Insomma: creare una sorta di manifesto politico del tutto personale.
E per far questo non manca di scendere in piazza e stare tra la folla, tra i dimostranti, ascoltarne i pensieri e i commenti senza risparmiarsi risse e tafferugli con le forze dell’ordine. A far da cornice a tutto questo c’è la storia d’amore con Anne Wiazemsky, la giovane attrice (nipote del Premio Nobel per la Letteratura François Mauriac e figlia di un principe russo) conosciuta sul set del film de La cinese. Tra i due è subito amore nonostante i venti anni che li dividono.
Si sposano. E l’attrice diverrà per molto tempo l’attrice feticcio della filmografia del regista francese.
Il personaggio
Mentre a impreziosire la vicenda c’è la rappresentazione di un Godard uomo e non solo regista, amareggiato come artista tanto da rinnegare i suoi meravigliosi film come Il disprezzo e Fino all’ultimo respiro. Godard riesce a farsi terra bruciata tutt’intorno perdendo totalmente di vista la sua realtà e si ritrova solo a portare avanti la sua politica spinta sino all’estremo.
In tal modo, il regista francese assapora il peso e anche il gusto della sua solitudine, della sua lotta politica e personale che si svolge senza esclusione di colpi tra ideologie e un’infondata gelosia nei confronti della giovane moglie. Così, sia l’uomo sia il regista restano sconfitti. Ma anche questo è il potere del Cinema.
Il mio Godard – Il trailer
Il film
Michel Hazanavicius (il geniale regista di The Artist) torna sul grande schermo dopo lo sfortunato The Search raccontando ancora una volta del Cinema. Della Storia del Cinema. Con Il mio Godard (il cui titolo originale è Le redoutable ovvero “Il formidabile”) dal cinema muto si passa alla Nouvelle Vague e a uno dei suoi indiscussi protagonisti: Jean Luc Godard raccontato, però, dal punto di vista della giovane moglie e compagna di lavoro Anne Wiazemsky.
È questo il punto di partenza di un ritratto persino spietato, originale e sincero. Sul grande schermo scorre la rappresentazione di un Godard uomo e non solo regista e, quindi, con tutte le sue insicurezze, manie, gelosie, idee, contraddizioni e sentimenti che gli appartengono.
Un uomo che vuole stare quanto più lontano dall’ “essere borghese” per poi cedere a sentimenti quali la gelosia e a un forte senso di possessione nei riguardi della moglie proprio come il più comuni degli uomini borghesi. E il risultato – nonostante la tiepidissima accoglienza ricevuta alla scorsa edizione del Festival di Cannes dove il film è stato presentato in concorso per la Palma d’Oro – è del tutto soddisfacente.
A Michel Hazanavicius, infatti, va il merito (assieme alle misurate e precise interpretazioni di Louis Garrel e Stacy Martin nei ruoli dei protagonisti) di aver voluto rappresentare un Godard assolutamente umano e, quindi, decisamente fragile e totalmente imbevuto di Cinema.
Ne Il mio Godard innumerevoli sono i richiami al genere cinematografico tanto in voga in America negli anni Venti chiamato slapstick. Si tratta di un genere comico, incentrato sulla gag e dove il linguaggio del corpo e l’espressione del volto la fanno da padroni.
Nel film questo si ritrova, ad esempio, con la continua rottura degli occhiali del regista che simboleggia un suo difetto della vista nello sguardo su tutto ciò che lo circonda. Ma non solo. La sceneggiatura perfettamente equilibrata e condita con una massiccia dose di tagliente cinismo ricorda non poco la filmografia e la genialità di Woody Allen che molto sembra avvicinarsi – a suo modo, naturalmente – al Maestro francese.
Certamente Il mio Godard è un film interessante dando vita a un nuovo sguardo sul Cinema, sulla sua Storia e i suoi protagonisti e Michel Hazanavicius conferma per la seconda volta di essere un maestro in questi racconti così unici e speciali.
Il mio Godard distribuito da Cinema è uscito nelle nostre sale il 31 ottobre.