Il film è il terzo episodio di una saga che uscirà nelle sale a settembre. Decisamente è una saga nata per far giocare (etimologia dall’ inglese to play) degli attori che hanno sempre interpretato prototipi di ruoli maschili, ormai molto superati, visto che nella società odierna la figura è decisamente cambiata.
I Mercenari 3
Non è un caso che alla sceneggiatura abbia collaborato anche lo stesso Sylvester Stallone, che interpreta Barney, un mercenario che non sa fare altro di meglio nella vita che uccidere le persone, e che raggiunge la consapevolezza di non avere amici ne una famiglia, e che non gli importa di morire. La prima scena inizia con un salvataggio inverosimile di uno dei mercenari che è stato in prigione per 8 anni, che viaggia sopra ad un treno. Si potrebbe pensare ad un livello di gioco di difficoltà alta, e mano a mano che si avanti devi superare vari livelli fino ad arrivare all’obbiettivo finale, catturare il cattivo Conrad Stonebanks, interpretato da Mel Gibson, che ha commesso crimini di guerra durante il servizio militare e come vuole la tradizione di questi film, è improvvisamente risorto ed ha cambiato identità, dopo che nel precedente episodio era stato ucciso dal protagonista.
Viene da chiederci, e anche nel film stesso è dichiarato, come si fa a capire chi sono i buoni e chi i cattivi? Non ci sono vincitori, ma solo tanti morti. Personalmente non mi sono sentita coinvolta nella storia piuttosto ripetitiva, con susseguirsi di sparatorie, e non ho fatto il tifo per nessuno. Un film totalmente inutile sia per i contenuti e anche per gli effetti visivi, con un montaggio davvero troppo veloce che non ti fa godere, soprattutto nella prima parte, dei combattimenti. Il film in america è vietato ai minori di 13 anni proprio per le molteplici immagini violente e piene di sparatorie. Non è riuscito nemmeno dal punto di vista dell’ironia, che ormai riciclata dai due episodi precedenti, non funziona molto, e c’è anche il tentativo non riuscito di cercare quelle frasi che poi la gente ricorda nel tempo, tipo “ti spiezzo in due”.
Il cast è ovviamente pieno di star, oltre a quelli gia citati, ci sono anche Arnold Schwarzenegger, Harrison Ford, Wesley Snipes, Jet Li, Dolph Lundgren. Ma quello più degno di nota è il cameo di Antonio Banderas, davvero molto divertente, il personaggio più riuscito grazie anche alla sua bravura di attore.
Le scene più belle sono quelle degli stuntman utilizzati in alcune scene dove ci sono salti spettacolari, che fanno parte di un nuovo sport estremo, che si chiama Parkour, nel quale le persone saltano con agilità da un palazzo all’altro o volteggiano nell’aria con salti enormi.
In America ha incassato meno rispetto ai primi due episodi. Sicuramente farà presa su un pubblico medio, abituato a vedere questi generi di film.