Dead Man _ “Uomo morto che cammina”

Dead Man è un film del 1995 scritto e diretto da Jim Jarmusch, e con Johnny Depp nel ruolo del protagonista. È interamente girato in bianco e nero e le musiche sono state affidate a Neil Young. Torna in versione restaurata dal 6 agosto distribuito da Movies Inspired

Dead Man
In occasione del restauro di Dead Man, il cult movie di Jim Jarmush, l’illustatore Francesco Mattina ha realizzato una locandina d’artista, un poster nuovo e dedicato alla nuova disponibilità per le sale di questo indimenticabile film

Dead Man

William Blake si dirige verso Machine, per un lavoro come contabile presso un’azienda il cui capo John Dickinson è anche un noto “boss”. Una volta lì però scopre che quel lavoro è già stato assegnato, così decide di spendere le ultime monete rimaste in un saloon. Proprio fuori dal saloon incontra Thel Russell, che lo invita a casa sua a passare la notte. Il mattino dopo però, l’ex di Thel, Charlie che tra l’altro è anche il figlio del boss, entra in camera e uccide la ragazza, venendo poi ucciso da Blake. Da lì in poi, inizia il lungo viaggio dell’uomo morto che cammina, si ritroverà braccato dai killer ingaggiati dal boss e il suo unico compagno sarà un indiano il cui nome è Nessuno

Il trailer della versione restaurata

Il sogno americano infranto

Da sempre il termine fortuna è associato all’America, come terra delle grandi opportunità. Però se il film di Jarmusch può essere definito come l’anti-western, anche l’America del film più che terra promessa è una terra arida e avida.

William spende i suoi risparmi per vivere il sogno americano, ma una volta arrivato, quel sogno viene fatto a pezzi. Il regista non segue le regole tipiche del filone western, anzi, il suo “western” sembra più un poema epico dove il protagonista è alla ricerca del senso esistenziale della vita.

Il sogno di Blake era quello di rifarsi una vita, ma Machine è un territorio ostile persino per chi già vi abita, non esiste la pietà e il controsenso è che si uccide recitando la bibbia. Quel tanto ambito sogno americano, diviene simbolo di morte, “lasciate ogni speranza, voi che entrate”…

Una scena del film
Una scena del film Dead Man

La divina “tragedia”

Chi ha visto il film, sa che il paragone con l’opera di Dante è obbligatorio. Il viaggio di Blake è molto simile a quello di Dante, e se Dante era accompagnato da Virgilio, Blake è accompagnato da un indiano di nome Nessuno.

Mentre Dante e Virgilio si addentravano nell’inferno, Blake e Nessuno trovano davanti a sé un paesaggio sfuocato, opaco e violento. Il lungo viaggio di Blake non è solo la fuga dai killer ma la fuga da sé stesso e dalla realtà. È un mondo sbiadito e scolorito, non c’è nemmeno l’illusione di un futuro più roseo perché Machine o l’America che dir si voglia, è costruita sul sangue dei più deboli.

Il film stesso ci accompagna in questo viaggio, per rivelare al mondo che quel sogno americano, in realtà per molti è solo una tragedia. E per raccontare questa storia usa i costumi del western, ma la poetica di Dante. Infatti è un film più poetico di quanto possa sembrare, e il nome del protagonista, William Blake, ne è la dimostrazione…

Una scena del film
Johnny Depp e Gary Farmer in una scena del film

Giudizio personale su Dead Man

Se conoscete il regista, saprete che i suoi film sono molto “lenti”. Ma mentre il suo ultimo lavoro I morti non muoiono era noioso oltre che lento, Dead Man ha una lentezza plausibile, che aiuta nella visione e nella comprensione di molte metafore nascoste all’interno del film stesso.

Lo stile narrativo è molto particolare e riporta alla mente similitudini col film Il settimo sigillo o con The Lone Ranger, ma è la poetica che colpisce, frantumando il tipico sogno americano. Consigliato agli appassionati di cinema, un film da riscoprire che non dovrebbe mancare nella vostra videoteca…

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