Colpo di fulmine: Jim Carrey e Ewan McGregor sono proprio una bella coppia…

Il titolo non invoglia la visione di questo film assolutamente, se guardiamo poi il sottotitolo, “il mago della truffa”, sempre peggio, ma dopo averlo visto, posso assicurare che, tutto è tranne che un film superficiale. Certo si ride, altrimenti nessuno lo andrebbe a vedere, ma quello che importa è ben altro.

Innanzitutto è ripreso da una storia vera e già questo aveva suscitato la mia curiosità, ma poi c’era Jim Carrey, un vero mostro cinematografico e anche Ewan McGregor, che personalmente apprezzo parecchio…

Di cosa si parla?

Racconto brevemente la storia, altrimenti non si possono capire le riflessioni, Jim Carrey interpreta la parte di Steven Russel, un padre di famiglia perfetto che lavora come poliziotto, va in chiesa e ama sua moglie, una bravissima anche lei Leslie Mann. Inizia però ad andare in crisi, o forse lo era sempre stato, quando inizia a cercare le sue vere origini, eh si perchè Steven Russel è stato adottato e sente il bisogno di scoprire chi è la sua vera madre; così, aiutato dal lavoro che fa, svolge delle ricerche, arriva al risultato atteso, ma purtroppo non riceve quell’accoglienza che aveva sognato.

locandina ufficiale del film

locandina ufficiale del film

Inizia un periodo di cambiamenti nella vita di Steven, si trasferisce, cambia lavoro e finalmente esce fuori la sua vera natura gay, così lascia la moglie e va a vivere insieme al suo nuovo compagno. Lo stile di vita che decide di adottare per sè e per il suo nuovo compagno però è decisamente al di sopra delle sue possibilità economiche, a questo punto non resta che truffare tutti, compagnie di assicurazione, banche, stato…

Ma Steven è un approfittatore o una vittima?

L’aspetto molto interessante è proprio questo, come Steven sia riuscito in un certo senso facilmente ad ottenere ciò che voleva, grazie a delle all’inizio semplici, ma poi sempre più sofisticate, truffe. In fondo però questo personaggio, non fa del male a nessuno, risulta molto simpatico, alla fine il suo è un bisogno come dire, terapeutico, è come se si stesse liberando di tutti gli imprigionamenti che si era creato nel corso degli anni, e proprio per questo motivo non possiamo che fare il tifo per lui sperando che nessuno lo scopra, ma purtroppo non è così e Steven finisce varie volte in carcere.

Proprio qui incontra quello che diventerà il suo fedele compagno, e cioè Philip Morris interpretato da Ewan McGregor che lo seguirà fino alla fine in un rapporto che ha del tenero. In questo devo veramente segnalare la splendida interpretazione di McGregor che interpreta la parte dell’omosessuale in una maniera secondo me perfetta, sarà che sono abituata a vederlo in ruoli molto diversi che a me ha fatto molto effetto vederlo in quella parte, ma il risultato è veramente sorpredente.

A me questo film ha fatto molto riflettere su quella che è la ricerca della felicità, è giusto cercare a tutti i costi quello che non si ha, la ricchezza, il potere, a discapito dei rapporti umani, della famiglia e dell’onestà? A tutti (o quasi) verrebbe da dire di no, o perlomeno a me sicuramente no però in questo film dei dubbi mi vengono soprattutto su qual è il giusto compromesso da adottare per vivere bene, sereni. Ognuno, secondo me, ha bisogno, al di là del lavoro, della famiglia, e di tutte questi aspetti belli della vita di uno sfogo personale per cercare di far uscire quello che a volte non è possibile esprimere a causa dei più svariati motivi.

Ecco questo è quello che emerge, secondo me da questo film, non bisogna correre il rischio di comprimersi troppo per cercare di avere e di ottenere una perfezione che alla fine non esiste, altrimenti il rischio che si corre è molto alto.

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