Dal 16 giugno sbarca al cinema il film d’animazione ispirato ad uno dei videogiochi più famosi degli ultimi anni: Angry Birds.
Angry Birds
Non è la prima volta che un videogioco di successo diventi spunto per un lungometraggio. Ma qui non parliamo solamente di un videogioco. Angry Birds oltre ad aver inventato una nuova categoria nel panorama videoludico è diventato una vero e proprio cult che ha coinvolto tanti settori, con i colorati uccellini protagonisti della serie diventati libri, giocattoli, peluche. Tre miliardi di utenti, nell’arco di sette anni, hanno scaricato la famosa applicazione della Rovio, azienda finlandese di videogame. E con queste premesse, come non si poteva pensare ad una trasposizione sul grande schermo? Impossibile. Ed eccoci qui infatti a parlarne.
Red, il famoso uccellino rosso con le folta sopracciglia, ha un problema caratteriale: deve convivere con la sua rabbia. Maturata a causa dei continui soprusi nei suoi confronti. Già da bambino veniva deriso dai suoi amici di scuola per il suo aspetto estetico e conseguentemente faticava a socializzare con i suoi coetanei. Per questo è costretto a frequentare un corso sull’autocontrollo. E qui avrà l’opportunità di conoscere altri Angry Birds, tutti tra l’altro incapaci di volare e ognuno con un suo problema da tenere a freno. Come Bomb, che soffre di disturbo esplosivo intermittente e saltuariamente si trova ad esplodere o Chuck, dalla velocità fulminea. Ma la loro tranquilla isola dove vivono riceve una visita inaspettata. Una grande barca attracca da loro e a fargli visita è una nuova “razza” mai vista prima: dei verdi maiali. Dietro la maschera di ospiti pacifici, venuti a familiarizzare e portare divertimento nell’isola, si nasconde un piano ben più diabolico. E la tranquillità dei nostri amici verrà messa a dura prova.
Imbastire una trama di quasi cento minuti prendendo come riferimento un videogioco per smartphone non deve essere affatto facile. E soprattutto per un casual game, che non ha una grande storia alle spalle, come lo è Angry Birds. Ma invece qui l’esperimento sembra essere riuscito. Riuscendo a includere lungo il percorso i vari elementi fondamentali del gioco, come la fionda da cui si lanciano i nostri volatili che non sanno stranamente volare, si è sviluppato un vero e proprio universo narrativo. Con tutti i protagonisti accuratamente approfonditi, nelle loro varie sfaccettature.
Chi ha trascorso del tempo con il videogioco, probabilmente potrà apprezzare di più il film. Cosa che altrimenti potrebbe risultare più faticosa per chi non ci ha mai giocato e si troverebbe quindi ad un film d’animazione seppur simpatico ma non eccelso. Anche l’animazione rispecchia fedelmente lo stile del videogioco. Troviamo infatti gli stessi colori molto vivaci e piacevoli dell’applicazione. Molto divertenti anche le ricche citazioni cinematografiche sparse lungo il film, su tutte i maialini nei panni delle gemelle di Shining.
Angry Birds è diretto da Clay Kaytis e Fergal Reilly. Ma la firma più importante forse la troviamo nella scrittura della trama, ovvero tale Jon Vitti già autore di tanti episodi dei Simpson. Come in molti film del genere, importante è anche il doppiaggio. Nella versione originale troviamo voci (e volti) noti come Sean Penn e Jason Sudeikis. In Italia invece ci si è affidati a Maccio Capatonda, Cattelan e l’immancabile Francesco Pannofino. Ma una figura italiana è presente anche nella troupe del film. Si tratta di Francesca Natale, disegnatrice romana, che ha il ruolo di Art Director.
Per chi volesse vederlo, potete fiondarvi nei cinema dal 16 giugno.