Cinecittà torna ad illuminarsi pian piano della luce che un tempo la rendeva unica in tutto il mondo e così, affrontando anch’essa la crisi economica in cui viviamo ha deciso di abbattere (ma non troppo) i prezzi di affitto di teatri, spazi e manovalanze a favore delle produzioni indipendenti e non per ri-popolare la città preferita al mondo da Fellini, che hanno amato e amano tutti da Scorsese a Scola, da Totò a Sordi e che oggi vediamo ricca di set dal nuovo film di Gabriele Salvatores al (l’ultimo?) cinepanettone di Neri Parenti fino all’opera terza di Alessandro Genovesi che, dopo la doppietta dai buoni incassi “La peggior settimana della mia vita” (2011) e “Il peggior Natale della mia vita” (2012), sempre con la Colorado Film decide di imbiancare i set della fabbrica del cinema e di creare un microcosmo di storie sempre dal sapore comico, girando per sette settimane interamente in teatri di posa per la nuova commedia da lui scritta e diretta “Soap Opera”.
Il cast del suo film si arricchisce sempre più di volti noti del grande e piccolo schermo, dai veterani Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi e ancora Diego Abatantuono e Chiara Francini al romano Ricky Memphis, Ale e Franz fino all’attrice italo-francese Elisa Sednaoui. Con un budget di 5 milioni di Euro, la terza commedia di Genovesi costruisce ancora una volta un microcosmo in cui i personaggi si muovono e creano le loro storie e i loro intrecci ma questa volta con la variante dell’incursione da “soap opera” da cui prende nome il film: c’è Francesco (Fabio De Luigi), ancora innamorato della ex Anna (Cristiana Capotondi), incinta di un altro uomo; c’è Paolo (Ricky Memphis) che aspetta un figlio dalla moglie ma viene assalito da dubbi legati ad un bacio donato in adolescenza all’amico Francesco; Alice (Chiara Francini) è una star di una nota soap televisiva ambientata nel settecento con la passione per gli uomini in divisa; Gianni e Mario (Ale e Franz) sono due fratelli gemelli eterozigoti legati da un’ incidente che ha costretto uno dei due sulla sedia a rotelle e l’altro sempre pieno di sensi di colpa.
Questo gruppo nutrito di personaggi condividono lo stesso condominio, le stesse notti che precedono il capodanno e una serie di colpi di scena che li porterà a condividere momenti che cambieranno la loro diversificata routine.
Punto di forza della nutrita sinossi di questa commedia che uscirà nelle sale il prossimo autunno 2014 sono le scenografie totalmente ricostruite, appunto, a Cinecittà dove vediamo davanti ai nostri occhi un piano di questo condominio protagonista “aprirsi” letteralmente come una casa delle Barbie, dove la quarta parete si issa e scompare per mostrarci tutti i contenuti degli appartamenti e presentarci i suoi abitanti.
Curioso e interessante il grande e minuzioso lavoro di artigianato dietro a tutto questo che forse diventa il punto più interessante di un’ennesima commedia che, al di là della buona riuscita o meno, fa parte di una nuova generazione di cinema italiano che “torna alle origini” dei grandi, nascendo letteralmente laddove un tempo nasceva tutto il cinema più grande e importante, non solo italiano ma anche mondiale. Che questo sia un monito per il futuro prossimo nazionale.
mia figlia ha comprato il DVD ce lo vediamo tre volte a settimana conosciamo tutte le battute