Dal momento in cui ho iniziato a scrivere come blogger di cinemio, sono entrata in contatto con tante persone che hanno fatto del cinema il loro lavoro: registi, sceneggiatori, musicisti, tutti uniti dalla stessa passione. Così ho deciso, un pò alla volta, di presentarli. Oggi parlerò di Daniele Cascella, regista pugliese, che nel 2008 ha girato il suo primo lungometraggio.
Daniele Cascella ha 42 anni e una lunga esperienza come assistente alla regia e aiuto regista. Ha collaborato con registi del calibro di Ettore Scola (Mario, Maria e Mario), Giuseppe Tornatore (L’uomo delle stelle), Pupi Avati (La via degli angeli) e Francesco Rosi (L’ultima lezione). Nel 2008 ha deciso di fare il salto di qualità e provare a dirigere un film tutto suo: è nato così La canarina assassinata.
I film
Oltre al film Daniele ha girato numerosi corti. Tra questi uno in particolare mi ha molto colpito.
Compito in classe
In una classe elementare una maestra fa svolgere ai propri alunni un compito in classe, la cui traccia è quella di parlare del proprio padre. Uno dei compiti svolti però, svela un orrore familiare.
Il corto, nel cui cast troviamo le attrici Teresa Saponangelo e Tiziana Schiavarelli, è stato girato nel 2005 e ha vinto numerosi premi in Italia (Premio Nickelodeon 2005 e il primo premio Giffoni Film Festival 2006 – Sezione Sguardi inquieti) ma anche all’estero (Short Film Festival of Los Angeles 2007 – Miglior Regia, New York Short Film Festival 2007 – Migliore Attrice). Grazie al canale Nickelodeon di youtube abbiamo anche la possibilità di vederlo.
prima parte
seconda parte
La canarina assassinata
Un produttore cinematografico senza scrupoli (Bruno Armando), trova una splendida villa a buon mercato per un film da far dirigere a un regista (Ignazio Oliva) dalla coscienza immacolata. La proprietaria è Anna (Caterina Vertova), una donna non più giovane ma sofisticata che vive sola con Raffaele (Paolo De Vita) il suo maggiordomo. Regista, produttore, collaboratori e attori (Chiara Conti e Michele De Virgilio) si trasferiscono lì per i preparativi dele riprese, ma ognuno di loro nasconde un segreto, compresi la padrona di casa e il suo fido aiutante. In un mondo come quello del cinema, dove tutto è finzione, può la morte essere reale?
Forse per mostrare le difficoltà che soprattutto un regista esordiente deve affrontare, Cascella ci presenta un film nel film, mantenendo uno spirito da commedia insaporito dai misteri che si sveleranno pian piano fino alla sorpresa finale. Molto interessanti sono poi le citazioni a grandi registi del passato come la famosa scena della doccia di Psyco di Hitchcock.
Alcune domande al regista
Com’è nata l’idea dei due film?
Per Compito in Classe, per una strana coincidenza avvenuta nell’arco di una giornata. Infatti me ne parlò Stefano Marcocci, lo sceneggiatore con cui normalmente collaboro e dopo qualche ora una psicologa. Invece per La canarina assassinata sono stato contattato dal produttore. Era un vecchio progetto bloccato al Ministero dopo aver ottenuto il contributo statale. Dopo vari anni era riuscito a sbloccarlo ma l’autore originale Alessandro Ninchi era purtroppo scomparso. Così dopo aver ottenuto il consenso familiare l’ho portato a termine modificando la sceneggiatura. Questo soprattutto per farla mia e per girare un film che mi rispecchiasse.
Hai avuto difficoltà durante la lavorazione?
La difficoltà maggiore per La Canarina è stata quella di aver lavorato senza avere soldi. Il film ha un budget molto basso, sotto i 400 mila euro. Invece per il corto è stata quella di trovare un produttore. Nessuno voleva rischiare su una storia di pedofilia. Così alla fine me lo sono prodotto da solo.
E dopo?
La mancata distribuzione per il film. Nessun problema invece per il corto.
Tra le varie esperienze di aiuto regia, quale ti ha entusiasmato di più? E quale regista ti ha insegnato di più?
Ogni lavoro, ogni film fatto come aiutoregista ti lascia qualcosa dentro, ti arricchisce professionalmente ma anche umanamente. Anche quelli negativi perchè ti insegnano a non ripetere certi comportamenti o errori tecnici. Sul set è molto difficile gestire 50 persone che pendono dalle tue labbra. Considera che il regista è il comandante della nave che decide la direzione della rotta.
Come Truffaut in Effetto notte: il regista è uno che risponde a delle domande. Ma non dimentichiamo che la regia di un film è un lavoro artistico ma anche tecnico e l’esperienza di aiutoregista per me è stata fondamentale.
Come e quando hai deciso di fare un film come regista?
Da quando ho iniziato ad avvicinarmi a questa professione. Nella casa dei miei genitori c’è una foto di quando avevo circa 10 anni con in mano una piccola cinepresa 8 mm. Guardandola continuo a pensare che forse era destino.
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