Giovedì 3 Aprile arriva finalmente in sala il primo lungometraggio del giovane Francesco Prisco, esordio noir che racconta i destini di tre anime tormentate dall’odio, dall’amore e dalla vendetta.
di Edoardo Marco Aversa
Nottetempo – Alla ricerca della vendetta e dell’amore
Durante un viaggio notturno una corriera esce di strada e si rovescia. Questo evento fa incontrare tre personaggi che non sembrano avere nulla in comune l’uno con l’altro: Assia (Nina Torresi, Il rosso e il blu, L’estate sta finendo), ragazza dolce e timida alla ricerca del vero amore; Matteo (Giorgio Pasotti, Dopo mezzanotte, L’ultimo bacio), serioso poliziotto e giocatore di rugby; e infine Enrico (Gianfelice Imparato, Gomorra, Il divo), attore di cabaret da tempo in grave crisi professionale. I tre dovranno fare i conti con l’imprevedibile gioco del destino, affrontando eventi più grandi di quanto possano immaginare.
Trailer di “Nottetempo”
Un viaggio in una Italia “de-nazionalizzata”
Se dovessimo classificare Nottetempo all’interno dell’attuale panorama cinematografico italiano non esiteremmo a descriverlo come una mosca bianca. L’esordio alla regia del campano Francesco Prisco è quanto di più lontano ci si possa aspettare da un opera prima: Nottetempo è un film di genere, un noir con connotati da road-movie che fa di tutto per tenersi lontano dai canoni italici e che tende invece ad ispirarsi a un certo cinema nord-europeo e Indie americano.
I personaggi del film di Prisco infatti, mossi da pulsioni primitive e alla ricerca un obiettivo comune, intraprendono un viaggio attraverso un Italia “de-nazionalizzata”, nella quale ogni luogo è privo dei tratti comuni che la caratterizzano: Napoli è priva dei colori e dei rumori che da anni abbiamo imparato a conoscere, come anche Bolzano e Roma. Una scelta coraggiosa e autoriale, che permette allo spettatore di immedesimarsi maggiormente nei personaggi e nelle loro storie, dato che queste avrebbero potuto essere ambientate ovunque.
Nonostante una prima parte piuttosto lenta, il ritmo di Nottetempo è serrato e la notevole fotografia crea una atmosfera cupa e avvolgente, nella quale si incrociano i corpi degli ottimi Giorgio Pasotti (per la prima volta in un ruolo da “cattivo”)e Nina Torresi, coadiuvati da un eccezionale Gianfelice Imparato, incredibilmente intenso nell’interpretazione dell’attore fallito. Peccato forse per il finale troppo affrettato.
Da menzionare infine l’accompagnamento sonoro, composto da musiche elettroniche minimali che richiamano l’ultimo Steven Soderbergh e contribuiscono a mantenere alta la tensione del film. Da vedere se siete stufi delle solite commedie made in Italy.
Voto 3/5