Quando la vita dà una seconda possibilità: “Mi rifaccio vivo”

Locandina del film

Una doppia recensione per raccontare il nuovo film di Sergio Rubini

 E se si potesse tornare sulla Terra dopo la morte… voi chi scegliereste di essere?

di Chiara Ricci

La trama

L’imprenditore Biagio Bianchetti (Lillo Petrolo) sin da bambino è perseguitato da un incubo: la rivalità con il suo amico/nemico Ottone Di Valerio (Neri Marcorè) che sempre l’ha umiliato e sconfitto. Ma all’ennesimo fallimento Biagio non ce la fa e decide di suicidarsi senza pensare alle conseguenze per sua moglie, l’ex ballerina Sandra (Vanessa Incontrada).

Neri Marcorè ed Emilio Solfrizzi in una scena del film

Arrivato nell’aldilà, una sorta di albergo, con suo disappunto, viene relegato al seminterrato. A salvarlo c’è la testimonianza di un “facchino” dell’albergo (Sergio Rubini) che racconta di come Bianchetti prima di morire abbia aiutato – facendo l’elemosina – un barbone (lo stesso Rubini).  Così, all’uomo, per meritarsi davvero il Paradiso, viene concesso un “bonus”: gli viene concessa ancora una settimana sulla terra per dimostrare di essere una persona migliore e per avere occasione di porre rimedio a qualche sua malefatta.

In più, a Biagio viene concesso di scegliere sotto quali sembianze tornare sulla terra. E, sebbene non troppo convinto, sceglie di reincarnarsi nel più importante manager e convinto salutista Dennis Rufino (Emilio Solfrizzi) del momento il quale sta aiutando Ottone in alcuni affari. A Biagio non pare vero: in questo modo avrà certamente modo di vendicarsi di tutte le umiliazioni subite.

Lillo Petrolo in una scena del film

Ma c’è un però: Biagio non può e non deve specchiarsi né riflettere la propria immagine poiché in quel caso si scoprirebbe il “titolare” dell’anima reincarnata.

Tra esilaranti e surreali gag e situazioni Biagio scoprirà quanto sia dura e non così vincente la vita di Ottone fatta di una moglie frustrata (Margherita Buy), un padre arrivista e secondo cui la sconfitta non è contemplata, una psicanalista (Valentina Cervi) con gravi problemi dovuti al transfert, frequenti attacchi di panico… insomma: un inferno!

Valentina Cervi in una scena del film

 Pian piano Biagio accortosi di tutto questo arriverà persino ad aiutare il suo eterno rivale e a trasformarlo in una persona migliore..compiendo un “doppio lavoro” sull’anima e sulla vita.

Il trailer

 Il film

Sergio Rubini si “rifarà vivo” nelle sale italiane il prossimo 9 maggio con il suo divertente film che conta la partecipazione di alcuni dei nostri più importanti e talentuosi attori (comici e non): Lillo Petrolo, lo stesso Rubini, Emilio Solfrizzi, Enzo Iacchetti, Vanessa Incontrada, Valentina Cervi, Margherita Buy… e ha il merito di essere incredibilmente leggera e priva di luoghi comuni o troppo banali. È una commedia surreale, in bilico tra sogno e immaginazione.. libera di pensare la Morte e il Paradiso con estremo divertimento… con Karl Marx che fa il vice-direttore della “sfera celeste”!

Margherita Buy ed Emilio Solfrizzi in una scena del film

 Tante sono le gag, infinite addirittura. Non c’è spazio vuoto nel film, tutto viene riempito da una battuta, da uno sguardo, da un sorriso.

Sergio Rubini è stato molto bravo, con questo suo undicesimo film, ad essere così limpido, così divertente… nel saper creare una commedia così pulita, priva di volgarità e ricca di sane e salubri risate.. forse come ne avevamo bisogno da un po’!

Bravissimi e affiatati tutti gli attori.

Vanessa Incontrada in una scena del film

Tutti gli interpreti hanno ricoperto il proprio ruolo con precisione e senza esagerare, senza stonare, in perfetta ed equilibrata armonia. L’unica pecca, forse, è il ruolo e la recitazione di Margherita Buy: da sempre relegata al personaggio della donna in perenne conflitto interiore, paurosa del mondo, insicura e continuamente “sull’orlo di una crisi di nervi”. Questa brava attrice dovrebbe e meriterebbe di tentare nuove strade, nuovi ruoli, nuove psicologie… dove certamente potrebbe riscuotere un buon e meritato successo.

Vanessa Incontrada e Lillo Petrolo in una scena del film

Sergio Rubini ha “dato vita” (è proprio il caso si dirlo) a un film per tutta la famiglia: ce n’è da ridere per tutti! E poi ci lascia con una bellissima morale…credere che sia una seconda possibilità per tutti e che l’erba del vicino non è detto che sia sempre la più verde!

Clip del film

Mi rifaccio vivo: commedia e surreale senza smettere di riflettere

di Luca Arcidiacono

Il prossimo 9 Maggio esce in contemporanea nazionale e in 300 copie circa il nuovo film di Sergio Rubini prodotto dalla Fandango di Procacci e distribuito dalla 01 Distribution. Con un cast d’eccezione con a capo Emilio Solfrizzi e Neri Marcorè, arriva in sala Mi rifaccio Vivo.

Sergio Rubini ed Emilio Solfrizzi sul set del film

La trama

Biagio Bianchetti (Lillo Petrolo; Colpo di fulmine, Nessuno mi può giudicare) ha sempre avuto nella sua vita un nemico che lo ha superato nella scuola, nell’amore e nel lavoro: Ottone Di Valerio (Neri Marcorè; Gli amici del bar Margherita, Una donna per la vita), il classico figlio di papà. Dopo essersi sommerso dai debiti, Biagio decide di togliersi la vita.

Ma giunto in paradiso, gli verrà proposto di passare una settimana sulla terra per cercare di mettere le cose a posto. E potrà essere chiunque vorrà. Biagio, così, decide di entrare nel corpo del super manager Dennis Rufino (Emilio Solfrizzi; Se sei così ti dico si, Femmine contro maschi).

Lillo Petrolo in una scena del film

Accondiscendere ma con stile

 Sergio Rubini torna dietro la macchina da presa dopo oltre tre anni e si allontana dalla sua amata Puglia per affrontare un lavoro più nazional-popolare, sicuramente più commerciale e più buonista e furbamente portato verso la comicità, che però non perde lo stile, la raffinatezza e i contenuti di un uomo che sa eccellere sia davanti che dietro la telecamera. Di certo questa non è la sua miglior opera: siamo lontani dal suo esordio con La stazione o da film come La terra o Colpo d’occhio che indagavano con maggior delicatezza e profondità alcune venature dell’animo umano, dell’altro, del nemico. Eppure qui i temi rimangono legati a quelli che ha già approfondito in pellicole come L’anima gemella.

L’erba del vicino è sempre più verde, dice il regista riguardo al film. E non ha torto. Spesso giudichiamo un nemico senza conoscerlo. Lo giudichiamo a priori, per sentito dire, perché è più facile o perché pensiamo sia giusto così. Poi però, se si provano ad indossare i suoi panni, a vivere la sua vita e la sua quotidianità, si può scoprire come non è tutt’oro quello che luccica.

Margherita Buy in una scena del film

Cast surreale

Divertente, ben equilibrato e non sfruttato anche l’elemento surreale della storia che riguarda la morte del protagonista (Lillo) nel prologo, il suo arrivo in un paradiso diverso dalle aspettative comuni e il suo ritorno sulla terra con altro corpo e con la paura degli specchi che mostrano la vera anima, la vera essenza del nostro essere da cui non si può scappare mai.

Ed è un discorso che visivamente appartiene solo al protagonista ma con cui in realtà convivono tutti i variopinti personaggi, interpretati anche dalla “solita” Margherita Buy (che gioca con il suo solito ruolo-tipo) e Vanessa Incontrada. Ruoli minori ma divertenti anche per lo stesso regista e per Enzo Iacchetti che, in un ruolo piccolo e composto, tutto sommato funziona più che bene.

Insomma, Sergio Rubini torna al cinema con qualcosa di diverso dal passato e più accondiscendente ad un cinema che può raggiungere tutti grazie alla verve comica di trama ed interpreti. Il fatto che non abbia perso però il suo stile ed una parte della sua essenza stilistica è di certo una cosa positiva. Per adesso questo è un capitolo positivo della sua vita professionale. Il futuro è tutto da scrivere.

 

 

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