Mur di Kasia Smutniak

MUR – Esordio da regista di Kasia Smutniak

Presentato in anteprima a Toronto e poi alla Festa del Cinema di Roma, MUR, opera prima di Kasia Smutniak è un documentario molto intenso che racconta il tema di un muro costruito al confine della Polonia con la Bielorussia.

Mur di Kasia Smutniak

MUR

MUR, un muro. In Europa ci sono ben 19 muri, ci segnala l’attrice alla fine del film. Uno di questi è stato terminato a luglio 2022 al confine tra la Polonia e la Bielorussia e serve ad evitare che migrati bielorussi lo attraversino. Ben 186 Kilometri di acciaio alto 6 metri che hanno devastato un bosco millenario e che sarà difficile eliminare se non scavando un enorme tunnel dato che le fondamenta sono molto profonde.

Ma questo è solo uno dei problemi perché quello più serio è che al di là di quel muro c’è gente (anche famiglie con bambini piccoli) che ha bisogno di aiuto e che si accampa, al freddo e senza cibo, nei boschi, pur di ottenere quel passaggio.

Kasia Smutniak
Kasia Smutniak presenta il film a Bari

Kasia Smutniak: l’esigenza di denunciare qualcosa di molto vicino a me

Come tutti sappiamo Kasia Smutniak è di origini polacche e con i muri ha avuto a che fare sin da piccola.

Sono nata dieci anni prima della caduta di Berlino e vi assicuro che poco è cambiato subito dopo quell’evento. E noi eravamo dall’altra parte di quel muro.

Kasia Smitniak

Sua nonna vive a due passi da un muro di un ghetto ebraico e lei da bambina lo vedeva dalla finestra, giocava lì vicino e prendeva il treno dalla stessa stazione da cui sono partiti convogli per i campi di concentramento.

E’ stata dunque per lei una necessità raccontare di questo nuovo muro e quando ha capito che non c’era abbastanza attenzione mediatica ha deciso di occuparsene in prima persona. Camera e smartphone in spalla, è partita per la Polonia con Marella Bombini, regista e coautrice del documentario e in pochi giorni ha raccontato questa realtà riuscendo ad avvicinarsi alla zona rossa, accompagnando volontari che rischiano l’arresto pur di aiutare i migranti e, fingendosi giornalista, ad avvicinarsi a pochi metri da questo muro, ascoltando e registrando le frasi di propaganda imparate a memoria da una soldatessa che ha il compito di descrivere quest’immensa opera alla stampa.

Kasia Smutniak
«Mur» – Kasia Smutniak sul set al confine tra Polonia e Bielorussia

Un muro e la famiglia

Interessante la sua scelta di inserire nel documentario molti momenti passati con la sua famiglia, dalla nonna dai capelli fucsia rassegnata e quasi indifferente a ciò che sta accadendo a pochi kilometri da lei alla casa abbandonata della nonna paterna, a due passi dal confine con l’Ukraina, in cui entriamo in punta di piedi per scoprire le ultime tracce di una presenza molto cara all’attrice.

MUR è un lavoro coraggioso e Kasia Smutniak l’ha affrontato in maniera eccellente riuscendo a trasmettere al pubblico tutte le emozioni, dalla paura all’amore per la sua famiglia ed il suo paese d’origine, da lei vissute in prima persona e riportate senza filtri al pubblico.

Kasia Smutniak a Bari

L’attrice insieme a Marella Bombini e Domenico Procacci, suo compagno e produttore del film con Fandango, ha presentato il film a Bari discutendone con il pubblico dopo la proiezione. Di seguito alcuni estratti della serata.

In questo video l’attrice racconta com’è arrivata al tema del suo documentario e poi risponde alla mia domanda su come ha deciso che la sua ricerca sul campo era finita:

Nel video che segue invece l’esperienza di Marella Bombini che ha accompagnato in questa ricerca Kasia Smutniak. Le due registe danno anche dei dettagli tecnici come le ore di girato e i mezzi che hanno usato per la registrazione

Nota importante: il film sarà distribuito a breve anche in Polonia: devo ringraziare le ultime elezioni Polacche, ha detto, perché non credo che prima avrei trovato un distributore disposto a farlo!

MUR è in questi giorni nelle sale e ti consiglio di non perderlo!

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