Il ragazzo di campagna, un film diretto da diretto da Castellano e Pipolo, con Renato Pozzetto e Massimo Boldi. Uno di quei film diventati ormai un grande classico della comicità italiana in generale e milanese in particolare.
Il ragazzo di Campagna, la città è da quella parte
Alla soglia dei 40 anni, Artemio, baldo contadino della provincia lombarda, si rende conto che in fondo lui non ha mai vissuto ed esplorato il mondo fuori dal paesello… Così prende una decisione radicale. Andrà a vivere nella grande città, per provare l’ebrezza di vivere in città, con tutte le comodità che solo una città come Milano può offrire. Quindi saluta la mamma, inforca il trattore direzione Duomo e parte all’avventura, in una città in cui in pratica non conosce nessuno, se non il cugino Severino…
Tanti sogni e aspettative, che si scontrano con una Milano, in cui tutto sembra essere così difficile e moderno rispetto alla vita di paese. Una città, dove anche solo attraversare la strada è complicato…
Ma ben presto Artemio scoprirà che Milano, alla fin fine non è poi così bella e comoda come ha sempre pensato, tra incontri improbabili con cugini emigrati in città e donne moderne che non hanno bisogno di relazioni stabili. Quindi Artemio si trova di fronte a un bivio, cosa scegliere tra la città e la campagna? tra chi lo ha sempre apprezzato per quello che è, e chi invece non poi così tanto?
Il trailer del film
Il ragazzo di campagna è uno di quei film che non passano mai di moda, che se te lo ritrovi alla tv facendo zapping, te lo rivedi volentieri, perchè con la sua schietta semplicità e le sue battute sincere e genuine continuano adi incantare. Ci sono delle scenette rese immortali nell’imaginario comune, come l’appartamento di città, con tutto a misura d’uomo, secondo accurati studio. Taac e voilà, tavolo da pranzo, taac angolo cottura… Un film che mostra che non è tutto oro quello che luccica e che fa delle battute in dialetto milanese uno dei suoi cavalli di battaglia.
Un pirla, detto al momento giusto ti svolta la giornata
Diciamocelo. Ci sono delle parole che il milanese base, autoctono o d’adozione acquisisce nel suo dna nei primi giorni di vita in questa città. Prima ancora di aver assaggiato la cotoletta alla milanese, prima ancora di aver visto la Madonnina. Una di quelle parole che è quasi un benvenuto in una città che dicono essere fredda come Milano.
Un bel: PIRLAAAAAA!
Quel “Pirla” urlato, liberatorio, così fresco e puro nella sua semplicità.
Poi ovviamente il contesto, la cadenza, e soprattutto, la fantasia fanno nascere delle varianti così poetiche
Ueh pirla!
Ma va che pirla!
Pirletta!
Ma vi siete mai chiesti l’origine di una delle parole più diffusa ed esportata di Milano?!
Beh Milano Slang, non solo ve la spiega, ma fa di meglio, e meglio assai. Ci sono idee, e poi ci sono idee geniali. Come fare un poster, con una delle parole più bella, usata, conosciuta e liberatoria di tutto il regno milanese e provincia: PIRLA.
Perchè Milano Slag, è questo progetto che ha deciso di portare parole, frasi e modi di dire del dialetto milanese su carta, e poi incorniciarle e appenderle. Un progetto che fa nascere dei poster bellissimi e originali, in uno dei dialetti più belli che ci siano (si, sono ovviamente di parte.)
Un poster che messo in ingresso vi eviterà inutili e imbarazzanti convenevoli e che saluterà in modo unico tutti i vostri ospiti. Un bel Pirla poster. Cosa ci potrebbe essere di più perfetto?! Aprire la porta col più classico dei weee e poi, in caso di ospite non gradito, indicare il poster senza aggiungere altro. Chi ha orecchie per intendere intenda, gli altri Pirla.
Un poster come questo, farebbe la felicità di Artemio, ma non sono il poster Pirla, anche il poster Taac che starebbe così bene nel suo monolocale tuttofare nella grande Milano.
Taac è il poster che risolve.
Non sai cosa mettere in cucina? Taac.
In soggiorno? Taaac
In bagno? Taaaac
In quel corridoio stretto e lungo con la crepa profonda in mezzo al muro? Taaac.
Taac non è un poster ma uno stile di vita. Il poster che si adatta alla qualunque, perfetto come regalo per ogni occasione e persona. Non sai cosa regalare allo zio che ha già tutto? Taac ed è risolto. L’amico si laurea ed è già pieno di penne? Taac e la laurea l’abbiamo svoltata.
E non fare il pirla, che il posto perfetto l’hai già! Taac!