Registi emergenti: ‘Meglio se stai zitta’ di Elena Bouryka – seconda parte

Eccoci giunti alla seconda parte dell’interessante intervista all’attrice Elena Bouryka al suo esordio dietro la macchina da presa con lo scoppiettante cortometraggio Meglio se stai zitta. Dopo aver parlato della sua carriera e della sceneggiatura del corto oggi entriamo un pò più nel dettaglio della lavorazione (con uno sguardo al ricco cast) e della distribuzione del corto.

Le domande alla regista

Le protagoniste del corto

Ciao Elena, bentornata su cinemio. Parliamo un pò del cast, davvero ben fornito: Donatella Finocchiaro, Claudia Pandolfi, Claudia Potenza, Valeria Solarino, Antonia Truppo, Emilia Verginelli e Michele Venitucci. Come sei arrivato alla scelta di ognuno di loro e come hai collaborato con loro per la definizione dei personaggi considerato che, da attrice, conosci questo mondo?

All’inizio le ragazze erano tutte mie amiche attrici in giro per il mondo che venivano in Italia per il matrimonio di una delle sei. Poi, per questioni di budget, mi sono dovuta limitare all’Italia (considerando che una di loro nel frattempo ha vinto un Oscar, e tutte lavoravano nei filmoni stramiliardari). Cosi è stato ancora più divertente e costruttivo scoprire che mano a mano che trovi la persona giusta per ogni carattere, il personaggio prende una vita tutta propria e il miracolo sta nel fatto che improvvisamente si ascolta il pensiero del personaggio e cosa dice. Non basta scrivere il personaggio addosso ad una persona: una volta fatto, ho cercato di trovare la persona esattamente all’opposto, e per alcuni ruoli l’esperimento ha funzionato.

Da lì ho capito che non ci sono attrici che vanno bene o male ai provino, ma ci sono solo persone che sono più adatte di altre per quella costruzione della storia e il film prende vita. Cosi, l’ho fatto leggere alle ragazze (alcune mie amiche, altre no) e con loro ho scoperto per quale parte ogni una di loro era perfetta. Incontrando Antonia e Valeria, ad esempio, con una semplice lettura i personaggi prendevano immediatamente una vita propria, ero cosi felice che ho incominciato a saltare sulla sedia e urlare dalla felicità. Così per tutte. Il personaggio di Claudia Pandolfi, ad esempio, aveva pochissime battute. Io mi sentivo in colpa su questo, invece Claudia mi disse di stare più che tranquilla ed é spuntato fuori un personaggio meraviglioso! Proponeva una cosa dopo l’altra! Così con tutte, più stavano vicine e più diventavano il film. Donatella improvvisamente ha cambiato nome e la chiamavamo “Giunone”! Michele invece, è stata una sorpresa: mi ero cosi dedicata alle donne che mi ero dimenticata ci fosse anche uno sposo nel film. È stato davvero molto molto carino e dedicarmi due giorni.

Un'immagine del corto

Parliamo un pò delle riprese. L’affiatamento del cast è evidente nel corto. Com’è andata? Vi siete divertiti? O ci sono stati anche momenti di tensione? Dopotutto tante donne tutte insieme sono pericolose…

No! Mai!! I momenti di tensione ci sono stati prima: come fai a mettere insieme SEI attrici che lavorano regolarmente e metterle in una bolla per una settimana?IMPOSSIBILE! Mi sentivo responsabile perchè sentivo che mi davano fiducia e tempo, ma dopo un pó ho incominciato ad andare in tilt e ho delegato alla produzione. In fondo anche qui ho imparato che l’organizzazione non è il mio mestiere e si deve lasciare il compito a chi sa fare la sua parte. Sul set ho tentato semplicemente di prendere le ragazze dalla makeup room dove più tempo passavano a truccarsi, pettinarsi, vestirsi… e più tempo passavano a conoscersi e a parlare di segni zodiacali, amori, tradimenti, sorelle, animali… Io avevo solo il compito di non interrompere questo flusso di chiacchiere e di trasferire quell’energia sul set. Poi sono tutte bellissime e trovare le inquadrature per i dettagli è stato non solo divertentissimo ma incredibilmente creativo.

Un'immagine del backstage

Il corto ha partecipato a numerosi festival nazionali ed internazionali (tra tutti Cannes, sezione Short Film Corner) e vinto molti premi. Qual è stato il riscontro di pubblico e critica che hai ricevuto?

Beh, i corti hanno una durata media di un anno, i risultati li porteremo a conclusione l’anno prossimo. Intanto, le ragazze hanno vinto persino all’unisono il premio Stella per miglior attrice al Festival di Capalbio. Ora se lo terranno due mesi ciascuna per tutta la vita 😉 Nel periodo di Cannes, il canale Diva Universal l’ha preso in esclusiva e ogni tanto ricevo notizie di qualcuno che se lo vede qua e là. In più ho avuto già dei colloqui per un possibile film. Ma raccontare 15 minuti di sei ipocrite è divertente, per un ora e mezza credo che ci sia bisogno di storie più affascinanti. In questi anni ho buttato giù diversi soggetti e sto solo aspettando che la storia giusta arrivi alla sua conclusione, o che magari mi venga un’idea straordinaria per trarre un film dal corto.

Non so come sia questo corto. So solo che è il mio primo lavoro, che avevo un forte bisogno nel raccontare la storia, che ho imparato un infinitá di cose e che nel mio prossimo lavoro avró sicuramente un approccio più solido. Ho capito le cose che mi piacciono e quello che non mi piace. Quello che fa più parte di me e quello che non mi appartiene. Riconosco che come primo lavoro ho eseguito perfettamente il compitino: tutto quello che avevo in testa è stato realizzato a puntino. Fin dalla scrittura io e Maurizio abbiamo tentato di mettere su pagina esattamente quello che si sarebbe visto ed è stato poi eseguito come un piccolo compito estremamente perfezionista. Forse è proprio questa la lezione che mi è più chiara: non mi ha mai sorpreso nulla. Era tutto perfettino, quasi avessi avuto uno storyboard tra le mani e avessi avuto paura di sentire i sentimenti. Avevo così tanta paura di sbagliare che volevo avere il controllo su tutto. La prossima volta voglio farmi davvero sorprendere dall’imprevedibile.
E prego sempre tutti di dirmi i difetti così da potermi migliorare.

Nel corto c’è solo una battuta nella quale credo fermamente: -solo chi ti vuole male ti dice come stanno veramente le cose, chi ti ama tenta di difenderti e di proteggerti.– Fino ad ora non ho avuto ancora dei commenti tanto degradanti… chissà cosa vorrà dire. Speriamo bene!

La regista Elena Bouryka

E ora uno sguardo al futuro. So che hai numerosi progetti nel cassetto. Quali di questi potremo vedere a breve? Stai già pensando ad un lungometraggio?

Uno solo??? Ne ho dieci!!!!!!! In questo lavoro mi sono molto preparata su quello che volevo ottenere come effetto visivo. Giocare con la macchina da presa e mettere insieme tante cose che ho sempre apprezzato da altri registi (come primo lavoro è più che comprensibile ringraziare chi ti ha creato l’immaginazione). Il prossimo film sarà la somma di ció che è rimasto dentro la mia formazione ed esperienza fino ad ora e tanti altri scalini che avró bisogno di superare.

La regista Elena Bouryka

Ringrazio Elena Bouryka per questa lunga ed interessante intervista con la speranza di ritrovarla in questa rubrica con il suo prossimo progetto.

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