Dentro il mare

Registi emergenti: Leonardo dell’Olio ci presenta Dentro il mare

Si è tenuta lo scorso 27 settembre presso la Mediateca Regionale Pugliese, la prima del cortometraggio Dentro il mare riservata esclusivamente ai partecipanti della campagna di raccolta fondi del film e alla troupe. Noi di cinemio abbiamo potuto vederlo in anteprima in visione privata e lo raccontiamo ai lettori attraverso le parole del suo regista Leonardo Dell’Olio. 

Dentro il mare

Dentro il mare di Leonardo Dell’Olio

Dentro il mare – intervista al regista Leonardo Dell’Olio

Ciao Leonardo benvenuto su Cinemio. Iniziamo dal tema del corto di cui, oltre che regista sei anche sceneggiatore. Come sei arrivato a questa storia?

Nel 2014 ho girato il mio primo cortometraggio, Primo incontro, realizzato a Madrid, mettendo in scena la storia di un ragazzo chiuso in se stesso a causa di un evento traumatico.

Partendo da questa esperienza ho continuato a porre attenzione sulle dinamiche interiori dei personaggi, piuttosto che sulla comunicazione verbale. Così nel 2015 ho iniziato a scrivere una storia che sottolineasse le reazioni dei personaggi in condizioni di crisi, e le loro incapacità di comunicare il proprio disagio. Ne è nato un progetto per un mediometraggio, che poi in fase di scrittura, con il sostegno di Gianluca Perrino, è diventato un film breve.

Il cortometraggio descrive la storia di un ragazzo in conflitto con i propri ricordi che si allontana da un personaggio al quale è fortemente legato, per cercare risposte nel rumore del mare, elemento da lui tanto amato.

In Dentro il mare si evince il mio interesse per il cinema dell’incomunicabilità, il quale mi ha indotto ad approfondire il legame che si insinua tra gli individui e il loro passato. Il tema della memoria è fondamentale. Nei ricordi si annidano alcuni episodi che segnano i personaggi di Dentro il mare, ed è proprio in quegli eventi che risiedono le risposte per capire come affrontare la realtà.

L’importanza del passato per i personaggi si evince anche dal linguaggio usato per la messa in scena. A esempio ho deciso di girare in una sola inquadratura la scena finale del corto: nel piano-sequenza finale c’è una fusione tra il tempo reale e il passato, difatti il protagonista vive il presente in funzione del proprio vissuto. Mario, è un giovane uomo ancorato al passato poiché incapace di comprendere il valore dei suoi ricordi, e le proprie memorie gli sembrano inconciliabili con la vita reale, a seguito di un doloroso distacco da una persona cara.

Infine un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo cortometraggio ha avuto la sfera onirica; infatti prima di iniziare le riprese ho studiato il significato dei sogni e come in essi emergano tutte le paure che nella vita quotidiana si tende ad eludere perché spiacevoli. Nella rappresentazione onirica del cortometraggio emerge il significato attribuito ad alcuni elementi simbolici come il mare, che assume un valore liberatorio per il protagonista, e come la torre che raffigura la fermezza necessaria per affrontare il domani.

Dentro il mare

Il regista di Dentro il mare Leonardo Dell’Olio

Che rapporto hai con il mare e qual è il significato intrinseco che hai voluto dargli nel corto?

Ho un legame inscindibile con il mare fin da bambino. Vivendo la mia infanzia a Civitavecchia, città sulla costa tirrenica in provincia di Roma, ho subito compreso l’importanza che il mare assume per tutti. E’ un elemento il mare, che consente di sostare e riflettere sulla propria condizione. Il mare può suggerire risposte ai nostri turbamenti ma è necessario fermarsi, restando in ascolto di se stessi e non fuggire di fronte ai propri dubbi, così come il silenzio si rende necessario per cogliere la dolcezza della voce del mare.

Molti dei ricordi di Mario, sono dominati dalla figura archetipica del mare, elemento al quale si avvicina a più riprese, ma che non riesce mai del tutto a raggiungere. Il mare rappresenta anche la maternità e quindi la vita. Il contatto con la distesa marina, che a livello inconscio simboleggia il grembo materno che accoglie il neonato, raffigura dunque per il protagonista la presa di coscienza della propria chiusura emotiva e gli consentirà di vivere una vera e propria rinascita.

Il mare assume un significato particolare nei sogni; mentre si sogna infatti spesso si ha la sensazione di guardare verso un punto posto in alto o di scalare una vetta: infatti per ritrovare l’equilibrio interiore a seguito di un evento doloroso è necessario fare un percorso in salita, per poi discendere verso il mare, che simboleggia la conoscenza di se stessi.

Dentro il mare

L’attore Michele Carella

Parliamo un po’ del cast: come hai scelto i tuoi attori e come hai lavorato con loro per la costruzione dei personaggi, considerato anche che il corto contiene pochi dialoghi e a parlare sono più che altro le immagini?

Una delle maggiori potenzialità del cinema dal mio punto di vista risiede nella capacità che esso ha di esprimere stati emotivi senza la necessità di renderli espliciti o mutarli in forme verbali. Il linguaggio cinematografico consente tramite la fisicità di un personaggio di raccontarne l’evoluzione caratteriale all’interno della storia. I tempi del racconto sono scanditi da un ritmo narrativo fondato sulle reazioni dei personaggi rispetto a ciò che vivono.

Avendo studiato musica e leggendo gli scritti di Jean Mitry che analizzano il rapporto tra cinema e musica, mi sono reso conto casualmente, che il cinema adopera un approccio linguistico molto simile a quello musicale, il quale utilizza variazioni di sonorità tramite i tempi e i ritmi musicali per esprimere emozioni. Queste non essendo mai pronunciate direttamente con la parola, come può avvenire in teatro o per la letteratura, consentono di essere percepite in modi differenti.

Tali mie riflessioni, mi hanno condotto ad un lavoro con gli attori che consentisse di far convergere grazie alla loro personale esperienza i loro punti di vista ed il mio, in modo da arricchire di sfumature i ruoli che avrebbero dovuto interpretare, tramite il linguaggio corporeo di cui si sarebbero serviti.

I casting per Dentro il mare si sono tenuti presso il Cineporto di Bari a metà giugno. Michele Carella mi ha subito impressionato per la straordinaria aderenza al personaggio di Mario e per la sua naturalezza nella recitazione nonostante l’età molto giovane. Michele veniva da un momento difficile: dopo aver iniziato i corsi di ingegneria civile a Torino è rientrato a Bari e ha cambiato facoltà. In quel momento ha deciso di affrontare i provini per Dentro il mare. Michele mi ha poi confidato che a seguito di questa esperienza ha trovato il coraggio per credere nella sua passione per la recitazione.

Prima di iniziare le riprese io e Michele abbiamo parlato a lungo del suo ruolo e lui si è impegnato fin da subito nel trasferire al personaggio alcuni tratti del proprio vissuto. Mi ha raccontato infatti che anche lui come Mario, il protagonista di Dentro il mare, vive dei sogni nei quali deve confrontarsi con i dubbi del suo quotidiano.

Ho cercato di stimolarlo suggerendogli la lettura di alcune poesie di Amelia Rosselli, nelle quali si dà peso all’importanza che alcuni oggetti hanno in relazioni ai ricordi della vita di ciascuno di noi.

La conoscenza con il Maestro Ettore Toscano, invece è avvenuta in un modo del tutto imprevisto. Ettore è un attore di illustre tradizione scenica, che ha lavorato con i maggiori registi del teatro del dopoguerra, da Luca Ronconi a Benno Besson a Orazio Costa, di cui è stato allievo ed è venuto a conoscenza dei casting da un suo collaboratore. Nonostante avesse delle iniziali riserve, quando siamo riusciti a organizzare l’incontro assieme a Gianluca Perrino co-sceneggiatore e produttore del cortometraggio, si è immediatamente entusiasmato per l’approccio intimo e poetico della sceneggiatura.

Avevo pensato al personaggio più anziano prendendo spunto dal carattere di mio nonno materno, che è un poeta ed insegnante. Parlando con il Maestro, mi sono presto accorto della sua perfetta aderenza al ruolo. Ho scoperto soltanto in seguito che è un poeta e grande appassionato di poesia, e che fosse stato insegnante di recitazione presso la Scuola di Espressione e Interpretazione Scenica fondata da Orazio Costa. Con Ettore abbiamo poi discusso della funzione che il suo personaggio svolge nella sceneggiatura: l’anziano è una figura che conduce il ragazzo a confrontarsi con se stesso, spingendolo ad affrontare i giorni a venire con coraggio. Ettore si è impegnato a fondo per dare vita al suo ruolo, e nel lavoro che abbiamo fatto sulla messa in scena ha portato molto di se stesso.

Le uniche prove con gli attori prima del set si sono svolte soltanto la sera prima della lavorazione. Nonostante la stanchezza dovuta al viaggio da Taranto, il Maestro si è immerso subito nel lavoro dando suggerimenti a Michele, e chiedendomi costantemente quali fossero le mie impressioni sulle prove. La mia esperienza con Ettore mi ha formato enormemente, insegnandomi quanto sia importante la costanza e la passione che metti in campo nella riuscita di un progetto.

Inoltre si è creato un forte legame tra Ettore e Michele. Quest’ultimo ha apprezzato nel Maestro, oltre alla profonda motivazione nel lavoro, anche la sua straordinaria capacità di ascolto nei confronti degli altri attori e del regista; infatti Ettore, nonostante avesse alla spalle una carriera di altissimo livello, trovava nel confronto con tutta la troupe, uno strumento per dare ulteriore espressività e profondità al suo ruolo.

L’unica interprete femminile del corto è Emilia Brescia, una giovane promessa della recitazione pugliese che avevo conosciuto un po’ di tempo prima dei casting. Emilia ha una sua naturale delicatezza verso i bambini e la sceneggiatura richiedeva proprio una donna dall’indole materna, che riuscisse altresì a spronare il bambino a superare i suoi limiti. Abbiamo lavorato molto con Emilia in questa direzione, confrontandoci sul significato che il mare assume come elemento legato ad esperienze indelebili.

Anche la prova del piccolo Thomas Iaia ai provini si è rivelata molto valida, e Thomas, essendo un bambino vivace e curioso, aveva i giusti requisiti per il ruolo che cercavo.

Infatti nella sua comparsa in scena avrebbe dovuto osservare con attenzione i movimenti della donna, ma nello stesso tempo essere sospettoso per il timore di entrare in acqua, in modo da suscitare nello spettatore la percezione di un momento fondamentale nella vita del protagonista. Oltre alle caratteristiche caratteriali Thomas ci ha stupito per la forte somiglianza con Michele Carella.

Dentro il mare

Gli attori Michele Carella ed Ettore Toscano

Ti va di raccontarci qualche retroscena del corto? Ci sono degli aneddoti divertenti?

Un fatto curioso è che nella scelta della stanza di Mario, il protagonista, abbiamo optato per la camera da letto del nostro organizzatore generale, Mario, un mio caro amico che con il protagonista condivide il nome e l’aver perduto sua madre qualche anno fa. Abbiamo notato subito la straordinaria affinità tra alcuni quadri a tematica marina presenti in casa sua e la natura del mio cortometraggio in cui il mare fa da protagonista, e abbiamo scelto di renderli parte della scenografia. Inoltre guardando le riprese subito dopo aver girato, mi sono accorto che mentre il ragazzo prende il fermaglio da donna da un ripiano sopra la scrivania, affianco all’oggetto si trovava casualmente un cartoncino con la scritta impressa: mamma è bella.

Conclusa la lavorazione, Mario ci ha confessato di aver lasciato tutti gli oggetti nella sua stanza nella stessa disposizione che gli avevamo dato durante le riprese, a segno dell’importanza che per lui ha avuto questa esperienza, e della vicinanza che la storia di Dentro il mare aveva con il suo vissuto.

Le poesie di Amelia Rosselli, tornano nuovamente perché avevo suggerito a Michele di leggere alcuni suoi componimenti come ispirazione per il suo ruolo. Notando l’interesse che nutriva, con gioia ho deciso di regalargli il libro con l’opera completa dell’autrice. La curiosità di Michele era motivata dal fatto che Dentro il mare sviluppa un linguaggio affine a quello poetico: ossia tramite presenze simboliche come elementi della natura o oggetti particolari, mostra i sentimenti più reconditi e dolorosi, limitandosi a suggerirne la presenza.

Michele, mi ha poi riferito di aver studiato la poesia C’è come un dolore nella stanza di Amelia Rosselli, portando il testo all’audizione per l’ingresso al Centro Sperimentale di Cinematografia. La poesia descrive in modo davvero puntuale, il legame tra il protagonista e i sentimenti contrastanti che gli suscitano alcuni ricordi.

Un’ulteriore circostanza è sopraggiunta durante la lavorazione, nella scena in cui Mario doveva correre sulla spiaggia cercando di fuggire da un presente difficile. Michele per prepararsi alla scena ed entrare in parte, ha corso a lungo prima delle riprese.

Ettore Toscano osservando Michele, ha ricordato con una nota di commozione, una volta concluse le riprese, quando ai tempi in cui era allievo al Centro Sperimentale di Cinematografia, lui e i suoi compagni di recitazione, per immedesimarsi in alcune scene che prevedevano una corsa, facevano più volte il giro del cortile della scuola. In quel modo Ettore esprimeva a Michele ancora una volta l’importanza che ha per l’attore la preparazione anche a ridosso delle riprese, sottolineando quanto l’impegno e la costanza siano necessari per il lavoro degli interpreti.

Dentro il mare

Il piccolo attore Thomas Iaia

Com’è andata la prima del corto alla Mediateca di Bari? Ci sono stati complimenti che ti sono rimasti nel cuore?

Dentro il mare è un cortometraggio inedito che non può ancora essere proiettato pubblicamente, per motivi di distribuzione; infatti la prima proiezione pubblica può avvenire solo dopo l’anteprima del cortometraggio nei festival internazionali. Tuttavia abbiamo organizzato una prima proiezione privata giovedì 27 settembre 2018 presso la Mediateca Regionale Pugliese, riservata esclusivamente ai partecipanti della campagna di raccolta fondi del film e alla troupe.

L’incontro è stato molto positivo (potete trovare la diretta streaming sulla pagina facebook di Dentro il mare), e ne abbiamo ricavato molte osservazioni pertinenti sulla natura del film e sulle diverse chiavi di lettura che lo spettatore può cogliere su quest’opera. Durante la serata, Michele Carella, il protagonista, ed Ettore Toscano hanno potuto parlare del loro personale coinvolgimento nel lavoro ed ancora una volta Ettore ha ricordato i giorni trascorsi sul set con nostalgia ed affetto.

Ricordo in particolare, l’ammirazione di uno dei ragazzi presenti in sala per Ettore, che ha domandato al Maestro come si può dare vita ai personaggi che sono stati solo immaginati in sceneggiatura. Ettore ha risposto che durante la sua carriera ha sempre tentato di inserire dei tratti della propria personalità in tutte le interpretazioni che ha affrontato. Lo stesso ragazzo a fine serata mi ha confessato di essersi emozionato nel vedere la forte partecipazione di un attore del calibro di Ettore nei confronti di un cortometraggio di un giovane esordiente.

A chiusura dell’incontro, Ettore mi ha detto per la prima volta che questa esperienza lo ha fatto tornare agli anni della propria gioventù, quando allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, si preparava scrupolosamente e con entusiasmo per i ruoli che avrebbe dovuto interpretare per i cortometraggi di fine anno.

Il maestro Ettore Toscano è stato avvicinato un po’ da tutti i partecipanti a termine dell’evento, che gli hanno rivolto i più sentiti omaggi, e devo ammettere che è stato un momento molto significativo a cui assistere. Ne siamo molto orgogliosi per l’importanza che Ettore ha per la cultura pugliese e per il panorama teatrale nazionale.

Dentro il mare

Una scena del corto Dentro il mare

E per concludere uno sguardo al futuro: quali sono i tuoi prossimi progetti? Dove potremo vedere il tuo corto?

Per adesso stiamo distribuendo Dentro il mare nei festival principali. Un primo risultato incoraggiante è arrivato con la valutazione positiva da parte della giuria dell’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, che ha scelto il corto tra i primi 15 cortometraggi italiani anche se non ha superato la selezione definitiva che prevedeva una lista di soli 7 titoli. Spero entro primavera che Dentro il mare possa essere proiettato in un festival di prima fascia e che a partire dall’estate prossima, si possano organizzare delle proiezioni pubbliche del corto in Italia, presso eventi o sale cinematografiche.

C’è già un nuovo film nel cassetto?

Ho già in mente un nuovo cortometraggio che sviluppa dei temi a me cari, come l’importanza che il passato ha nella vita quotidiana, e il rapporto tra l’infanzia e l’età matura. Ho alcune idee per un nuovo corto incentrato sul rapporto fra un anziano che vive un conflitto interiore ed un bambino che cerca di comprenderlo.

Spero di poter sviluppare presto il progetto in modo da poter continuare a destare domande negli spettatori, facendo discorsi aperti all’interpretazione soggettiva, che possano suscitare nuovi punti di vista sul mondo reale.

Ringraziamo Leonardo Dell’Olio e, in attesa di poter mostrare il suo cortometraggio Dentro il mare, gli facciamo un forte in bocca al lupo!

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