Locarno Film Festival 2010 battute finali

A Locarno il tempo bello va e viene, un pò come i film in concorso; da più parti (addetti ai lavori per lo più, ma anche maestranze) viene criticata l’edizione corrente (la prima) di Olivier Père per mancanza di coraggio e per scelte un pò troppo commerciali, specialmente per quanto riguarda i film in Piazza Grande.

cinemio a Locarno 2010

cinemio a Locarno 2010

In questo clima di alti e bassi inseriamo “Bas-Fonds” e “The human resources manager” tra le scelte più azzeccate e “Intolerance now” e “Luz nas treves-a volta do bandido da luz vermelha” tra quelle un pò meno piacevoli.

Isild Le Besco, regista di Bas-fonds, partecipa alla conferenza stampa rispondendo distrattamente alle domande di giornalisti, glissando su alcune scelte stilistiche del film e cercando di passare la parola al suo produttore (che si vocifera sia il vero autore del film); Bas-Fonds narra la storia tragica di tre disadattate che vivono ai margini della città legate da amori lesbici, alcol e sporcizia. Il film è molto crudo ed inquietante, le protagoniste trasmettono al pubblico tutta la loro rabbia (per quasi tutto il film le attrici utilizzano una recitazione urlata) per arrivare ad un finale che non le riappacifica col mondo ma le mette in contatto con il loro profondo essere.

Isild Le Besco

Isild Le Besco

“The human resources manager” di Eran Riklis, ci porta a Gerusalemme, in un panificio dove una delle dipendenti rimane vittima di un attentato suicida; il responsabile delle risorse umane della fabbrica decide di riportare la salma nella sua città natale intraprendendo un viaggio picaresco fino al vilaggio della donna morta. Lo accompagnano il figlio ribelle della donna, un insopportabile giornalista, uno strambo console e la bara. Il film racconta le traversie dell’incredibile viaggio nei territori post-sovietici con umanità mista ad ironia (alla fine i protagonisti sono costretti ad affittare un carro armato per trasportare la bara); noi seguiamo il viaggio ed i viaggiatori, rapiti anche dai magnifici scenari in cui si svolge il film.

"The human resources manager" di Eran Riklis

“The human resources manager” di Eran Riklis

Se “Intolerance now”, film giapponese di Takahiro Yamauchi, fa dormire il vero colpo di sonno lo da il traduttore simultaneo in cuffia: ma è possibile che non si trovi qualcuno che, oltre a tradurre, trasmetta con un pò di recitazione il senso delle battute invece di scandire monotono le frasi del film? Scarsa comunque la pellicola, una storia di fantasmi che si vedono solo attraverso la videocamera, già visto.

“Luz nas trevas-a volta do bandido da luz vermelha” nonostante sia uno dei film più di azione del festival, lascia a bocca asciutta. La storia del bandito dalla luce rossa (sequel della saga del leggendario fuorilegge brasiliano) viene narrata dai registi Martins e Ignez con troppa semplicità rivelandosi a volte troppo simile ai canoni delle vecchie telenovelas brasiliane. A dispetto di una buona fotografia, il film rimane piatto nel voler raccontare le vicende di un bandito gentiluomo e si perde in stereotipi di genere.

Luz nas trevas-a volta do bandido da luz vermelha

Luz nas trevas-a volta do bandido da luz vermelha

Grande attesa infine per Franco Maresco a Locarno: il suo “Io sono Tony Scott, ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del mondo” sarà presentato stasera alla presenza del regista.

Io sono Tony Scott, ovvero come l'Italia fece   fuori il più grande clarinettista del mondo

Io sono Tony Scott, ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del mondo

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  1. giampa

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