Andrej Konchalovsky: la grande arte deriva dalle emozioni

Continuiamo la lezione di cinema del regista Andrej Konchalovsky che ha tenuto una interessante masterclass al BIF&ST 2017. Dopo aver parlato del suo film Paradise e dell’importanza del silenzio, in questo articolo parla delle sue maggiori ispirazioni.

Il regista di Paradise Andrej Konchalowsky

Il regista di Paradise Andrej Konchalovsky

Cosa si intende per arte oggi?

Dov’è l’arte oggi? In questi video il regista afferma che l’arte non è riprodurre fedelmente la realtà, questo possono farlo tutti. Oggi l’arte è selezione di immagini, questo fa la differenza tra un film bello ed uno brutto. Non ci sono storie noiose, ci sono narratori noiosi. E fa una critica al cinema Hollywoodiano

Il valore della libertà

Andrej Konchalovsky: Quante macchine vengono prodotte, di quanto si possono aumentare gli stipendi, quanti spettatori vanno a vedere un film? Più alti sono i numeri meglio è. L’economia gira intorno ai numeri non alla felicità e ci da la più grande illusione: più abbiamo più siamo felici. E la stessa cosa vale per la libertà, più ne abbiamo più stiamo meglio però se guardiamo al Rinascimento o al periodo dell’Inquisizione, proprio in quei periodi sono stati creati dei capolavori in un momento di fortissima e totale censura. Personalmente credo che la libertà non ponga necessariamente le condizioni per la creazione. La libertà è un’illusione: sono libero ma da cosa? Dalla censura? Io non la trovo sufficiente come spiegazione.

Il valore del messaggio di un film

Andrej Konchalovsky ha fatto film molto sofisticati come Paradise o blockbuster come Tango e cash. Ogni volta che andiamo a vedere un film c’è sempre un messaggio. Come può aiutarci ad avere l’atteggiamento giusto quando magari andiamo al cinema?

Andrej Konchalovsky: A volte io ho fatto film solo per soldi perché per fare arte mi servivano soldi ma quei film lì non erano arte. Quando faccio arte provo a far provare al pubblico delle emozioni, provo a fare in modo che queste emozioni portino a fargli capire. Io non ho dei messaggi. Forse ho un messaggio che darei e che in realtà attraversa tutti i miei film: provate a farvi piacere le persone, provate ad amarle essendo consapevoli però che possono essere orribili. Amatele non perché sono brave persone ma perché sono esseri umani con la consapevolezza che queste persone possono essere terribili e quando lo saranno voi soffrirete perché le amate.

La grande arte tocca il cuore e la pancia

Che effetto fa la grande arte? In questo video il regista risponde a questa domanda spiegando che noi abbiamo il diritto di cercare film che ci tocchino il cuore e la pancia

La grande arte

Andrej Konchalovsky: Non voglio nominare esempi di opere d’arte perché sono talmente tanti! Un film classico per esempio, un’opera per eccellenza intesa come tale. Sentirete queste evoluzioni, questo cambiamento di emozioni, è una regola generale che si applica un po’ ovunque. Quando si guarda la grande arte non la si vuole analizzare e criticare, si vuole soltanto ascoltare e vedere. La grande arte ci porta a non voler capire come funzionano le cose però l’arte ha le sue regole del gioco ed è importante sapere che ogni forma d’arte ne ha una diversa.

Immaginate di andare a vedere un’opera lirica: può capitarvi di vedere un uomo molto grasso che grida, urla e mentre lo fa voi improvvisamente piangete di gioia. E’ molto strano ma è così che funziona se quell’uomo grasso è Pavarotti che canta il Rigoletto. Voi non dovete guardare: dovete semplicemente chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare e piangere. Ovviamente nel cinema le regole del gioco sono completamente diverse. Ogni forma d’arte è una bugia che ci fa però capire la verità della vita.

Michelangelo: il nuovo progetto di Andrej Konchalovsky

Il prossimo progetto del regista è un film su Michelangelo Buonarroti. Che significa per un artista fare un film su un altro artista? Nulla, secondo Andrej Konchalovsky perché noi facciamo film sulle persone non sulle loro professioni. Nel video in dettaglio la risposta del regista:

Andrej Konchalovsky: Per fare un buon film basta una persona comune se ho qualcosa di bello da raccontare. Per esempio potrei mettere un po’ di sottotitoli per esprimere i pensieri della persona. Sarebbe molto interessante perché gli entrerei nella testa.S e entrate nella mia testa in questo momento sto pensando a quello che mangerò tra un paio d’ore. Non sto pensando a quello che sto dicendo ma a un bel piatto di spaghetti (ride).

Per concludere la sua interessante masterclass Andrej Konchalovsky ha citato un grande scienziato:

Andrej Konchalovsky: Vorrei citare Albert Einstein che ha detto: quello che ho scoperto è molto semplice perché appartiene alle regole della natura. Forse è stato difficile il modo per scoprirlo. Un giornalista allora gli ha chiesto: se è così facile quello che ha scoperto perché nessuno l’ha scoperto prima di lei? E Einstein ha risposto: sa, la natura ha la voce bassa ma io sento molto bene.

BIF&ST 2017 – le foto dei protagonisti

In queste gallerie una carrellata di foto dei protagonisti del festival

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