Presentato all’ultimo festival del cinema di Cannes, L’innocente, film di produzione francese, è una commistione tra commedia e polar.
L’innocente, una commedia polar alla francese
L’innocente, un mix tra commedia romantica e polar, è una pellicola di produzione francese uscito in madrepatria l’11 ottobre. Protagonista e regista è Louis Garrel. Figlio e nipote d’arte, Garrel è alla quarta regia. Il film è quindi l’ultimo di una sorta di ideale tetralogia.
Il protagonista è Abel, giovane irrisolto e introverso, reduce dal lutto della legittima consorte. Sylvie (Anouk Grinberg) , madre single di Abel è al contrario piena di vita. La donna sposa un ex detenuto (Roschdy Zem) conosciuto ai corsi di teatro in carcere. Abel diventa paranoico e inizia a pedinare il patrigno, convinto che l’uomo non si sia veramente redento.
Nei suoi pedinamenti, Abel coinvolge una sua amica, Clémence (Noémie Merlant), esuberante quanto e più di Sylvie, sua madre. Tra situazioni tragicomiche e un intreccio poliziesco, il film regala agli spettatori pathos e risate.
Una pellicola fuori dagli schemi
La pellicola di Louis Garrel è sicuramente fuori dagli schemi. Al di là dall’intreccio di base, il film oscilla continuamente tra il genere commedia e un genere filmico prettamente francese ovvero il polar.
Nella storia un altro protagonista è il teatro o meglio l’ars recitandi. Il film si apre e si chiude con delle prove teatrali mentre in certe scene di alta tensione, il climax è spezzato. Il regista dà a certe riprese un’atmosfera più parodistica che verosimile in un’aura a metà tra theatre within the theatre e teatro pirandelliano.
Originale la lettura del protagonista, il cui nomen omen Abel, è teso a sottolineare l’innocenza morale del personaggio, perso tra una serie di individui sballati.
Pellicola interessante, da gustare anche in lingua originale per meglio coglierne le sfumature interpretative.