La polemica del giorno: Verdone contro la “intellighentia di sinistra”

Che cosa fosse l’intellighentia di sinistra, credevo che ormai non lo sapesse più nessuno. Ma forse non è così, se è vero che il buon Carlo Verdone domenica ha riempito giornali e telegiornali proprio con questo argomento. Il simpatico attore/regista ha rilasciato infatti un po’ di dichiarazioni alla vigilia della Mostra di Venezia, dove presenterà una retrospettiva dedicata alla commedia italiana.

verdone

“La Situazione Comica” è il titolo di questo omaggio, che prevede 31 film girati tra il 1934 ed il 1988. Fra essi anche “Compagni di scuola”, il film (non proprio allegrissimo per la verità) che lo stesso Verdone si vide rifiutare dal Festival veneziano nel 1988: una sorta di risarcimento dunque, con oltre due decenni di ritardo (ma per fortuna non postumo).

Il comico romano, godendosi il trionfo, ne ha approfittato per rivendicare l’importanza della sua categoria: “Noi comici siamo la locomotiva del cinema”. Che tradotto, significa che è grazie ai comici che il cinema fa soldi e dunque è sempre grazie a loro che si producono gli altri film. Tutto merito di quelli come Verdone, insomma. E qui già mi vengono un po’ di dubbi che con tutta questa rivalutazione critica della commedia mainstream (una rivalutazione che peraltro è in atto da un bel po’ di anni) si stia un po’ esagerando.

Ma Verdone non si ferma qui. Approfitta anche dell’occasione per sparare a zero proprio sui critici cinematografici della prima repubblica – l’ormai defunta “intellighentia di sinistra”, appunto – vendicandosi a freddo per le stroncature subite da giovane. Tale intellighentia “… lo sguardo di sufficienza, estremamente severo sulla commedia l’ha avuto eccome, puntando sempre sul Neorealismo. Se poco poco mancava l’elemento sociale… Io mi sono trovato a disagio quando dovevo leggere recensioni scritte in malafede”.

In “malafede”, addirittura! Si direbbe dunque che la critica non ha il diritto di sminuire il valore dei comici, mentre questi da parte loro sono liberi di infamare chi non gli aggrada a destra e a manca (anzi, solo a manca). Ora, io negli anni ’80 per fortuna non c’ero e non so come i giornali trattassero i film del comico romano. So però che Verdone non azzecca un film da almeno vent’anni – forse l’ultimo decente fu proprio “Compagni di Scuola” – e che ciononostante la nostra stampa tiene nei suoi confronti un atteggiamento fin troppo riverente.

“La Mostra abbassa il cipiglio” – commenta per l’occasione Il Corriere Della Sera – ma a me sembra che il fenomeno sia esattamente l’inverso: semmai è Verdone ad alzarlo, il cipiglio, mettendosi a sparare sentenze su fenomeni nei quali lui stesso è parte in causa. Se fossi un critico superstite dell’intellighentia di sinistra, a questo punto, replicherei con una spensierata commediola dal degno titolo: “Meglio rosso che verdone”…

2 Comments

  1. Antonella Molinaro
  2. Massimo Balducci

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