Tratto dall’omonimo bestseller scritto da David Levithan, Ogni Giorno è un originale teen movie (o young-adult movie, come si chiamano ora in USA) diretto da Michael Sucsy. Interpretato da Angourie Rice (già vista in The Nice Guys accanto a Ryan Gosling e Russel Crowe), Justice Smith e Maria Bello (attualmente nel cast della serie televisiva NCIS), esce nelle sale italiane il 14 giugno.
Ogni Giorno
Rihannon (Angourie Rice) è una classica adolescente americana: 16 anni, un ragazzo (Justice Smith) più interessato allo sport che a lei, una famiglia in crisi alle spalle, col padre licenziato e depresso e la madre (Maria Bello) che si rimbocca le maniche, lavora per due, ma poco tollera l’apatia del marito.
Un giorno come tanti viene accompagnata a scuola dalla sorella maggiore ma, quando incrocia il suo ragazzo Justice, nota qualcosa di diverso in lui: gli propone di saltare la scuola e vivere una giornata speciale tutta per loro e lui, inaspettatamente, accetta. Quella giornata sarà la migliore che abbiano mai passato insieme, lui si rivelerà essere molto più profondo di quanto normalmente sia, molto più sensibile, molto più all’ascolto: insomma, il ragazzo che Rihannon avrebbe sempre voluto fosse e, prima di allora, non era mai stato.
Salvo poi, il giorno dopo, a scuola, dimenticarsi di tutto. Come se Justice quella giornata non l’avesse mai vissuta. Ed è effettivamente così, per quanto strano possa sembrare. Una misteriosa e affascinante entità, che si auto-definisce “A” ha il dono (o la maledizione) di reincarnarsi Ogni giorno in un corpo differente: sempre della stessa età, mai la stessa persona, mai per più di 24h. Quando questo succede A ha accesso alla memoria e ai ricordi di chi sta “abitando”, ma mantiene la coscienza di sé, come fosse una specie di “possessione demoniaca” – pur non avendo A niente di diabolico o similare.
Quando A incontra Rihannon per la prima volta prova il desiderio di voler restare, in quel corpo che stava abitando, e cerca da quel momento in poi di ritrovarla, a prescindere dal fatto che non sia in grado di scegliere in quale persona risvegliarsi. La ragazza, dapprima incredula, inizia a saperlo/la riconoscere al di là del corpo in cui si ritrova, e i due vivono insieme una storia d’amore tanto improbabile quanto magica. Il finale, inevitabile ma non scontato, li riporterà alla realtà, riuscendo a mantenere la magia.
Una favola che simboleggia i passaggi della vita normale
Ciò che colpisce di Ogni giorno è la sua trama fantastica perfettamente calata nella vita quotidiana al punto da farcela percepire come fosse del tutto normale. Tanti i temi presi in considerazione, temi cari e importanti per il periodo adolescenziale, trattati qui con una delicatezza, una grazia che riesce a renderli lievi, pur essendo, in verità, difficili e profondi.
Si parte dall’importanza data all’apparenza, argomento cruciale non solo per gli adolescenti: A in una delle sue incarnazioni chiede a Rihannon chi sarebbe per lei il ragazzo perfetto, il suo “tipo” ideale, e lei risponde con una descrizione fisica, spalle larghe, abbastanza alto, magro… A ride, perché sta descrivendo solo un’apparenza fisica, lei che poi riuscirà a ritrovarlo negli occhi di ragazzi e ragazze, alti, bassi, magri, grassi, dalla pelle di ogni colore. Lei che saprà quindi andare oltre, il limite del corpo, per riuscire a riconoscere lo spirito, l’anima, l’essenza di cui si è innamorata.
Si passa a parlare dell’identità e del cambiamento: A che si sveglia Ogni giorno in un corpo diverso è davvero poi così diverso da tutti noi, in cambiamento costante, dagli adolescenti, in cambiamento più che mai, anche fisico? Ma anche dai genitori di Rihannon, che sì, sono sempre loro ma sono cambiati, e devono riuscire a ritrovarsi al di là dei cambiamenti fatti. Da ogni adulto, da ogni essere vivente, che muta e si risveglia, il giorno dopo, mutato delle esperienze fatte il giorno prima.
Si approda infine a considerare l’amore: l’amore che si ritrova e si riconosce nonostante tutto, al di là di ogni ostacolo immaginabile, sì, ma non solo. Si tratteggia anche una sorta di metafora dell’amore, e allora forse il percorso fatto da Rihannon nel film è la strada che in molti abbiamo fatto, andando alla scoperta dell’amore effettivo, partendo da quello sognato, immaginato, semplicemente pensato. Partendo dall’idea che la ragazza ha dell’amore, di come dovrebbe essere, di quale caratteristiche dovrebbe avere, e trovando in persone diverse alcune di queste caratteristiche; e pensando di potersi innamorare o di essersi innamorata grazie a quelle caratteristiche, fino ad arrivare a quella persona, che è quella che davvero si cercava, che quelle caratteristiche un po’ disparate che abbiamo trovato, una per una, negli altri, le ha tutte, e tutte insieme. E magari le ha sempre avuto ed è sempre rimasta sotto il nostro naso, ma non ce n’eravamo accorti, come succede, appunto, alla protagonista di Ogni giorno.
Un altro tema importante, anche se solo accennato, è quello del suicidio adolescenziale. Il passare di A da un corpo all’altro permette in effetti al regista di dipingere un affresco alquanto preciso di numerose personalità tipiche dei ragazzi di quell’età. Un altro tema abbozzato con leggerezza ma in modo pertinente è l’equivalenza di ogni forma d’amore, la libertà di scegliere chi si è o chi si sente di essere (bellissima la risposta di A alla domanda di Rihannon, “Ma tu ti consideri ragazzo o ragazza?” e A:”Sì”), la possibilità di amare per qualcuno per ciò che davvero è, a prescindere dal suo sesso.
L’insieme di questi temi, che sono quasi un abecedario dei soggetti fondamentali della fascia di età di cui fanno parte i protagonisti, vengono abbordati tutti con un atteggiamento estremamente rispettoso, lieve, quasi poetico, estremamente gradevole.
Bilancio finale di Ogni giorno
Bravissimi gli attori che impersonano i “corpi” di A, tanto bravi che non solo Rihannon ma gli stessi spettatori arrivano a riconoscerlo nei suoi vari cambi di persona. Peccato non si sia spiegato meglio il motivo di quest’eterna transumanza della sua anima in individui differenti, o forse per fortuna, perché ogni spiegazione avrebbe alla fine guastato la magia, divenendo inverosimile.
Il film è sicuramente ben fatto, ben diretto, ben recitato. Ha un target decisamente giovane, per argomento e probabilmente per stessa vocazione. Il risultato finale è nettamente superiore rispetto, ad esempio, al fantasy parimenti indirizzato agli adolescenti di Disney, Nelle pieghe del tempo. Interessante il tentativo di creare un #hashtag su Instagram nella vita reale, #make_marks_leave_traces, che però non pare aver preso particolarmente piede. Adatto ad un pubblico teen.
Perfetto come sempre! Grazie
Transumanza da corpi a corpi entrando nella memoria dell’essere abitato…… Un desiderio adolescenziale che fortunatamente non si e’ mai realizzato…..