Eh sì, Antonio Albanese per me è quasi un mostro di bravura, a me, e non solo credo, fa ridere e fa ridere parecchio, i suoi personaggi son sempre dei grandissimi successi; ultimamente devo dire che l’ho visto molto poco a parte che da Fabio Fazio non è che s’è visto tanto.
Comunque, apprendo con molto piacere che sono inziate le riprese del suo nuovo film Qualunquemente con la regia di Giulio Manfredonia nel quale ritroviamo Cetto La Qualunque, personaggio nato in Rai nel 2003 all’interno del programma Non c’è problema, che ha raggiunto il grande consenso del pubblico con la Gialappa’s band nel programma Mai dire domenica e nelle ultime stagioni è ospite del programma di Fabio Fazio Che tempo che fa.
Nel cast ritroviamo oltre ad Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Salvatore Cantalupo e Luigi Maria Burruano, Il direttore della fotografia è Roberto Forza, le musiche originali sono de la Banda Osiris. L’uscita del film è prevista per l’inizio del 2011.
Cetto La Qualunque è un imprenditore calabrese corrotto, depravato e ignorante che disprezza la natura, la democrazia e soprattutto le donne, di cui promette ai suoi sostenitori grande abbondanza. Il suo motto è “più pilu e cemento armato”.
La storia
La storia del film è fondamentalmente questa: Cetto La Qualunque torna in Italia dopo una lunga latitanza all’estero, con lui rientrano anche una bella ragazza di colore ed un bambina di cui non riesce a ricordare il nome: la sua nuova famiglia. Al ritorno in patria Cetto ritrova il fidato braccio destro Pino e la famiglia di origine: la moglie Carmen e il figlio Melo. Ovviamente far convivere il tutto non sarà facile.
Le sue proprietà sono minacciate da una inarrestabile ondata di legalità che sta invadendo la loro cittadina. Cetto, dopo una lunga e tormentata riflessione in compagnia di simpatiche ragazze non ha dubbi e decide di “salire in politica” per difendere la sua città,Le imminenti elezioni potrebbero avere come esito la nomina a sindaco di Giovanni De Santis, un “pericoloso” paladino dei diritti. E così inizia la campagna elettorale.
Interessanti le dichiarazioni di Antonio Albanese:
Portare Cetto La Qualunque al cinema è stata un’idea eccitante e vagamente incosciente.
Proprio per questo abbiamo deciso di realizzarla. In questi anni Cetto La Qualunque è stato per me, e per lo sceneggiatore Piero Guerrera, una straordinaria lente di ingrandimento che ci ha permesso di mettere a fuoco quello che succedeva nel nostro sud e nel resto del paese. Un modo per raccontare tutto quello che non ci piace e per mettere in guardia su cosa potrebbe accadere.
Cetto ci ha dato il grande privilegio di ridicolizzare comportamenti e modelli, che per molti saranno furbeschi e vincenti, ma per noi sono solo ignoranti e patetici. Il desiderio è dunque quello di raccontare con questo film un pezzo ingombrante della nostra realtà con la comicità.
Uno dei linguaggi più complessi e misteriosi che abbiamo a disposizione. Il film è per noi un omaggio ad una terra che amiamo e vorremmo proteggere e difendere. Ridere dunque, per esorcizzare e per recuperare voglia di andare avanti. Nella speranza che Cetto La Qualunque diventi col tempo solo una macchietta e non uno specchio fedele dei nostri tempi.
Io proporrei, dopo queste parole, Antonio Albanese come Presidente del Consiglio a questo punto.
ma per favore, Antonio Albanese: manco nel Terzo Mondo fanno recitare gente cos^. ma chi può pagare 7 euro per un film interpretato da un bruttone simile e che recita pure male? ma soprattutto fa schifo come immagine, Mamma mia, meglio un film recitato da Biscardi
beh sinceramente non sono per niente d’accordo con te. tra alti e bassi Albanese è comunque un bravo attore e comico
Rispetto sicuramente la tua idea Romolo Ricapito, ma anch’io non sono assolutamente d’accordo con te, anche perchè credo che nel momento in cui si fa una critica si debba cercare perlomeno di spiegarne i motivi in maniera seria ed equilibrata e soprattutto senza offendere nessuno.
Con questo non sto dicendo che tu hai offeso Albanese, hai semplicemente espresso la tua idea e io l’accetto per quella che è, ma sarebbe stato sicuramente più interessante confrontarsi su basi più concrete.
Comunque mi fa piacere il tuo interevento e soprattutto il fatto che hai deciso di dire la tua nel nostro blog, a presto! Paola
Fare il comico è difficile. Criticare è facile. Evidente l’aspetto satirico del dittatore Silvio.
Chi si sente di denigrare il comico è solo un miserabile pezzente suddito succube della luce
del cattivo Sire, che si consola con il miserabile ritornello “meno male che Silvio c’è”…..
E pensre che all’estero tante persone ci deridono a causa del vero cettolaqualunque
che invece di salire in campo c’è sceso.
Rispetto? Quando gli europei ci rispetteranno, allora si potrà rispettare il parere dei suoi
sudditi di questo miserabile reame occupato da degli impostori che fanno di tutto per evitare
di essere condannati.
Povera italietta, liberata dai partigiani e occupata da dei nipoti irriverenti e ciechi.
Povero Costituzione Italiana scarabocchiata da dei miserabili.
Maledetta mafia!
Cavolo i lettori di cinemio non scherzano proprio…il tuo commento ci ha veramente arricchito Giuseppe Verdi (complimenti per la scelta!), io non me la sento di aggiungere nulla e nello stesso tempo devo cercare di rispettare l’opinione di tutti ma sono profondamente d’accordo con te!